09/05/2025
Buongiorno a tutti
Date le voci che girano, inizio con il precisare che l'azienda non è stata chiusa, abbiamo deciso di non produrre formaggio. Probabilmente sarà una cosa temporanea ma potrebbe essere definitiva, questo non lo so neppure io.
Si parla spesso di benessere animale ma raramente, anzi mai, si parla di benessere degli allevatori. Per il nostro benessere abbiamo deciso di fermarci per riorganizzarci, per risolvere alcuni problemi, per riordinare le idee e se ripartiremo lo faremo nel migliore dei modi, come abbiamo sempre fatto.
Ma non è per questo che scrivo.
Le parole che seguiranno sono destinate a tutte quelle persone che quando si parla di conflitto lupo/allevamento e di metodi di prevenzione tendono a semplificare o ,dallo schieramento opposto, sono propensi a criticare sostenendo che la coesistenza sia impossibile.
Con il tempo ho imparato a sopportare le critiche e le accuse di chi mi considera un venduto, un traditore solo perché mi impegno a proteggere i miei animali. Quello che ancora faccio fatica a metabolizzare sono le persone che semplificano l'enorme lavoro e impegno che occorrono per mettere in atto quelle azioni necessarie a poter praticare l'allevamento estensivo, dispensando consigli ma a volte anche criticando o addirittura insultando.
Vorrei che nessuno si sentisse offeso, capisco che le vostre parole e i vostri giudizi nascano dall'amore e passione che provate nei confronti del lupo e comprendo che alcuni di voi abbiano passato anni sui libri. Naturalisti, etologi, biologi, veterinari, cinofili, zoologi o semplici appassionati... tutti potete dare un contributo effettivo a chi ha deciso di intraprendere la via della coesistenza, ma attenzione, se da una parte è fondamentale conoscere il nostro "nemico" per poterlo affrontare, dall'altra è fondamentale conoscere l'allevamento, il territorio, le specie e le razze allevate, le dinamiche e i legami che si instaurano tra cani da protezione del bestiame e il bestiame stesso. Sono innumerevoli i fattori che determinano la funzionalità dei metodi che possiamo adottare per far si che i nostri animali possano vivere protetti.
Non esiste un metodo, non esiste la recinzione perfetta, non esiste il cane perfetto, esiste un insieme di strategie che devono essere valutate e studiate caso per caso, azienda per azienda, e non per ultimo occorre che venga valutato il rapporto costi/benefici per ogni caso specifico, perché ricordiamoci che allevare è un lavoro.
Sarebbe bello se bastasse mo***re delle reti elettrificate, sarebbe bello se bastasse acquistare 2, 3.. 5 cani, per alcuni sarebbe ancora più bello se non esistessero i lupi, per altri se non esistessero gli allevatori... però con i "se" e con i "ma" non si va da nessuna parte, con i consigli standardizzati non si va da nessuna parte, con le accuse o gli insulti si va ancora meno lontano.
Volete dare consigli sui cani? Mettevi un paio di scarponi, prendete una tenda e un sacco a pelo e passate giorni,settimane o mesi sui pascoli con il pastore, i suoi cani e le sue pecore ( o capre, vacche, alpaca, galline...)
Volete dare consigli sulle recinzioni? Mettetevi un paio di scarponi e passate giorni o settimane con il pastore a mo***re recinti, poi passate giorni settimane o mesi (nel mio caso anche anni) a valutare se quei recinti si rivelano funzionali.
Volete spiegare ad un allevatore come si comporta il lupo in quel contesto? Prendete sempre quei benedetti scarponi, e passate giorni, settimane, mesi, e anche in questo caso anni, a monitorare il branco che vive nello stesso territorio in cui l'allevatore lavora.
Lo studio e la cultura sono fondamentali in questo ambito come in ogni altro, ma nello specifico della coesistenza predatori/allevamento occorre anche un bel po' di esperienza sul campo, perché se in matematica ci hanno insegnato sin dalle elementari che 2+2 fa sempre 4, in questo mondo il risultato è sempre incerto, risultato falsato da fattori che si evolvono in modo più veloce di quanto si possa credere, e soprattutto condizionato dal contesto in cui si opera.
Quindi, volete dare consigli ad un qualsiasi allevatore? Saranno sicuramente ben accetti se vi presenterete nella sua azienda con gli scarponi ai piedi e tanta voglia di mettersi in gioco, così come dovrà fare l'allevatore.
Se è vero che oggi per svolgere questo lavoro occorre saper fare anche un po' il veterinario, il cinofilo, il contabile, il casaro, l'etologo e un'altra infinità di lavori necessari a risolvere i problemi che quotidianamente si presentano, sarebbe gradito che chi consiglia, critica o suggerisce come un allevatore dovrebbe proteggere il proprio bestiame, sapesse quanto meno che la mucca si chiama v***a, che il caprone si chiama becco, che il pecorone si chiama Ariete, che i suini maschi si chiamano verri, che chiamare bestie i propri animali non è offensivo (bestie- bestiame)... Non vi si chiede di essere allevatori, ma almeno un minimo di conoscenza del settore credo occorra.
Saluti a tutti... Alla prossima 😉
🐏🐐🐔