L'Altra Scuderia

L'Altra Scuderia Rifugio antispecista che ospita animali provenienti da situazioni critiche o destinati al macello

Abbiamo accolto 4 tacchine da un allevamento del Veneto grazie ad Annalisa, una super attivista.loro sono scarti, così l...
29/05/2025

Abbiamo accolto 4 tacchine da un allevamento del Veneto grazie ad Annalisa, una super attivista.
loro sono scarti, così le chiamano.
Ora vivono in infermeria per le cure necessarie, poi avranno uno spazio grande dove poter vivere dignitosamente .
Il capannone sarà solo un brutto ricordo.
La nostra volontaria Joanna ha dato loro i nomi : Agnetha, Frida, Benny e Bjorna, come i membri degli Abba 😜
In realtà abbiamo già una Gatta che si chiama Frida, quindi ci serve un altro nome!
Avete idee?

22/05/2025
19/05/2025

🐎 Ribot: un mito senza futuro? La tutela equina oltre la gloria delle corse 🐎

Nato in Inghilterra, a Newmarket, nel 1952, da Tenerani e Romanella (da El Greco), era di proprietà della scuderia Razza Dormello Olgiata di Dormelletto e venne allevato presso Villa Tesio da Federico Tesio, passando di proprietà al Marchese Incisa della Rocchetta alla morte di Tesio. Il suo interprete per tutta la carriera fu il fantino pisano Enrico Camici. Deve la sua fama alla sua imbattibilità in carriera, con sedici vittorie consecutive nei più importanti gran premi disputati in ambito europeo, tra i quali due Arc de Triomphe e un'edizione del King George e del Queen Elizabeth.

Ribot, il leggendario campione imbattuto, ha fatto sognare l’ippica italiana e mondiale. 16 vittorie su 16 gare, un talento straordinario, un simbolo di potenza e velocità. Ma cosa ne è stato di lui dopo la carriera agonistica?

Scaricato al miglior offerente:

Venduto come stallone, prima in Italia, poi in Inghilterra e infine negli USA, Ribot finì la sua vita in isolamento a causa del suo temperamento difficile. Un destino che fa riflettere: anche i più grandi campioni possono avere una vita difficile a fine carriera, con proprietari che preferiscono guadagnare dalla loro vendita, o tenerli in razza segregati, anziché privilegiare la relazione con il cavallo che ha dato loro tante soddisfazioni, oppure il benessere dello stesso che magari avrebbe richiesto una gestione diversa.

Ribot muore all'età di 20 anni per una emorragia interna, senza godersi la meritata pensione.

I suoi discendenti vincono tuttora corse importanti sia negli Stati Uniti che in Europa.

E se questo accade ai più famosi, cosa succede ai cavalli da corsa meno noti? Troppo spesso, quando non sono più competitivi, vengono dimenticati, abbandonati o avviati al macello.

👉 La tutela equina significa garantire un futuro a tutti i cavalli, non solo a quelli che vincono.
Il cavallo non è un mezzo per il nostro divertimento, ma un essere vivente con diritti e bisogni. La sua vita ha valore anche dopo la carriera sportiva.

📢 Sensibilizzare è il primo passo! Se anche tu credi in un futuro migliore per i cavalli, condividi questo post e fai sentire la tua voce. Solo con un cambiamento culturale possiamo garantire dignità e rispetto a questi magnifici animali.



https://horse-angels.it/articoli/cavalli-famosi/ribot-il-leggendario

16/05/2025

René è perennemente a dieta, purtroppo è figlio di una Haflinger, quindi razza robusta, e di un cavallo molto ma molto grosso. Era infatti destinato a diventare bistecche, il proprietario, che ormai è defunto, l'aveva soprannominato freezer 😔.
René è obeso, anche se mangia solo fieno, bisogna dire che, vivendo tra cavalli anziani, si è adattato alla vita da pensionato e ci sguazza. Odia Il movimento 😬.

Stamattina gli concediamo un carfiofo

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07/05/2025

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9 maggio – L’Europa contro il genocidio


Il 9 maggio è la Giornata dell’Europa: ma è anche l’ultimo giorno di Gaza. Perché il tempo sta finendo, per questa terra nostra. Questa terra del Mediterraneo, il mare che ci unisce.

Per questo, in quella giornata in cui ci chiediamo chi siamo, vi chiediamo di parlare di Gaza, di farlo ovunque vorrete. E di farlo, tutte e tutti, sulla rete: su siti, canali video, social. E sempre con l’hashtag , .

Senza il mondo Gaza muore. Ed è altrettanto vero che senza Gaza siamo noi a morire. Noi, italiani, europei, umani.

Per rompere il silenzio colpevole useremo la rete, che è il solo mezzo attraverso cui possiamo vedere Gaza, ascoltare Gaza, piangere Gaza. Perché possano partecipare tutte e tutti, anche solo per pochi minuti. Anche chi è prigioniero della sua casa, e della sua condizione: come i palestinesi, i palestinesi di Gaza lo sono. Perché almeno stavolta nessuna autorità e nessun commentatore allineato possa inventarsi violenze che occultino la violenza: quella fatta a Gaza.

Sulla rete, e non solo. Per chi vuole mettere in rete ciò che succede nelle piazze e nelle comunità che si interrogano, assieme, su come fermare la strage.

Con la consapevolezza che noi siamo loro. E che a noi – italiani ed europei - verrà chiesto conto della loro morte. Perché a compiere la strage è un nostro alleato, Israele. Per ripudiare l’Europa delle guerre antiche e contemporanee, per proteggere l’Europa di pace nata da un conflitto mondiale, esiste un solo
modo: proteggere le regole, il diritto, e la giustizia internazionale. E soprattutto guardarci negli occhi, e guardarci come la sola cosa che siamo. Umani.

Aggiungiamo tutte le parole che vorremo usare all’hashtag .

Senza scomunicarne nessuna, senza renderne obbligatoria nessuna. Per chiamare le cose con il loro nome.

Ora è il momento di costruire una rete di senza-potere determinati a prendere la parola. E il 9 maggio è la prima tappa di una strada assieme.

Perché la strage, perché il genocidio, abbiano fine. Ora.

Paola Caridi, Claudia Durastanti, Micaela Frulli, Giuseppe Mazza, Tomaso Montanari, Francesco Pallante, Evelina Santangelo

(è una lettera, una chiamata a raccolta, un modo per raccogliere - appunto - il senso di impotenza e di disagio che ci accompagna da un anno e mezzo. Domani metteremo qui in ordine alfabetico i nomi delle persone, delle amiche e degli amici, che hanno deciso di firmare questa lettera assieme a noi)

05/05/2025

qualcuno sa come aiutare?

Indirizzo

Via Pradone, 3
Zanica
24050

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