
26/03/2025
🛰️ 3 novembre 1957. Una cagnetta viene spedita nello spazio. Da sola.
Il suo nome era Laika, ma il suo vero nome era Kudrjavka, che in russo significa “ricciolina”. Vagava per le strade di Mosca, metà Husky e metà Terrier, quando fu catturata e selezionata per diventare il primo essere vivente a orbitare attorno alla Terra. Aveva circa tre anni.
Fu scelta per il suo temperamento tranquillo, per la sua capacità di adattarsi. La capsula dello Sputnik 2 era stretta, ma le consentiva appena di stare in piedi o sdraiarsi. Era rivestita internamente, mantenuta a 15°C, con cibo e acqua. Ma non era previsto un ritorno.
Alle 2 del mattino del 3 novembre, Laika venne lanciata nello spazio. Secondo alcune fonti, morì dopo circa sette ore, per surriscaldamento. Altre dicono che visse fino a quattro giorni. Sempre sola, nello spazio.
Lo Sputnik 2 rientrò nell’atmosfera il 14 aprile 1958, dopo 2.570 orbite. Si disintegrò. Con lui anche il corpo di Laika.
Ogni anno, sento il bisogno di ricordarla.
Perché dietro ai successi scientifici ci sono spesso storie che fanno male.
Molti parlano di “prezzo da pagare” per il progresso. Ma a volte quel prezzo non era nostro da pagare.
Mi dispiace, Laika.
L’umanità ti ha sacrificata, quando avrebbe potuto proteggerti.
E ancora oggi, troppe volte, scegliamo la via più comoda invece di quella più giusta.
💔