13/09/2021
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La prima notte urlano di dolore, abbaiano tanto da singhiozzare, smettono di mangiare e non esiste coperta né abbraccio che possa farli smettere di tremare. Le chiamano "cessioni", ma altro non sono che abbandoni alternativi che finiscono con "altrimenti sono costretto a portarlo in canile".
Cani anziani e malati che non sanno dove sono, come ci sono arrivati e soprattutto non capiscono perché. E mentre loro si disperano penso a quelli che mandate in canile per davvero dove di notte non c'è nessuno a dire loro che va tutto bene, che non devono avere paura. Dove possono sgolarsi e abbaiare all'infinito perché tanto nessuno li sente.
Dove il dolore uccide come il veleno e quel "non posso più" li spegne un poco alla volta.
Dove per avere un antidoto al dolore bisogna solo avere fortuna e la fortuna lo sappiamo tutti è cosa rara.
Sono stanca, siamo stanchi tutti.
Stanchi di quei "non posso" che fanno maledettamente male.
Non a me, non a voi.
Fanno male a loro che non sanno che farsene di una lista infinita di giustificazioni.
Forse un giorno impareremo anche noi a sentire le cose un po' come le sentono loro.
Forse basterebbe solo non dimenticare che un cane per noi si tufferebbe in mare anche se ha paura dell'acqua, smette di mangiare se sente la nostra mancanza, si farebbe uccidere pur di proteggere la sua famiglia e ci perdonerebbe anche le cose peggiori, cose dolorose come un abbandono alla fine di una vita intera.
Un cane non direbbe mai "non posso", nonostante tutto e fino alla fine.
Forse un giorno lo capiremo. O forse no.
Forse semplicemente dovremmo prima provarli certi dispiaceri, e quando sarà dovremmo augurarci di essere tanto fortunati da avere qualcuno al nostro fianco che non ci dica "mi dispiace, ma non posso".
Scritto da
Debora Rizzo
💔