09/05/2022
L’ordine gerarchico influenza e dirige moltissime delle attività principali che quotidianamente avvengono all’interno di un pollaio: mangiare, bere, depositare uova, occupare il posatoio nel ricovero, cantare, accoppiarsi e persino fare il bagno di sabbia e cenere.
Gli animali più forti del “branco” si posizionano in cima all’ordine gerarchico, mentre i polli più sottomessi o fisicamente più deboli vanno a collocarsi alla base della scala gerarchica.
Galli alfa che sono in buona salute canteranno durante la giornata per segnalare il loro dominio agli altri ed affermare così il loro ruolo superiore.
I galli dominanti sorvegliano le galline dai predatori, galli più deboli e galletti giovani, più bassi nella scala gerarchica, non cantano e non si accoppiano con le galline quando il gallo dominante è vicino o può vederli / sentirli.
Per quanto riguarda le galline, quelle al vertice dell’ordine di beccata si riconoscono perché, ad esempio, cacciano le altre galline dai nidi che preferiscono, oppure si avventano prima sul cibo tenendo a distanza le altre (le quali, se provano ad avvicinarsi, ricevono in tutta risposta delle belle “beccate”). In maniera forse più “soft” ma fanno lo stesso anche per quanto riguarda l’acqua.
Altro comportamento tipico delle galline dominanti è quello di scegliersi il proprio posto preferito sul posatoio all’interno del ricovero (o anche sui rami dell’albero); le altre dovranno accontentarsi e spartirsi gli spazi rimasti liberi.
L’ordine di beccata comincia a strutturarsi nella vita sociale di un pollo fin da quando è piccolo; giovani pulcini (di circa 4/5 settimane di età) si beccano a vicenda e fanno “le prepotenze” per stabilire chi è che deve mangiare per primo (il cibo più abbondante e/o migliore); i galletti che crescono insieme si rincorrono e si scontrano l’un l’altro per stabilire chi è il più forte.
Tra due contendenti, la rispettiva posizione di ognuno all’interno della scala sociale è determinata dall’ordine di beccata, che viene stabilita tramite un confronto diretto “faccia a faccia”.
Se uno dei due polli risulta essere più forte, oppure più capace e convincente nell’intimidire l’altro, allora quest’ultimo arretrerà e si abbasserà, segno distintivo che ha accettato la propria posizione di subalterno.
Se invece nessuno dei due polli è disposto a fare marcia indietro allora potrebbe scatenarsi un vero e proprio litigio, che potrà variare di intensità e durata a seconda delle differenza che intercorre tra i due sfidanti (ad esempio, un gallo adulto e robusto non infierirà mai troppo prepotentemente contro un galletto giovane; gli basterà poco per fargli capire chi è che comanda).
Se la disputa avviene invece tra animali di pari forza ed entrambi ambiziosi di occupare il posto di dominante, allora le lotte potranno essere molto cruente e arrivare perfino a causare la morte del perdente.
Per quanto riguarda l’intromissione umana durante le sfide per stabilire l’ordine di beccata, essendo un comportamento che fa parte dell’etologia dei polli, è meglio non intervenire e lasciar fare a “madre natura”, a meno che non si tratti di casi gravi, con ferite potenzialmente pericolose, dove allora il nostro aiuto può salvare la vita dell’animale.
Ma nella maggioranza dei casi, per stabilire l’ordine di beccata, bastano poche beccate e qualche rincorsa, con le penne gonfie e la testa bassa; intimidazioni che generalmente sortiscono il loro effetto.