30/04/2025
~ IL PANCINISMO ~
Il post ovviamente è sarcastico.
Ma, parlando seriamente, nella relazione con i cani, uno dei problemi più sottovalutati è l'atteggiamento da "pancinə".
Approcciarsi ai cani, o al proprio cane, con questo tipo di atteggiamento rischia di umanizzarlo e di infantilizzarlo, sottovalutando quindi le reali esigenze e bisogni dei cani.
Relazionarsi con i cani, in quanto (meravigliosi) esseri viventi e animali diversi rispetto a noi, è l'unico modo per costruire una relazione salda, sana ed equilibrata.
Enfatizzare l'atteggiamento estremamente accudente tipico delle "mamme chiocce" rischia di limitare le esperienze dei nostri cani. Il pericolo, inoltre, è quello di sottovalutare i nostri cani, mettendoli sotto una campana di vetro, e non dandogli la possibilità di ragionare, di mettersi alla prova, di fallire e di ricominciare.
Che sia chiaro. Non è un atteggiamento solo è unicamente riscontrato nelle donne. Anche tanti uomini hanno questa tendenza, ma viene espressa in maniera differente, proprio per camuffare un atteggiamento tipicamente associato alle femmine (sia mai comportarsi da "femminucce").
Cosa possiamo fare?
I professionistɜ devono guidare i proprɜ clientɜ in una nuova lettura del proprio cane, sottolineando bisogni da garantire e benessere da tutelare. I proprietarɜ dovranno sforzarsi di guardare al cane in un modo differente, studiando, accompagnandolo verso nuove esperienze, con la consapevolezza di rapportarsi ad un essere vivente diverso da loro.
Voi cosa ne pensate?
Vi sentite pancinɜ? Vi siete relazionati con clienti pancinɜ?