16/11/2025
Il rapporto con Jannik è normale, immagino come quello della maggior parte dei fratelli… capitava che litigassimo chiaramente, ma facevamo pace subito".
Ieri, durante la semifinale delle ATP Finals a Torino, in tribuna c’era solo Mark Sinner, mentre i genitori hanno preferito restare a casa. Jannik, con la solita battuta, ha commentato così: "Oggi qui c’era mio fratello Mark. Papà e mamma? Non credo verranno, hanno un po’ di cose da fare a casa".
Mark Sinner è nato nel 1998 a Rostov sul Don, in Russia. È arrivato in Italia a nove mesi, adottato da Hanspeter e Siglinde Sinner. Quando tre anni dopo è nato Jannik, tra loro si è creato un legame forte, fatto di giochi, qualche discussione e rapide riconciliazioni. Mark racconta che, nonostante qualche litigio, tornavano sempre a parlarsi subito.
Mentre Jannik è diventato un volto noto del tennis mondiale, Mark ha scelto una strada completamente diversa. Vive a Bolzano e lavora come istruttore dei Vigili del Fuoco. Si occupa anche di sicurezza sanitaria durante grandi eventi sportivi. Il suo lavoro è molto diverso da quello del fratello, anche dal punto di vista economico: in Italia un vigile del fuoco guadagna tra i 1. 900 e i 5. 000 euro netti al mese, a seconda del ruolo e dell’esperienza.
"Sono molto felice dei risultati che Jannik sta ottenendo col tennis – lo seguo tutti i giorni. Ma io ho la mia vita ed è rimasta uguale a prima. La popolarità non ci ha affatto cambiato", ha detto Mark in un’intervista. Lui e Jannik hanno scelto percorsi diversi anche rispetto ai genitori, che gestiscono un rifugio in Val Fiscalina.
Anche se Mark non ama stare sotto i riflettori, non manca mai nei momenti importanti per Jannik. Durante gli Australian Open, ad esempio, era impegnato come responsabile della sicurezza sanitaria a Cortina, ma appena ha potuto è volato in Australia per tifare il fratello. A Torino, alle Finals, non ha perso una partita.
Il loro rapporto è fatto anche di qualche battuta. Agli Internazionali di Roma, Mark ha preferito andare a vedere la Formula 1 a Imola invece della finale di suo fratello contro Alcaraz. Jannik non ha perso l’occasione di scherzare: «Un grazie speciale a mio fratello che piuttosto che essere qua è a Imola a vedere la Formula Uno».
Mark ricorda quando provava a giocare a tennis con Jannik: "Da piccoli giocavamo insieme, o almeno io ci provavo. Per qualche tempo sono riuscito a tenergli testa, poi però Jannik ha cambiato marcia e per me era impossibile anche solo fare qualche scambio con lui". Oggi, quando gli impegni lo permettono, si ritrovano a camminare in montagna, a giocare a golf o semplicemente a passare del tempo in famiglia, lontani dai riflettori. Nonostante vite molto diverse, il legame tra i due è rimasto saldo: Mark è sempre lì quando Jannik ne ha bisogno, un punto fermo e un amico vero.