28/02/2024
Osservare ciò che stiamo per mangiare, ma anche odorarlo, può essere un primo iportante step per alimentarci bene. Se poi qualcosa non ci convince meglio documentarsi o rinunciare: ne va della nostra salute e di quella dei nostri cari e care.
Se questa è la carne che ci vendono...
L’associazione Essere Animali ha condotto uno studio approfondito tra dicembre 2023 e gennaio 2024. Ne ha pubblicato i risultati, con riferimento a 603 confezioni di petto di pollo da allevamento convenzionale con marchio Lidl. La quasi totalità di quanto sottoposto a verifica presenta una malattia, “indice di sofferenza degli animali."
La malattia in questione è nota come white striping, che rappresenta un chiaro sintomo di una sofferenza degli animali che ha raggiunto livelli cronici.
Non viene modificato però soltanto l’aspetto della carne. Se ne riduce il contenuto di proteine. Aumentano invece i grassi, fino al 224%. A ciò si aggiunge la non secondaria sofferenza causata ai polli, sottoposti a crescita rapida. L’associazione sottolinea come la spiegazione più accreditata sia la seguente: “Il grasso che si vede ha preso il posto delle fibre muscolari morte per mancanza di ossigeno e nutrienti, a causa di una crescita troppo veloce”.
Fonte: Inchiesta di Essere Animali
La replica di Lidl: "In riferimento alle accuse infondate e ingiustificate mosse dall’associazione animalista “Essere Animali”, Lidl Italia prende nettamente le distanze dalla diffusione in tono allarmistico di tali notizie, non veritiere e mirate esclusivamente a ottenere visibilità mediatica a discapito della corretta informazione al consumatore.
La presenza di striature bianche nei petti di pollo (“white striping”) comunemente disponibili in commercio, come riportato dai fornitori di Lidl e confermato dall’associazione di categoria dei produttori di carni (UNAItalia), non comporta alcun rischio per la salute del consumatore, può essere solo in parte riconducibile al tipo di allevamento e viene rilevata con frequenza trascurabile."