26/01/2022
Importante da comprendere!
Socialità e socievolezza nel cane.
La prima permette il sorgere della seconda, ma quest'ultima per strutturarsi necessiterà che si determinino relazioni significative (conoscersi per riconoscersi) tra i soggetti coinvolti.
Pertanto a mio avviso, nessun animale sociale, umano compreso, è necessariamente socievole (o debba esserlo) con tutti. Poiché quando si ha a che fare con uno sconosciuto, tra cani come tra noi umani, il primo sistema che si attiva - questo avviene in ogni specie sociale - è quello legato alla valutazione del rischio che l'interazione comporta. Possiamo definirlo il sistema della "paura" che protegge ogni individuo (paura fisica, paura della sottrazione di qualcosa che ci appartiene, paura di perdere uno "status" sociale, ecc.).
Ebbene, questo aspetto creerà come prima reazione all'incontro, un sentimento verso lo sconosciuto di tipo difensivo e/o a volte offensivo (in base alla valutazione del potenziale pericolo che il soggetto avverte).
Se questo primo impatto del sistema motivazionale individuale viene spento da opportunità nuove intersoggettive che si sviluppano (cooperazione, gioco, accudimento, ecc.), si creeranno dalla valutazione di queste dimensioni relazionali più profonde e coinvolgenti nell'incontro tra gli individui. Sono queste ultime a essere spesso definite e osservabili nei termini di socievolezza sociale tra cospecifici.
Pertanto, qualora non si fosse inteso il mio precedente scritto.
Ribadisco che la socialità in quanto essere animali sociali, non necessariamente offre il lascia passare verso la socievolezza collettiva (il mio cane è buono con tutti), anzi spesso se non si rispettano le distanze sociali e le voglie di interazione (soprattutto in periodi critici della vita del cane), la socializzazione "forzata" può minare la socievolezza di ogni individuo che l'ha subita e dovuta affrontare, magari attraverso l'impiego di tecniche e strumenti che prevedono il contenimento di soli eventuali danni fisici, come il precludere l'utilizzo della bocca ai cani.
Attilio Miconi