
11/10/2025
Memoria di razza? No, cervello di razza!La selezione ha modificato la morfologia cerebrale del cane
Da tempo si utilizza l’espressione “memoria di razza” per indicare predisposizioni comportamentali fissate per selezione nei cani.
Ma secondo una ricerca avviata da qualche anno da una neuroscienziata di Harvard, la faccenda è assai più incisiva: non di memoria si tratterebbe bensì di una diversa morfologia del cervello, plasmata attraverso la selezione.
Cervelli “modellati” per privilegiare determinate aree, e le azioni a esse facenti capo, rispetto ad altre, ottenendo così specialisti eccezionali.
Tutti sappiamo che, a parità di equilibrio comportamentale, un Mastino Napoletano e un Pastore Tedesco, per esempio, reagiscono in modo molto differente di fronte al medesimo stimolo.
Sono razze diverse da molteplici punti di vista.
Lo stesso vale per tanti altri cani: un Barbone e un Amstaff si comportano diversamente negli approcci ai loro simili, così come un Segugio Italiano reagisce in maniera assai più interessata di un Carlino se il suo olfatto avverte l’odore di una lepre, e così via.
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