19/08/2025
GATTO DOMESTICO DEI MIEI STIVALI
Il Felis catus ha fatto tanta strada per distinguersi, ma ancora molte persone sostengono una tesi sbagliata.
La sua storia inizia migliaia di anni fa, forse 10, quando si è distinto e in qualche modo scisso dal Felis silvestris silvestris, ovvero il vero gatto selvatico, che, come si evince dal nome, è un'altra specie.
Tanta strada per diventare specie che ruota SEMPRE intorno all'uomo, ne sfrutta i rifugi, il cibo, la compagnia, la presenzza per essere ancora considerato selvatico e capace di sopravvivere senza l'uomo.
Certo che si dà alla caccia per sostenersi, certo che si riproduce secondo natura, ma, permettetemi, seppure abbia mantenuto in essere il comportamento tipico del cugino selvatico, il domestico non si chiama così per caso:
1. il Felis Catus, sia ferale che socializzato con l'uomo, vive essenzialmente vicino all'uomo, essenzialmente nelle zone antropizzate;
2. nel disgungersi dal cugino selvatico ha perso qualcosa, ovvero la resistenza a parassiti e malattie oggi così diffuse e responsabili di vita di stenti, di morte lenta (esempio, insufficienza renale, ipertiroidismo, cancro, aids felino, leucemia felina);
3. il gatto domestico si riproduce più spesso e mette al mondo cucciolate più numerose del selvatico, che invece si accoppia una sola volta all'anno.
4. Chi sostiene orgogliosamente che il domestico possa vivere secondo natura, non conosce questa specie, non considera che tipo di vita possa condurre senza sostegno umano attivo;
5. se lasciato a se stesso, il domestico conduce una vita stentata molto lontata da quella breve ma vigorosa del selvatico;
6. il domestico non prospera, al più sopravvive;
7. le cucciolate sono decimate da malattie orribili, mica come i cuccioli selvatici, che al massimo finiscono preda di qualche carnivoro! Una morte veloce, una morte che ha senso nell'economia della vita naturale degli ecosistemi. I cuccioli domestici non sono inseriti nella catena alimentare, muoiono per nulla, perché nessuno si ciba di loro.
Mi fermo qui.
Questo post nasce dal confronto non ricercato con due uomini che sostengono fieri di sé di "avere" molti gatti e di permettere loro la "vita naturale". Mai li sterilizzeranno, mai li soccorreranno, mai li libereranno dai parassiti, tra l'altro vettori di brutte malattie. Addirittura uno di loro afferma che, nel caso in cui il gruppo di sventurati si riproducano selvaggiamente, causando sovrappopolazione, per non arrecare fastidi al vicinato li porterà lontano, li libererà "nella natura". In altre parole, li abbandonerà sistematicamente.
Barbara stavel
Consulente in etologia felina, fra l'altro ritenuta materia non scientifica da detti individui. Anni e anni di osservazione, annotazioni e studi etologici per nulla.
Foto: Gattina di meno di 1 mese capitata male. La piccola è figlia di una gatta abbandonata e denutrita che non sarà sterilizzata. La cucciola potrebbe restare orfana, ma che vuoi, è "la natura".