14/07/2025
Bravissima HILDA! Lei è una mia nipotina ed oltre ad essere bellissima e bravissima è una cagnolona Molecolare ed è bravissima nel suo lavoro insieme alla sua mamma Patrizia Patu Gino ♥️🐾 GRAZIE 😍
Appena è scattato l’allarme, i soccorsi sono partiti subito. Un bambino di 5 anni era scomparso da un campeggio nella zona di Latte, a Ventimiglia. Parliamo di un territorio difficile, tra colline, sentieri sterrati e molta vegetazione.
Sono arrivati carabinieri, polizia, vigili del fuoco, droni, elicotteri e le unità cinofile ufficiali. Ma insieme a loro c’erano anche due cani “fuori ordinanza”, Hilda e Gemma. Non fanno parte di nessun corpo dello Stato, appartengono a famiglie di Ventimiglia che li addestrano con passione.
Hilda e Gemma sono Bloodhound, cani molecolari anche senza divisa. Sono stati addestrati all’interno di un’associazione sportiva e, in emergenze come questa, scendono in campo accanto ai soccorritori. Hanno seguito la traccia e sono arrivati vicino al luogo dove il piccolo è stato trovato.
“Non siamo degli operativi, siamo sportivi, ma quando c’è bisogno, se ci chiamano, andiamo”. Queste le parole di Patrizia Gino, che conduce Hilda. Quando è arrivata la richiesta di aiuto, non ha avuto dubbi: “Avevo detto che non lo facevo più, troppo carico emotivo. Ma per un bambino no. Per un bambino si va”.
Con Patrizia c’era anche Gemma, solo due anni, guidata da Goetz Dringenberg. “Gemma arriva da un allevamento vicino Roma, si allena da quando aveva tre mesi. È il nostro modo per continuare una tradizione di famiglia: il nostro primo Bloodhound era Ammiraglio Nelson, figlio di Joker, il cane molecolare della polizia ticinese che cercava Yara Gambirasio”.
I due cani hanno lavorato insieme ai molecolari della Guardia di Finanza e dei Carabinieri. Sabato mattina, i conduttori si sono ritrovati dove Allen era stato visto per l’ultima volta. Ai cani sono stati fatti annusare i vestiti del bambino. Poi via, si comincia.
“I Bloodhound sono speciali. A differenza di altri cani da ricerca, sono in grado di memorizzare e distinguere un solo odore tra mille, e seguirlo anche in mezzo a un mercato affollato o su un sentiero battuto da centinaia di persone – spiega Giovanna –. Quando Gemma si concentra vede solo quello, fa solo quel lavoro”.
Tutti i cani hanno seguito la stessa traccia, arrivando davanti a una villa. “Abbiamo ispezionato anche dentro — dice Patrizia — evidentemente il bambino era passato di lì”. Poi la traccia si interrompeva, come vicino al campeggio. Zona difficile, piena di piante e ostacoli.
Quel dettaglio però è stato importante. Domenica mattina, vicino a quel punto, Allen è stato ritrovato da tre volontari della protezione civile. Era spaventato, rannicchiato, ma vivo. “Noi stavamo già andando su quando ci hanno chiamato e ce lo hanno detto. È stata la notizia più bella, non pensavamo ad altro”, racconta Patrizia.
“Hilda ha una empatia pazzesca. Ce l’hanno nel sangue questi cani. E quando mette la pettorina, lei sa che deve lavorare. Cambia sguardo, si accende”. Patrizia la segue fin dalle prime ore del mattino, specialmente d’estate, quando fa caldo.
“È una razza impegnativa. Bisogna starci dietro, sono cani da lavoro”. Gemma è giovane ma già molto brava. “È scattante, veloce, concentrata. Ieri è partita come un treno. Ha avuto l’input giusto e ha seguito la strada giusta: è stata bravissima”.
A casa sono cani impegnativi, ma quando lavorano diventano precisi. Dopo la fatica, il premio è semplice: un pezzo di formaggio, un biscotto, una carezza. E stavolta anche la consapevolezza di aver fatto qualcosa di grande.
Quando Allen è stato riportato dai genitori, la tensione si è sciolta in un applauso per tutti: autorità, volontari, soccorritori e anche i cani molecolari. “Hilda oggi è davvero stanca, ha dormito tutto il giorno, non è da lei. Ma se lo merita tutto, e anche Gemma. Sono il nostro orgoglio – conclude emozionata Patrizia”.
“È stato emotivamente durissimo, perché mentre sei sul campo devi restare lucida, concentrata, seguire il cane, leggere ogni suo movimento. Ma dentro, nel cuore, è impossibile non pensare che quel bambino potrebbe essere tuo figlio. Ti aggrappi alla speranza, ma hai paura del peggio. Hai paura di trovarti davanti qualcosa di irrimediabile. Eppure sai anche che c’è una possibilità: che proprio tu, con il tuo cane, possa salvare una vita. E questa volta è successo davvero. Allen è tornato a casa. Ed è per momenti così che trovi la forza di esserci, ogni volta”.