Mirko Barrera Cinofilo

Mirko Barrera Cinofilo Cinofilia a 360°
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Lui è Thor, che ci fissa durante un momento di pausa della lezione, più che fissarsi, ci giudica proprio!! L’ho conosciu...
24/09/2025

Lui è Thor, che ci fissa durante un momento di pausa della lezione, più che fissarsi, ci giudica proprio!! L’ho conosciuto quando era ancora in Canile, aveva 10 mesi ed i suoi proprietari, Martina Jacopo, stavano valutando la sua adozione. Il dalmata era molto in voga fino a qualche anno fa, complice “La carica dei 101”, adesso è pressoché scomparso dalla circolazione.ma qual è la storia di questa bellissima razza? Le sue radici risalgono probabilmente alla regione della Dalmazia, in Croazia, da cui prende il nome. Storicamente è stato utilizzato come cane da caccia, da guardia e, soprattutto, come cane da carrozza, correndo accanto ai cavalli per proteggerli durante i viaggi. 🐎

Nel XIX secolo divenne popolare in Inghilterra, dove fu associato ai pompieri: i Dalmata correvano davanti alle carrozze antincendio, aprendo la strada e calmando i cavalli durante le emergenze. 🚒🔥

Un simpatico cucciolo incontrato in fiera! Non ricordo il nome, ma era simpaticissimo ed in cerca di coccole.           ...
13/09/2025

Un simpatico cucciolo incontrato in fiera! Non ricordo il nome, ma era simpaticissimo ed in cerca di coccole.

San Francesco e il lupo: un gesto che oggi interpreteremmo diversamenteQuesta riflessione nasce da uno dei tanti episodi...
09/09/2025

San Francesco e il lupo: un gesto che oggi interpreteremmo diversamente

Questa riflessione nasce da uno dei tanti episodi a cui assisto quotidianamente, nel mio lavoro dell’educatore cinofilo.
Domenica stavo parlando con i proprietari di un piccolo segugio appena adottato, casualmente, durante la passeggiata, incontriamo una loro conoscente , che si china per accarezzare il cane sulla testa, l’animale si spaventa e cerca di allontanarsi. Al che i proprietari mi dicono: “hai visto che ha paura di tutti?”.
Gli ho spiegato che di me non ha avuto affatto paura, perché ho evitato un approccio con un cane che non conosco e che potrebbe non avere piacere nel conoscere me, la reazione è stata quella di paura, ma in seguito ad un approccio sbagliato.

L’iconografia di San Francesco che si avvicina al lupo di Gubbio è universalmente conosciuta e racconta un messaggio di pace, fiducia e riconciliazione tra uomo e animale. Tuttavia, se osserviamo la scena con gli occhi dell’educazione cinofila, emergono alcuni aspetti interessanti.

La postura raffigurata mostra il santo chinato verso l’animale, con le mani tese in avanti, il busto proteso e lo sguardo diretto negli occhi del lupo.
Gesti che, per noi, hanno un valore di apertura e accoglienza, ma che per un cane – soprattutto se sconosciuto – possono rappresentare segnali di minaccia:
• Allungare le mani equivale a invadere lo spazio dell’altro.
• Chinarsi in avanti aumenta la pressione sociale e può essere percepito come un gesto intimidatorio.
• Fissare lo sguardo è, nel linguaggio canino, un atto di sfida.

Il messaggio che possiamo trarre è che il nostro linguaggio del corpo non sempre coincide con quello che vorremmo comunicare al cane.
Se volessimo instaurare un contatto positivo, soprattutto con un animale che non conosciamo, tutto ciò che fa il santo in questa immagine, è totalmente sbagliato.

San Francesco , nella leggenda, conquista il lupo con la forza della sua spiritualità. Noi, nella realtà quotidiana, possiamo conquistare la fiducia dei cani rispettando i loro codici comunicativi.
Altrimenti rischiamo se va bene, di spaventarli, se va male, di farci mordere.

Una mattina di fine agosto. Una leggera foschia, l’erba bagnata, Dark che mi guarda perché vuole lavorare. Un momento ma...
02/09/2025

Una mattina di fine agosto. Una leggera foschia, l’erba bagnata, Dark che mi guarda perché vuole lavorare. Un momento magico, un lavoro di squadra!!

Cosa dobbiamo fare se incontriamo un cinghiale mentre siamo in giro coi cani?In questo articolo ho raccontato la mia esp...
31/08/2025

Cosa dobbiamo fare se incontriamo un cinghiale mentre siamo in giro coi cani?
In questo articolo ho raccontato la mia esperienza e dato i miei consigli! 🐗

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Una guida comportamentale con l'addestratore esperto Mirko Barrera

“Ma posso lasciare le scarpe vecchie al mio cane? A lui piace tanto rosicchiarle…”È una domanda che mi viene fatta spess...
25/08/2025

“Ma posso lasciare le scarpe vecchie al mio cane? A lui piace tanto rosicchiarle…”
È una domanda che mi viene fatta spesso, soprattutto dai proprietari di cuccioli.

Fermiamoci un attimo a riflettere:
un cane sa distinguere una scarpa vecchia da una nuova?
La risposta è semplice: no.

👉 Se abituiamo il cane a rosicchiare una scarpa vecchia, inevitabilmente penserà che anche una scarpa nuova sia a sua disposizione.
👉 Inoltre, materiali come gomma e plastica, se ingeriti, possono causare seri problemi di salute, fino a ostruzioni intestinali anche molto gravi.

Per questo motivo il consiglio dell’educatore è :
❌ niente scarpe, ciabatte o vestiti — neanche se vecchi — lasciati al cane come gioco.
✔️ In commercio esistono tantissimi giochi e masticativi studiati apposta per lui: sicuri, divertenti e utili al suo benessere, che appagano la voglia di masticare, senza essere pericolosi!

Scegliamo sempre ciò che è meglio per la salute e l’educazione del nostro amico a quattro zampe, evitiamo le soluzioni di comodo, che possono rivelarsi rischiose ! 🐾

August? For us it’s a month of intensive training: one day we train on land, one day we train in the water, but every si...
19/08/2025

August? For us it’s a month of intensive training: one day we train on land, one day we train in the water, but every single day we have fun! Agosto?Per noi è un mese di training intensivo, un giorno ci alleniamo a terra, un giorno ci alleniamo in acqua, ma@tutti i giorni ci divertiamo!!

Una Monty finalmente  morta di sonno a fine giornata!
17/08/2025

Una Monty finalmente morta di sonno a fine giornata!

🔶 MUSERUOLE: quali scegliere e perché? Conoscere le differenze tra i vari modelli è fondamentale per il benessere del ca...
12/08/2025

🔶 MUSERUOLE: quali scegliere e perché?

Conoscere le differenze tra i vari modelli è fondamentale per il benessere del cane e per rispettare la normativa vigente, ma è molto importante anche per le figure professionali coinvolte nella Cinofilia, dai veterinari, agli educatori o addestrstori, ai dog sitter, ma anche e soprattutto dai negozianti che vendono questi prodotti!
Ecco una panoramica chiara e sintetica sui principali tipi di museruola:

🔹 1. Museruola in metallo (a gabbia):
✅ Pregi:
• Molto resistente
• Ottima ventilazione
• Il cane può ansimare, bere e assumere bocconcini
❌ Difetti:
• Più pesante
• Esteticamente “invasiva”
• Può creare fastidio se non è ben imbottita

🔹 2. Museruola in plastica chiusa (la classica museruola marrone, adesso anche nera)
✅ Pregi:
• Leggera e spesso economica
• Discreta protezione da bocconi raccolti da terra
❌ Difetti:
• Alcuni modelli limitano troppo l’apertura della bocca
• Scarsa ventilazione in estate
• Poco resistente ai morsi forti

🔹 3. Museruola Baskerville (in silicone o plastica flessibile):
✅ Pregi:
• Ergonomica e confortevole
• Il cane può ansimare, bere e ricevere premi
• Ottimo compromesso tra protezione e funzionalità
❌ Difetti:
• Non adatta a cani con muso molto corto
• Va regolata con attenzione

🔹 4. Museruola in stoffa regolabile (a fascetta):
✅ Pregi:
• Leggerissima e pratica (visite veterinarie, lunghi viaggi)
• Può essere regolata molto larga, per permettere al cane di aprire la bocca, bere e mangiare
• Economica
❌ Difetti:
• In caso di pericolo di morso, andrebbe regolata molto stretta, limitando la respirazione del cane
• Non molto resistente, nel caso il cane volesse davvero toglierla

🔹 5. Museruola anti-bocconi (rete o imbottitura frontale):
✅ Pregi:
• Ideata per impedire la raccolta di cibo o oggetti da terra
• Utile in percorsi ad alto rischio (es. bocconi avvelenati)
❌ Difetti:
• Può limitare troppo la libertà del cane
• Da usare con cautela e solo per esigenze specifiche

📌 CONSIGLIO DELL’EDUCATORE:
La museruola non è uno strumento punitivo ma un presidio di sicurezza.
Sceglierla con criterio, abituare il cane gradualmente e positivamente, e sapere quando usarla fa parte di una gestione responsabile e di un dovere nei confronti del cane.

“UNA VOLTA I CANI MANGIAVANO GLI AVANZI E STAVANO BENISSIMO…”Chi come me lavora nel settore pet, sia in ambito commercia...
06/08/2025

“UNA VOLTA I CANI MANGIAVANO GLI AVANZI E STAVANO BENISSIMO…”

Chi come me lavora nel settore pet, sia in ambito commerciale che educativo, conosce bene questo tipo di commenti: appaiono puntuali sotto ogni post che analizzi un alimento per cani.
Ogni volta che pubblico un post su un alimento, arrivano immancabili.
Sono frasi che evocano un passato idealizzato, in cui – si dice – i cani vivevano sani e forti con quel che restava nei piatti. Nessuna visita dal veterinario, nessun bisogno di crocchette, nessuna complicazione.

Ma quanto c’è di vero in tutto questo?

In realtà, molto poco. I dati storici e l’osservazione oggettiva della realtà ci raccontano un’altra storia:
🔸 L’aspettativa di vita dei cani negli anni ’50 era mediamente di 7‑10 anni, spesso inferiore.
🔸 La mortalità nei cuccioli era altissima, così come quella nelle femmine durante o dopo il parto.
🔸 Malattie oggi banali – come una dissenteria o un’infezione batterica – potevano risultare fatali, per mancanza di cure adeguate o di accesso a un medico veterinario.

Se vogliamo davvero fare un paragone, dovremmo pensare anche a come vivevano i nostri nonni: senza elettricità, frigorifero, acqua corrente o lavatrice. Oggi, nessuno vorrebbe tornare a quel tipo di quotidianità, eppure molti si ostinano a romanticizzare quel passato anche per i nostri animali.

La realtà è che oggi i nostri cani vivono più a lungo, in salute, grazie a una migliore alimentazione, alla prevenzione veterinaria, a una maggiore consapevolezza da parte di noi umani.
È vero che esistono molti pessimi alimenti, spacciati per prodotti di altissima qualità, è vero che il mondo dei pet ha attirato gli avvoltoi che vogliono fare business sulla pelle degli animali, ma è innegabile che l’aspettativa di vita sia nettamente aumentata.

📌 Nostalgia e realtà non sono la stessa cosa. Rispettare il passato è importante, ma negare i progressi compiuti è pericolosamente miope.

Lettera aperta di un proprietario che ama viaggiare col proprio cane  ✍️ Mi piace portarlo ovunque con me: nelle commiss...
04/08/2025

Lettera aperta di un proprietario che ama viaggiare col proprio cane ✍️

Mi piace portarlo ovunque con me: nelle commissioni quotidiane, nei piccoli viaggi in auto, nelle vacanze in giro per l’Italia e anche all’estero. Mi piace averlo vicino.
Per questo motivo, non ho mai utilizzato un trasportino: non mi piaceva l’idea di chiuderlo dentro una gabbia, posizionata nel sedile posteriore o, peggio ancora, nel bagagliaio.
Il mio cane non è un oggetto o un animale da circo.
È un compagno di vita.

Preferivo vederlo libero, seduto sul sedile posteriore con il finestrino aperto — oppure, quando eravamo soli, sul sedile anteriore, accanto a me.
Si sedeva composto, guardava fuori, osservava il mondo.
Ogni tanto si accoccolava, poi si rialzava e seguiva con lo sguardo tutto ciò che accadeva fuori dalla macchina.

Mi facevano pena i cani chiusi nei kennel, senza la possibilità di vedere nulla, isolati, lontani dal loro umano.
Il mio cane era con me, viveva il viaggio con me. Potevo allungare una mano e accarezzarlo, come si fa con un amico, non con un passeggero qualunque.

Poi, un giorno, è successo qualcosa.
Dovevo fare una semplice commissione, cinque minuti d’auto. Non volevo portarlo, ma lui mi ha seguito fino alla porta. Piagnucolava.
Alla fine ho ceduto.
Ha saltato su nel sedile anteriore, si è accovacciato come sempre e siamo partiti.
Al primo incrocio rallento.
Vado piano, forse 40 km/h. Ho la precedenza, ma un’auto mi travolge da un lato.
Scoppiano gli airbag anteriori.

Io sto bene.
Del resto avevo la cintura e viaggiavo pianissimo.
Ma non ho calcolato che un cane non è un essere umano, e non è fatto per viaggiare sul sedile anteriore.
L’airbag lato passeggero è esploso a oltre 300 km/h.
L’impatto ha causato lesioni gravissime al mio migliore amico.
L’abbiamo portato d’urgenza in clinica, ci abbiamo provato per due giorni.
Ma non ce l’ha fatta.
Oggi ho capito cosa significa davvero amare un cane.
Amare significa fare scelte difficili.
Significa anteporre la sua sicurezza ai nostri sentimenti, alle nostre abitudini, al nostro bisogno di compagnia.
Mettere un cane in un kennel, agganciarlo al sedile posteriore con una cintura omologata, tenerlo lontano dagli airbag…
non è una punizione.
È un atto di responsabilità.
Oggi racconto questa storia per chi, come me, ama profondamente il proprio cane.
Non aspettate di capire tutto dopo.

(È una storia vera o inventata? Forse non è importante saperlo, ma è importante sapere che potrebbe succedere davvero, anzi è già successo tantissime volte.)

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Turin

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Mi occupo di...cinofilia!

Mi presento, sono in primis un educatore cinofilo. Mi occupo di educazione, rieducazione di cani problematici, preparazione dei cani da pet therapy, sono formatore per due enti, Enci e Uisp. Lavoro ed ho lavorato in diversi petshop, mi occupo di consulenze sia per i negozianti, che per alcune aziende del settore pet. Sviluppo, coi miei soci, pubblicità e campagne pubblicitarie su facebook ed instagram.