Ambulatorio Veterinario Cicogna

Ambulatorio Veterinario Cicogna Dott. Davide Michelon, Specialista in Patologia e Clinica degli animali d'affezione Ne siamo proprio sicuri?

Oggi "parrebbe" che un buon medico (od anche un buon medico veterinario) sia colui che davanti ad un problema clinico conosca le linee guida, prescriva tutte le indagini collaterali possibili, cerchi di arrivare ad ogni costo alla diagnosi di certezza, prescrivendo sempre il protocollo terapeutico più efficace. Illustri medici di grande esperienza (vedi Umberto Veronesi) non sono per nulla d'accor

do. Dal profilo facebook dell' Ambulatorio Veterinario Cicogna, pubblicando periodicamente dei post, cercherò di evidenziare i punti deboli della medicina veterinaria di qualità oggi tanto in voga e, nel massimo rispetto delle diverse idee di molti colleghi, illustrerò il metodo Solution Oriented Smart Clinical Approach, a cui sono approdato dopo oltre 30 anni di libera professione con gli animali da compagnia. Davide Michelon
Specialista in patologia e clinica degli animali d'affezione

09/01/2025

PRONTO SOCCORSO VETERINARIO...QUANTO MI COSTI!
COME OTTIMIZZARE L'ESPERIENZA, ANCHE IN TERMINI ECONOMICI

Il titolo di questo post è intenzionalmente provocatorio al fine di stimolare la lettura di alcune riflessioni utili a migliorare la propria esperienza in queste strutture.
Non deve essere quindi inteso come una valutazione implicita di onerosità di prestazioni professionali che, analogamente alla medicina umana, hanno altisssimi costi e una gestione molto complessa.

Il primo consiglio è di non andarci per motivi che non necessitano di una visita urgente fuori orario.
Moltissimi accessi al pronto soccorso avvengono per problematiche che in realtà non sono urgenti e non necessitano di un immediato intervento del veterinario ma solo di una attenta gestione e vigile attesa.

E come si fa a capire se è necessaria una visita urgente?

Semplicemente facendovi spiegare preventivamente dal vostro veterinario di fiducia durante le visite programmate come gestire INIZIALMENTE episodi di vomito e diarrea, una piccola ferita, ecc.
Va da se che in caso di dubbi si deve andare in pronto soccorso!
Ricordate che i consigli del “dottor Google” e dell'amico allevatore non sempre sono corretti!

Secondo consiglio:

Mettere il collega del PS nelle migliori condizioni per fare la sua professione.

Questo presuppone che il vostro racconto di ciò che preoccupa sia dettagliato e congruente (non abbia due versioni differenti, ad esempio, una della moglie e una del marito!); che gli consegnate il libretto vaccinale e tutti i referti degli ultimi anni.
Se il cane o il gatto ha fatto terapie sarebbe utilissimo avere con se copia delle ricette, indicando data di inizio e data di fine del periodo in cui sono stati somministrati i farmaci.

Siate precisi e ordinati...è sempre utile.

Il terzo consiglio:

Abbiate l'approccio giusto.

Lo scopo di una visita in pronto soccorso è in primo luogo quello di capire la gravità dell'emergenza; ciò avviene attraverso il cosiddetto “triage”, dove si cerca fin da subito di valutare quanto sia grave la situazione e quindi se sia necessario intervenire tempestivamente per evitare gravi danni o il decesso dell'animale, o se invece sia possibile gestire in un secondo momento la situazione clinica.

Se la problematica non è così grave, la visita, con eventuali esami collaterali porterà ad avere un sospetto o una certezza diagnostica, ad impostare una terapia e a rimettere il paziente nelle mani del veterinario curante per la prosecuzione delle cure e delle indagini.

Quindi in definitiva non tutti gli accertamenti diagnostici devono essere eseguiti in urgenza alla notte o in un giorno festivo, con costi ovviamente maggiorati.

Approccio giusto significa che ciò che il veterinario in emergenza vi propone come indispensabile e utile per non compromettere diagnosi o guarigione dovrebbe essere fatto.
Al contrario ulteriori accertamenti non urgenti saranno indicati nel referto ma i tempi e l'opportunità dell'esecuzione potranno essere rivalutati nei giorni successivi

Quarto consiglio:

Sottoscrivete una assicurazione per le spese veterinarie.

Oggi accanto alle compagnie tradizionali esistono compagnie specializzate che emettono polizze sanitarie per i pets molto valide.
E' consigliabile avere un massimale alto, per coprirsi dalle situazioni più gravi e complesse che possono impattare molto sul budget familiare.
Se volete contenere il costo della polizza abbassate la percentuale di rimborso, non il massimale.

Quinto consiglio:

Al termine della prestazione vi deve essere consegnato un referto scritto della visita e delle indagini eseguite. Per quanto riguarda la diagnostica per immagini (rx/tac/rmn) richiedete assolutamente di avere il file e non le semplici foto,
In caso di ricovero potete chiedere la cartella clinica che normalmente vi sarà rilasciata successivamente dopo le dimissioni .

Un ultima riflessione personale:

Ho dedicato 14 anni della mia vita professionale esercitando anche in una clinica veterinaria aperta 24 ore su 24; nelle circa 700 notti in pronto soccorso ciò che umanamente ricordo con maggior dispiacere sono stati tutti quei casi sui quali non ce l'abbiamo fatta perchè il paziente ci è stato portato troppo tardi, dopo giorni che …. “non lo vedevano bene”.
Una semplice visita dal veterinario curante sarebbe stato probabilmente sufficiente per affrontare in maniera economica e risolutiva il problema.

L'ansia non serve..lo scrupolo si.

Dott. Davide Michelon
Medico veterinario
Specialista in patologia e clinica degli animali d'affezione
Ambulatorio Veterinario Cicogna
Solution Oriented Smart Clinical Approach

E' ARRIVATO UN CUCCIOLO...PRIMI PROBLEMICome tutti gli anni nel periodo natalizio arrivano tanti cagnolini, a volte adot...
29/12/2024

E' ARRIVATO UN CUCCIOLO...PRIMI PROBLEMI

Come tutti gli anni nel periodo natalizio arrivano tanti cagnolini, a volte adottati, ma molto più frequentemente acquistati o regalati.
Tralasciando le problematiche più gravi ( malattie infettive in corso) quali sono le problematiche sanitarie più frequenti?

Innanzitutto le parassitosi interne (i cosiddetti “vermi”)

Tutti i cuccioli che arrivano nelle nostre case sono in teoria stati sverminati.
Il neo proprietario interpreta frequentemente questa parola come se non vi fossero più presenti parassiti nell'intestino del cane.
La realtà è invece diversa.
Ovvero che sono stati eseguiti dei trattamenti, a volte in maniera empirica o esperienziale, senza un esame specifico.
Questi trattamenti, se non ripetuti a distanza ottimale portano solo ad una temporanea negativizzazione degli esami, senza eradicare in maniera defintiva i parassiti dall'intestino.

Cosa fare quindi?

Eseguire un primo esame delle feci nei primi giorni dopo l'arrivo; in caso di esito negativo ripeterlo dopo un mese (o prima in caso di diarrea o scarso accrescimento).
Si suggerisce inoltre che ogni esame delle feci sia completato con il test specifico per la Giardia.

Un altra problematica frequente sono le vaccinazioni incomplete.

Oltre che come “sverminato” a tre mesi un cucciolo entra nelle nostre case generalmente come “vaccinato”.
In realtà anche in questo caso il piano vaccinale è stato solo iniziato; dovrà essere continuato FINO ALLA 18esima SETTIMANA DI ETA'.
Fare l'ultima vaccinazione a tre mesi di età porta in ad avere un cucciolo per nulla protetto, in particolare nei confronti della parvovirosi.
A conferma di ciò vi è numerosa letteratura scientifica e, per quello che può contare, anche nella mia esperienza ho potuto constatare molti episodi, soprattutto di parvovirosi, spesso fatali, con proprietari esterefatti che credevano che i loro cuccioli fossero protetti.
Un discorso a parte merita poi l'eventuale vaccino per la Leishmaniosi, il cui utilizzo va valutato successivamente.

Cosa fare quindi?

Rivolgersi al proprio veterinario di fiducia, che valutato lo stato di salute e quanto fatto fino al momento personalizzerà il completamento del programma vaccinale

Quando?

Il giorno stesso dell'arrivo o nei primi giorni seguenti.

Dott. Davide Michelon
medico veterinario
specialista in patologia e clinica degli animali d'affezione

11/09/2024

MEDICALIZZAZIONE DELLA VITA DELL'UOMO E DEGLI ANIMALI

Ho voluto intenzionalmente già nel titolo partire dalla medicina umana per poter meglio spiegare quello che a mio parere è una tendenza della medicina veterinaria

Cosa intendo per medicalizzazione della vita?

E' l'uso smodato di assunzione di farmaci al primo accenno di una minima variazione di alcuni parametri clinici o laboratoristici dai valori cosiddetti normali.

Esempio sono le statine per il colesterolo, gli ansiolitici, antidiabetici per dimagrire, i gastro protettori.
Ovviamente non mi riferisco quando questi farmaci sono realmente necessari e come tali possono essere considerati salvavita; ma dell'abuso di prescrizioni che traggono ispirazione da rigide linee guida e dalla “medicina difensiva” ;ovvero quella medicina che ha come primo obiettivo la tutela legale del medico piuttosto che la salute del paziente.

Molto frequentemente le motivazione di queste prescrizioni si basano su studi scientifici che dimostrerebbero che assumendo a vita il farmaco X si vive di più.

Purtroppo negli ultimi 40 anni tantissimi studi sono stati poi smentiti o al contrario terapie che sembravano obsolete sono state rivalutate.

Fino ad oggi queste indicazioni terapeutiche si basavano per lo meno sul rilievo di qualche anomalia, clinica o di laboratorio.

Esempio pratico: al riscontro durante la visita di un soffio cardiaco in un cane che sta benissimo, si richiede per sicurezza l'esecuzione di un ecocardio ...viene riscontrata una lieve patologia valvolare e viene prescritto il farmaco X a vita.

Ma ora il limite si è spostato ancora più avanti.

Per quanto riguarda la medicina umana nelle riviste scientifiche sono comparsi articoli di università prestigiose che invitano a prendere farmaci quando si sta benissimo solo con lo scopo di aumentare (in teoria) la durata della vita.

Negli Stati Uniti ha già superato le prime valutazioni della FDA (l'ente che autorizza negli USA l'immissione al commercio dei farmaci ) una molecola per “allungare la vita” in alcune razze di cani

Solo una ulteriore breve riflessione.

La vita è una “malattia” a prognosi infausta...cioè si conclude sempre con la morte.

Come accettare questa peculiarità ha impegnato tutte le culture, la filosofia e le religioni dal tempo dei tempi...a mio avviso non credo che i farmaci possano risolvere il problema.

Questa è la tendenza della medicina (o dell'industria farmaceutica!): medicalizzare la vita, in altre parole vivere da ammalati anche quando si sta bene!

Grazie a Dio ognuno di noi può scegliere come condurre la propria esistenza (e per quanto mi riguarda anche la propria professione!)

Dott. Davide Michelon
Specialista in patologia e Clinica degli animali d'affezione

Dott. Davide Michelon, Specialista in Patologia e Clinica degli animali d'affezione

03/12/2023

VIS MEDICATRIX NATURAE

Probabilmente non tutti conoscono il significato di questa frase in latino (in realtà è una traduzione dal greco): “ Forza riparatrice della natura”.

I medici umani e veterinari dovrebbero in teoria conoscerla bene. Viene attribuita ad Ippocrate, medico greco del 400 a.c., ideatore del noto giuramento di Ippocrate, che in una versione più moderna è alla base della deontologia (le regole morali) di medici e veterinari.

Ippocrate pensava che il corpo avesse una capacità innata di autoguarigione e lo scopo principale di un medico fosse quello di aiutare la tendenza naturale del corpo alla guarigione, osservandone i movimenti, rimuovendone gli ostacoli alle sue reazioni e permettendo così all'organismo di recuperare la salute.

Era basandosi su questi concetti che il medico agiva a quei tempi.

Oggi purtroppo una diffusa presunzione professionale ci ha fatto dimenticare che quando ad esempio somministriamo un antibiotico e l'infezione sparisce non abbiamo curato il paziente ma abbiamo dato un aiuto affinché la sua forza riparatrice lo facesse guarire.

Per lo stesso motivo il medesimo antibiotico usato per lo stesso tipo di batterio ma somministrato ad un soggetto estremamente anziano e fragile non da alcun risultato, perché non c'è più vis medicatrix naturae.

In questi 36 anni di professione ho visto tante volte praticare terapie e interventi chirurgici che si dimenticavano di questo principio ed i risultati ovviamente non erano quelli che ci si sarebbe aspettati.

La forza riparatrice della natura è ancora oggi alla base di una sana medicina umana e veterinaria...ci sono tantissime cose che possiamo fare per potenziarla, partendo anche da quando si è in salute.

Parlane con il tuo veterinario.

Davide Michelon
Specialista in patologia e clinica degli animali d'affezione

Dott. Davide Michelon, Specialista in Patologia e Clinica degli animali d'affezione

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