11/07/2025
CIMO UMBRIA: “SERVE CORAGGIO PER ATTUARE DAVVERO IL NUOVO PIANO SANITARIO REGIONALE”
Il segretario regionale Marco Coccetta: “Sulle liste d’attesa non bastano interventi parziali: l’overbooking non è la soluzione”
TERNI, 11 luglio 2025 – Dopo numerosi rinvii, si è finalmente svolto in Regione l’atteso incontro sul nuovo Piano Sanitario Regionale dell’Umbria, al quale ha partecipato anche Cimo Umbria con il segretario regionale Marco Coccetta. La direttrice regionale alla Sanità, Daniela Donetti, ha illustrato i principali elementi strutturali del piano, suscitando nel sindacato un mix di apertura e cautela.
“Va detto che molti punti presentati coincidono con le nostre storiche richieste, a partire dalla razionalizzazione delle risorse e dall’attribuzione di una mission specifica per ogni presidio ospedaliero – ha dichiarato Coccetta – Questo può migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi erogati. Tuttavia, nutriamo forti dubbi sulla reale capacità politica di portare a compimento questo piano, dopo oltre quindici anni di proposte rimaste sulla carta”.
Secondo Cimo Umbria, infatti, dal 2009 si sono susseguite almeno quattro o cinque bozze di piano sanitario, nessuna delle quali è mai stata attuata. “Temiamo che manchi la determinazione necessaria per compiere scelte anche impopolari ma necessarie. Il rischio è che si ripeta quanto già accaduto in passato”, ha aggiunto Coccetta.
Tra i nodi più urgenti sollevati da Cimo, il tema delle liste d’attesa è stato solo marginalmente toccato durante l’incontro, ma per il sindacato resta la vera emergenza della sanità umbra.
“Nonostante l’impegno straordinario delle strutture pubbliche e dei medici dipendenti, che hanno effettuato oltre 220 mila prestazioni in più, le liste d’attesa restano critiche. Questo perché si continua ad affrontare il problema in modo sbagliato”, ha affermato Coccetta.
Nel mirino del sindacato, in particolare, la prassi dell’overbooking, cioè la programmazione di più visite rispetto a quelle effettive, confidando in eventuali assenze. “È un metodo inefficace – ha detto – che genera confusione, no-show, disagi organizzativi e tensioni tra pazienti e medici, soprattutto quando più persone si presentano contemporaneamente per la stessa fascia oraria”.
Per affrontare seriamente il problema, Cimo Umbria propone due direttrici: governare meglio la domanda ed evitare il fenomeno delle prenotazioni “fantasma”. “Non ha senso che un paziente faccia ogni anno la stessa risonanza se non ci sono novità cliniche – ha spiegato – E non è accettabile che molti appuntamenti vengano prenotati e poi disertati senza disdetta. Questo crea un danno enorme al sistema”.
Tra le soluzioni già proposte da Cimo e già attive in alcune regioni italiane: l’applicazione di una penale pari al ticket per chi non disdice entro 72 ore, oppure una caparra simbolica al momento della prenotazione, da rimborsare in caso di effettiva prestazione.
Infine, il segretario regionale ha espresso apertura verso eventuali controlli della Guardia di Finanza o dei Nas sulla gestione delle liste: “I medici non hanno nulla da temere. Se serve a fare chiarezza, ben venga. L’importante è non continuare a scaricare tutto sulle spalle dei dirigenti medici, che ogni giorno rispondono con responsabilità. Siamo determinati a salvaguardare la sicurezza delle cure e degli operatori sanitari con ogni mezzo, in particolare sull’overbooking , ci riserviamo di verificare le modalità applicative e di mettere in campo tutte le azioni necessarie a tutela dei dirigenti medici. Anche noi – ha concluso Coccetta – abbiamo un limite umano oltre il quale non possiamo andare”.