30/04/2025
Cani e staticità.
Ultimamente mi capita sempre più spesso di notare quanto i cani che seguo non sappiano cosa vuol dire stare fermo e rilassato in un posto. Mi rendo conto che molto spesso c'è una tendenza del proprietario ad assecondare il cane in tutto quello che fa, senza farci troppo caso, fino a che poi il tutto non diventa un problema. Un problema per l'umano di riferimento. La gestione della frustrazione dell'umano sale alle stelle, inizia a dire "eh vedi, non posso portarlo da nessuna parte", inizia a pretendere sempre di più da un cane che ahimè è solo. Allora io introduco la calma. Lo stare fermi insieme. Il condividere la pace in un prato. E cosa vedo però all'inizio? Che il primo a non riuscire a stare fermo in quella situazione è l'umano! Non è facile per tutti me ne rendo conto, ma mi domando sempre più spesso per quale motivo si decide di prendere un cane se non per scoprirne la bellezza del suo linguaggio o la pienezza dei suoi silenzi. "Lavorare" su calma e staticità per come la vedo io serve a questo. Io imparo qualcosa da te e tu impari qualcosa da me, ci connettiamo, rallentiamo, respiriamo. Una delle prime cose che ho imparato al corso educatori nel lontano 2012 era proprio questa. Mila era l'antitesi della staticità. Mi ha messa a dura prova. La porto spesso come esempio, perché è grazie a lei che faccio questo lavoro, è grazie a lei se ho imparato ad avere pazienza e ad andare avanti. Perché Mila è stata un cane fantastico. Non posso non pensare a lei quando lavoro, soprattutto in questo periodo, quando devo spesso "far rallentare" i cani. La calma porta al ragionamento, porta al relax. Il relax è benessere. Stare bene insieme. Questo è quello che vorrei che le persone "chiedessero" al loro cane, stare bene insieme, niente di più.