CIMO Umbria

CIMO Umbria CIMO Il Sindacato dei Medici, rappresenta i medici, i veterinari e gli odontoiatri in servizio ed in quiescenza, CIMO e' stata fondata il 17/11/1946.

25/07/2025
Il servizio del Tg3 Umbria sulle liste d’attesa e il fenomeno overbooking
24/07/2025

Il servizio del Tg3 Umbria sulle liste d’attesa e il fenomeno overbooking

Il sindacato dei medici si scaglia contro la pratica dell'overbooking per accorciare le liste d'attesa, che conta sulla rinuncia dei pazienti

Overbooking per abbattere le liste d’attesa? Cenci (CIMO-FESMED): “No grazie, così aumenta l’aggressività dei pazienti e...
23/07/2025

Overbooking per abbattere le liste d’attesa? Cenci (CIMO-FESMED): “No grazie, così aumenta l’aggressività dei pazienti e peggiorano le condizioni di lavoro dei medici”

Per tutelare i diritti di medici e cittadini, il sindacato dei medici ha diffidato le USL dal prenotare un numero di prestazioni specialistiche superiore a quelle effettivamente disponibili. Per ridurre i tempi di attesa è necessario adeguare gli organici ai carichi di lavoro e garantire la presa in carico utilizzando la libera professione al solo costo del ticket


Perugia 23 Luglio 2025 – L’overbooking non serve a risolvere il problema delle liste d’attesa. Il sistema, mutuato dal settore aereo e alberghiero, prevede la prenotazione di un numero di prestazioni specialistiche superiore a quelle effettivamente disponibili ed è stato introdotto in tutte le aziende sanitarie umbre all’inizio dell’anno per fronteggiare la mancata presentazione dei pazienti agli appuntamenti prenotati (il cosiddetto no show). Gli effetti? Medici costretti a lavorare di più, qualità e sicurezza delle cure a rischio, attese più lunghe per i pazienti e quindi aumento dell’aggressività negli ambulatori. Per tutelare i diritti dei medici e dei cittadini, il sindacato dei medici Federazione CIMO-FESMED Umbria ha quindi diffidato le USL e chiesto alla Regione di farsi garante, per capire come ciò sia potuto accadere visto che non è stato autorizzato dai medici né è stata data informativa sindacale.
�“Chi viene in ospedale per una visita o un esame – spiega Cristina Cenci, Presidente CIMO-FESMED Umbria - non sa che allo stesso orario vengono prenotate due prestazioni, nell’ipotesi che uno dei due pazienti non si presenti, per cui capita che debbano attendere anche più di un’ora prima di effettuare la prestazione richiesta, specie per procedure complesse quali ad esempio gli esami endoscopici. E i pazienti ritengono responsabile del disservizio lo specialista. Da qui l’aumento della tensione e delle aggressioni verbali nei confronti dei medici”.��Inoltre, nel caso in cui tutti i pazienti si presentino, per poter dedicare a ciascuno il tempo necessario il medico è costretto a prolungare il proprio orario di lavoro. Non è stato disciplinatol’extra-orario, per cui in USL Umbria 1 e USL Umbria 2, non è nemmeno chiaro come verranno recuperate o retribuite le ore aggiuntive.��“Per abbattere le liste d’attesa non servono inutili espedienti o scorciatoie – continua la Presidente di CIMO-FESMED Umbria - ma un adeguamento degli organici ai carichi di lavoro: se non si ha più personale a disposizione, difficilmente sarà possibile recuperare le prestazioni pregresse e garantire il rispetto delle tempistiche per quelle nuove. Ricordiamo inoltre alla Regione che per garantire la prestazione nei tempi previsti, la legge prevede che l'Azienda usufruisca della libera professione del medico, pagando la tariffa al posto del paziente, cui spetta solo l’eventuale ticket.�Al contempo, per ridurre il fenomeno del no show, riteniamo necessario verificare i sistemi di recall dei pazienti e l’efficienza del CUP unico regionale, ottimizzando i sistemi di conferma della prenotazione, magari anche ricorrendo all’Intelligenza Artificiale. Dati alla mano, il no show si verifica anche per prestazioni prenotate dal CUP in overbooking e questo è un controsenso, spia di malfunzionamento del sistema di prenotazione regionale”.�“L’overbooking inficia la qualità e la sicurezza delle cure e mina il rapporto di fiducia del medico nei confronti dell’azienda e tra medico e paziente. Meglio lasciarlo al settore aereo e alberghiero- conclude Cenci - dove almeno le tutele per i consumatori sono chiare e gli stessi consapevoli”.

11/07/2025

Dopo numerosi rinvii, si è finalmente svolto in Regione l'atteso incontro sul nuovo Piano sanitario regionale dell'Umbria, al quale ha partecipato anche Cimo Umbria con il segretario regionale Marco Coccetta. (ANSA)

11/07/2025

CIMO UMBRIA: “SERVE CORAGGIO PER ATTUARE DAVVERO IL NUOVO PIANO SANITARIO REGIONALE”
Il segretario regionale Marco Coccetta: “Sulle liste d’attesa non bastano interventi parziali: l’overbooking non è la soluzione”

TERNI, 11 luglio 2025 – Dopo numerosi rinvii, si è finalmente svolto in Regione l’atteso incontro sul nuovo Piano Sanitario Regionale dell’Umbria, al quale ha partecipato anche Cimo Umbria con il segretario regionale Marco Coccetta. La direttrice regionale alla Sanità, Daniela Donetti, ha illustrato i principali elementi strutturali del piano, suscitando nel sindacato un mix di apertura e cautela.
“Va detto che molti punti presentati coincidono con le nostre storiche richieste, a partire dalla razionalizzazione delle risorse e dall’attribuzione di una mission specifica per ogni presidio ospedaliero – ha dichiarato Coccetta – Questo può migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi erogati. Tuttavia, nutriamo forti dubbi sulla reale capacità politica di portare a compimento questo piano, dopo oltre quindici anni di proposte rimaste sulla carta”.
Secondo Cimo Umbria, infatti, dal 2009 si sono susseguite almeno quattro o cinque bozze di piano sanitario, nessuna delle quali è mai stata attuata. “Temiamo che manchi la determinazione necessaria per compiere scelte anche impopolari ma necessarie. Il rischio è che si ripeta quanto già accaduto in passato”, ha aggiunto Coccetta.
Tra i nodi più urgenti sollevati da Cimo, il tema delle liste d’attesa è stato solo marginalmente toccato durante l’incontro, ma per il sindacato resta la vera emergenza della sanità umbra.
“Nonostante l’impegno straordinario delle strutture pubbliche e dei medici dipendenti, che hanno effettuato oltre 220 mila prestazioni in più, le liste d’attesa restano critiche. Questo perché si continua ad affrontare il problema in modo sbagliato”, ha affermato Coccetta.
Nel mirino del sindacato, in particolare, la prassi dell’overbooking, cioè la programmazione di più visite rispetto a quelle effettive, confidando in eventuali assenze. “È un metodo inefficace – ha detto – che genera confusione, no-show, disagi organizzativi e tensioni tra pazienti e medici, soprattutto quando più persone si presentano contemporaneamente per la stessa fascia oraria”.
Per affrontare seriamente il problema, Cimo Umbria propone due direttrici: governare meglio la domanda ed evitare il fenomeno delle prenotazioni “fantasma”. “Non ha senso che un paziente faccia ogni anno la stessa risonanza se non ci sono novità cliniche – ha spiegato – E non è accettabile che molti appuntamenti vengano prenotati e poi disertati senza disdetta. Questo crea un danno enorme al sistema”.
Tra le soluzioni già proposte da Cimo e già attive in alcune regioni italiane: l’applicazione di una penale pari al ticket per chi non disdice entro 72 ore, oppure una caparra simbolica al momento della prenotazione, da rimborsare in caso di effettiva prestazione.
Infine, il segretario regionale ha espresso apertura verso eventuali controlli della Guardia di Finanza o dei Nas sulla gestione delle liste: “I medici non hanno nulla da temere. Se serve a fare chiarezza, ben venga. L’importante è non continuare a scaricare tutto sulle spalle dei dirigenti medici, che ogni giorno rispondono con responsabilità. Siamo determinati a salvaguardare la sicurezza delle cure e degli operatori sanitari con ogni mezzo, in particolare sull’overbooking , ci riserviamo di verificare le modalità applicative e di mettere in campo tutte le azioni necessarie a tutela dei dirigenti medici. Anche noi – ha concluso Coccetta – abbiamo un limite umano oltre il quale non possiamo andare”.

30/06/2025

Sanità, diritti dei medici, sicurezza per i pazienti: ecco le nostre priorità
Nel video di oggi il dottor Pasquale Gallo, segretario aziendale Cimo Fesmed Umbria 1, fa il punto sui temi più urgenti che riguardano il personale sanitario e il funzionamento delle strutture.
“Bisogna dotare i professionisti degli strumenti migliori per permettere loro una corretta diagnosi”, sottolinea Gallo. E aggiunge: “La vera soluzione alle carenze di organico non può essere il ricorso continuo alle prestazioni aggiuntive, ma nuove assunzioni».

Guarda l’intervista completa e scopri i temi al centro del confronto con la Direzione aziendale -

Il servizio de La Nazione al medico aggredito, parla la presidente di Cimo Fesmed Umbria Cristina Cenci.
12/06/2025

Il servizio de La Nazione al medico aggredito, parla la presidente di Cimo Fesmed Umbria Cristina Cenci.

04/06/2025

Sanità, CIMO Umbria: “Serve confronto
urgente con la nuova direzione su fondi,
overbooking e orario di lavoro”

Francesco Corea: “Accogliamo con interesse il nuovo
direttore Noto, ma molte criticità attendono risposte”

FOLIGNO 4 giugno 2025 – “Accogliamo con fiducia
l’arrivo del nuovo direttore generale della Usl Umbria 2,
Roberto Noto, il cui curriculum di alto profilo – anche
nell’ambito della Lega italiana per la lotta contro i tumori – lascia immaginare una visione innovativa per la nostra azienda. Ma le urgenze sul tavolo sono numerose e chiedono un confronto immediato e concreto.” È quanto afferma Francesco Corea, segretario aziendale del sindacato medico Cimo presso la Usl Umbria 2.
Tra i nodi più urgenti, Corea segnala la questione dei fondi contrattuali, in particolare di risultato e disagio, che costituiscono una parte variabile importante della
retribuzione dei medici. “Ogni anno – dichiara – si
ripropone la necessità di finalizzare la contrattazione e la distribuzione di queste risorse, senza le quali il sistema rischia di perdere motivazione e fiducia e il sindacato deve condividere e non subire criteri imposti dall’azienda. Inoltre non devono generarsi residui, come invece puntualmente accade con nocumento economico per i colleghi”.
Altro tema sensibile è quello dell’overbooking nelle
prestazioni sanitarie, prassi già diffusa e contestata anche a livello nazionale dalla federazione Cimo Fesmed, ma recentemente oggetto di un’ulteriore estensione. “Con una delibera regionale di marzo – spiega Corea – si è introdotto un nuovo modello denominato ‘no-show’, che impone ai reparti il recupero delle prestazioni non erogate per assenza
del paziente, caricandole nuovamente sugli stessi
professionisti. Una misura che può creare disagi
organizzativi seri, soprattutto se attuata senza una chiara informazione all’utenza e senza condivisione con i medici”.
Corea evidenzia come questa pratica stia generando
situazioni di stress sia per i medici che per i pazienti, che si ritrovano in slot sovranumerari e in orari coincidenti con altri pazienti senza esserne informati: “Il rischio è quello di affollamenti inattesi, attese prolungate e confusione, mentre i professionisti sono costretti a gestire un carico di lavoro non previsto e poco trasparente”.
Infine, viene segnalata la questione dell’orario di lavoro,
reso ancora più complesso dalla cronica carenza di organico e da prassi gestionali discutibili: “Nell’ambito delle 38 ore settimanali, i medici sono chiamati anche a turni notturni,
festivi e reperibilità. Ma spesso la distribuzione non è equa, e il conteggio automatico delle ore con il gestionale penalizza chi effettua turni spezzati, sottraendo automaticamente 30 minuti di pausa, anche se non ne usufruisce realmente. Abbiamo già diffidato l’azienda a correggere questo sistema”.
Cimo Umbria chiede dunque al nuovo direttore Noto di
convocare al più presto le organizzazioni sindacali per
avviare un confronto concreto e costruttivo: “Ci auguriamo che la nuova direzione voglia ascoltare le voci di chi ogni giorno lavora nei reparti, per migliorare davvero il servizio sanitario pubblico”.

14/04/2025

“La dirigenza medico-sanitaria e i dirigenti pubblici e privati attendono ancora un’interlocuzione politica con la nuova giunta regionale. Nonostante le richieste di Cimo Fesmed, Cida e dell’intersindacale medica, solo silenzio.
Siamo stati in prima linea durante la pandemia, affrontiamo carenze di personale, turni raddoppiati, aggressioni. Ma quando si tratta di manovre fiscali che colpiscono il ceto medio, nessuno ci ascolta.
Siamo stanchi di essere invisibili.
Vogliamo partecipare alle decisioni che ci riguardano. Vogliamo dare il nostro contributo. È un atto dovuto, per noi e per i cittadini che rappresentiamo”. È quanto ha detto il segretario regionale di Cimo Umbria e della Federazione Cida, Marco Coccetta.

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❗️Sanità, al via le assunzioni dei medici specializzandi in tutti gli ospedali della Regione. Cenci (CIMO-FESMED): «Riso...
13/02/2025

❗️Sanità, al via le assunzioni dei medici specializzandi in tutti gli ospedali della Regione. Cenci (CIMO-FESMED): «Risolto problema increscioso»

Il comma 342 della legge di Bilancio consente di superare il veto posto nel 2023 dall’Università degli Studi di Perugia. Pronti almeno una decina di medici specialisti in formazione

Perugia, 13 febbraio 2025 - Sarà una primavera ricca di assunzioni di medici negli ospedali di tutta la Regione, quella che sta per iniziare. Un articolo della legge di Bilancio approvata a fine dicembre, infatti, consente di superare il veto posto dall’Università degli Studi di Perugia all’assunzione degli specializzandi in alcuni reparti della rete ospedaliera umbra. In questo modo verrà garantito l’adeguamento degli organici ai carichi di lavoro e consentiti quindi il rilancio del Servizio sanitario regionale e una riduzione più rapida delle liste d’attesa.

La buona notizia è annunciata dal sindacato dei medici Federazione CIMO-FESMED: «L’applicazione immediata del comma 342 della legge di Bilancio consente già dal mese di maggio l’assunzione di almeno una decina di medici specialisti in formazione» dichiara Cristina Cenci, Presidente CIMO-FESMED Umbria.

La norma infatti consente di superare la nota n. 256165 del 06 dicembre 2023 dell’Università degli studi di Perugia che ha finora bloccato l’assunzione degli specializzandi, nonostante fossero risultati vincitori di concorso, in alcune aziende del SSR inserite nella rete formativa delle scuole di specializzazione ma non sottoposte alla procedura di accreditamento. Ora invece le strutture interessate potranno richiedere al Ministero della Salute la certificazione del possesso degli standard per poter completare, entro 90 giorni, le procedure d’assunzione degli specializzandi.

«In questo modo – aggiunge Cenci - si risolverebbe un problema increscioso che la Federazione CIMO-FESMED aveva già segnalato al precedente Assessore alla Sanità, facendosi portavoce dei tanti colleghi specializzandi che avevano dovuto rinunciare all’assunzione a tempo determinato non perché non volessero andare a lavorare negli ospedali più periferici della Regione, ma perché la questione posta dall’Università degli Studi di Perugia sembrava insormontabile, nonostante le pressioni fatte anche dagli stessi Direttori Generali. Per aggirare il veto dell’Università, ad alcuni colleghi è stata addirittura proposta l’assunzione con contratto libero professionale, ma da quel che ci risulta nessuno di loro ha accettato, sentendosi traditi dalle istituzioni che da un lato dichiarano di aver bisogno di medici ma poi potendoli assumere come dipendenti del SSR non lo fanno, correndo il rischio che questi giovani medici decidano di andare a lavorare in Regioni limitrofe».

«Siamo consapevoli che una decina di medici in più non risolveranno tutti i problemi del SSR che denunciamo da anni, ma l’applicazione rapida del comma 342 rappresenterebbe il segnale che i colleghi attendono da tempo», conclude Cenci.

Valeria Caso, segretario aziendale Cimo Fesmed Umbria presso l’Azienda ospedaliera di Perugia, affronta un tema molto se...
03/02/2025

Valeria Caso, segretario aziendale Cimo Fesmed Umbria presso l’Azienda ospedaliera di Perugia, affronta un tema molto sentito e di grande attualità nella regione. Vale a dire, la fuga dei giovani, concentrando l’attenzione al mondo della medicina. Lo fa con una lettera aperta scritta al direttore di Quotidiano Sanità.

👩‍⚕️ Ecco il link per leggere quanto ha scritto la dottoressa Caso: https://www.quotidianosanita.it/m/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=127420

Intervista del Corriere dell’Umbria a Cristina Cenci, presidente della federazione Cimo Fesmed Umbria. Ecco cosa ha evid...
30/01/2025

Intervista del Corriere dell’Umbria a Cristina Cenci, presidente della federazione Cimo Fesmed Umbria. Ecco cosa ha evidenziato la dottoressa Cenci: “In Umbria la cronica carenza di dirigenti medici negli ospedali del Servizio sanitario regionale si ripercuote in maniera negativa nella possibilità per gli stessi di formarsi e continuare ad aggiornarsi per migliorare le proprie competenze da mettere al servizio dei cittadini, per curarli meglio e al passo con i tempi”.
Per poi chiedere: “Quanti altri colleghi abbandoneranno il Sistema sanitario pubblico se verrà loro negato il diritto alla formazione professionale?” E la risposta: “Una visione miope nel continuare a negare diritti previsti da norme di legge e contratto per mere esigenze economicistiche”.

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