
05/07/2025
A PROPOSITO DI DOODLE : tra cani alla moda e sofferenza animale
I cani doodle, ovvero incroci tra barboncini e altre razze come labrador, golden retriever o pastori australiani, stanno vivendo da anni un vero e proprio boom.
Sui social media vengono pubblicizzati come adatti alle persone allergiche, amanti dei bambini, facili da addestrare e particolarmente “intelligenti”.
Ma dietro l'entusiasmante aspettativa c'è più apparenza che sostanza e spesso grande sofferenza per gli animali.
Nessuna razza, nessuno standard, nessun controllo
I Doodle Mix non sono una razza canina riconosciuta, ma prodotti casuali.
Non esiste un'associazione di allevatori sovraordinata, non ci sono esami sanitari obbligatori e non esiste uno standard uniforme, né dal punto di vista estetico né dal punto di vista caratteriale.
Ciò che viene pubblicizzato come “il meglio di due razze” è spesso il contrario: i rischi di malattie ereditarie raddoppiano se entrambi i genitori sono portatori. La presunta “vitalità ibrida” è un mito, soprattutto se l'allevamento avviene senza conoscenza e responsabilità.
Un argomento di vendita particolarmente insistente è la presunta idoneità per chi soffre di allergie.
Il fatto è che non è il pelo, ma le squame della pelle e la saliva a scatenare le allergie, e la percentuale di barboncino non cambia nulla. Inoltre, il pelo della maggior parte dei mix di doodle richiede molta cura: si aggroviglia rapidamente e deve essere tagliato regolarmente da un professionista.
Molti proprietari sono sopraffatti da questo compito, con grande stress dei cani.
Mentre i barboncini sono generalmente sensibili e docili, razze come l'Australian Shepherd o il Labrador hanno esigenze completamente diverse: voglia di lavorare, energia, istinto di caccia. Il risultato è spesso un incrocio con caratteristiche contraddittorie, non di rado sovraccarico, sottovalutato o mal indirizzato.
Chi crede di ottenere un “cane da famiglia” senza complicazioni sottovaluta l'importanza dell'educazione, dell'attività fisica e dell'imprinting individuale.
Il boom dei doodle è una manna dal cielo per gli allevatori senza scrupoli: la domanda è enorme, gli acquirenti spesso inconsapevoli e i profitti elevati.
Allevamenti seri con certificati sanitari, test comportamentali e garanzia di ritiro?
Niente di tutto questo.
Al contrario: cuccioli provenienti da condizioni di allevamento scadenti, spesso già malati o socializzati in modo inadeguato, a prezzi di 2.000 euro e oltre.
I Doodle sono prodotti di moda, non cani allevati in modo responsabile.
Il loro boom si basa su disinformazione, marketing emotivo e spesso sulla speranza di trovare il “cane perfetto”.
La realtà è spesso più complicata, sia per l'animale sia per il proprietario.
Chi desidera davvero un cane adatto alla propria vita dovrebbe informarsi accuratamente e non seguire ciecamente la moda dei doodle.