11/10/2025
Gli asini possono essere pure belli,ma sempre asini sono, ed io li ho scelti perché ho sempre amato il loro modo di essere, fatto di riflessività, lentezza,mitezza,
gioiosità,
affettuosità,
interattività,
collaborazione,
sensibilità camuffata da un'apparente distacco,ma che tale non è perché è solo un'inconsapevole resilienza,che gli ha permesso di affrontare da sempre un'esistenza disagiata e spesso non compresa dagli umani.
Nel secolo scorso, è vero che,a volte, erano sfruttati,ma non era la regola, erano pure trattati molto bene da chi li deteneva ed accudiva come animale per i propri spostamenti o per la soma;
nel nuovo secolo, molti hanno apprezzato le loro peculiari caratteristiche idonee al trekking someggiato, all'interazione con i bambini ed all'onoterapia, purtroppo,non molti hanno preso in considerazione il rispetto della loro etologia (caratteristiche ed esigenze di specie). Il fenomeno asini ha avuto e continua ad avere una certa rilevanza perché è sembrato un businnes che come tale è quasi sempre incompatibile con una corretta gestione etologica. Per fortuna vi sono persone,anche se poche, che li accudiscono ed utilizzano con tanto amore,nel rispetto della loro etologia. Il desiderio di "riutilizzarli" in modi nuovi e vecchi non dovrebbe mai portare a snaturarli e per raggiungere tale risultati è indispensabile avere prima di acquistarli,le necessarie caratteristiche ambientali ed eseguire i necessari adattamenti,come stalle per farli riparare e paddock modulabili che sono sempre utili, per separarli ogni qualvolta che si ritiene utile, se non necessario per motivi di salute.