Dott.ssa Chiara Gazzale Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale

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Dott.ssa Chiara Gazzale Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale Esperto in Comportamento Animale e Nutrizione del cane e del gatto

31/05/2025

🐶 Episodio 24 – “Il guinzaglio emozionale”
Il mio umano mi porta fuori.
Guinzaglio corto. Tensione a mille.

Io sento un odore, vorrei fermarmi.
Ma lui tira. Io rallento. Lui sbuffa.

È come se il guinzaglio fosse collegato alle sue emozioni,
non al mio collare.

Quando è nervoso, tira.
Quando ha fretta, strattona.
Quando è triste… nemmeno mi guarda.

🦴 Morale del giorno:
Se vuoi camminare con me, inizia a respirare con me.

07/05/2025

Le alterazioni del microbiota – e degli stessi metaboliti – influenzano la comparsa di paura e ansia, ma saranno necessari studi su campioni più ampi per comprenderne il ruolo nei disturbi dell’umore.

02/04/2025

SISCA ( Società Italiana Scienze del Comportamento Animale) ritiene che sia assolutamente fondamentale prevenire il più possibile il verificarsi di episodi di aggressione canina, ancor più in considerazione della gravità di quelli avvenuti negli ultimi mesi. Altrettanto importante riteniamo il sottolineare che tale prevenzione può essere ottenuta solo educando le persone al possesso responsabile del proprio cane e promuovendo interventi ad hoc per migliorare la socializzazione dei cani sia con gli esseri umani che con altri animali.

Ci sono almeno cinque ragioni per essere contrari alle blacklist/savelist e per approcciare diversamente il problema:
1. I dati epidemiologici sono distorti e inaffidabili poiché in Italia non c’è una panoramica completa degli episodi di aggressione. Il sistema sanitario nazionale, infatti, segnala principalmente le aggressioni che si verificano al di fuori delle mura domestiche e che coinvolgono persone sconosciute all’animale. I caregivers spesso minimizzano i comportamenti aggressivi che il cane realizza nei loro confronti o verso i membri della famiglia. Se dovessimo esaminare gli episodi di aggressione realizzati dai cani che appartengono alle cosiddette “razze pericolose” osserveremmo con molta probabilità che il numero di morsicature è significativamente inferiore rispetto a quelle che coinvolgono razze che non sono incluse nelle blacklist/savelist.
2. Un fattore socio-culturale spinge verso la selezione di razze specifiche per amplificare la violenza sociale. Questo fenomeno, però, non è radicato nella genetica, che si tratti di cani o esseri umani. La chiave per affrontare questa situazione consiste nell'educazione dei caregivers e nell’aggiornamento continuo di tutti i professionisti del settore (allevatori, educatori, istruttori, addestratori, dog sitter, toelettatori, volontari di canile e così via).
3. I cani che appartengono a razze considerate “docili” dall’opinione comune possono mostrare comportamenti aggressivi quando sono affetti da malattie del comportamento o quando vivono relazioni mal strutturate o quando provengono da allevamenti i cui protocolli non sono mirati ad uno sviluppo comportamentale equilibrato, basato sulla socializzazione intra e interspecifica, autocontrollo, esplorazione e conoscenza degli stimoli dell’ambiente di vita futura. Anche i cani provenienti da rifugi, senza una valutazione adeguata e senza una formazione della famiglia adottante possono presentare problemi comportamentali, che possono esitare in aggressioni da paura.
4. È necessario che il Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale realizzi una visita comportamentale e progetti un intervento ad hoc avvalendosi della collaborazione di figure professionali preparate ad intervenire sui problemi e le patologie comportamentali.
5. Qualsiasi addestramento volto ad amplificare o modificare il comportamento di aggressione di un cane, alterandone la sequenza (per esempio accorciando la fase di minaccia, come il ringhio), deve essere vietato. Così come avviene in altri paesi europei, l'addestramento alla difesa e all'attacco deve essere regolamentato.
In conclusione, i cani sono esseri senzienti (come sottolinea lo stesso Trattato di Lisbona), sono animali estremamente sociali, dotati di aree cognitive ed emozionali che individualmente vengono modificate, arricchite con la collaborazione e l’aiuto di quell’Uomo con cui condivide la vita da 15.000 anni.
SISCA presenta i 4 punti focali da applicare nel breve termine, oltre ad una regolamentazione degli allevamenti e dei rifugi:

SISCA evidenzia quattro punti chiave da realizzare nel breve periodo:
1. Promuovere programmi di formazione per i proprietari di cani così da ottenere un "Certificato di convivenza responsabile" realizzati con la collaborazione di Medici Veterinari Esperti in Comportamento Animale.
2. Informare il grande pubblico sull’importanza della visita pre – adozione svolta presso un Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale, così da garantire adozioni consapevoli. Inoltre, è necessario formare i medici di famiglia e i pediatri in relazione ai primi consigli sanitari e comportamentali da suggerire alle famiglie in occasione dell’arrivo di un cucciolo/ gattino o della nascita di un bambino quando è già presente un cane/ gatto o quando viene adottato in famiglie con bambini.
3. Realizzare nell’ambito dei corsi pre – parto effettuati negli ospedali una sessione dedicata all’inserimento del neonato nell’ambiente domestico in cui sono presenti cani o gatti.
4. Tracciare linee guida e buone pratiche per la formazione delle figure professionali che si occupano di educazione e addestramento cinofilo, così da vietare metodi e strumenti tecnici che possono aumentare l'aggressività del cane.

10/03/2025
10/03/2025

Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani - Palazzo Trecchi Cremona

21/02/2025

Salve a tutti,
oggi vorrei trattare un argomento delicato: il comportamento aggressivo del cane rivolto a persone del suo gruppo- famiglia.

Purtroppo quando un cane arriva a mordere, significa che precedentemente ha provato altre strategie meno estreme senza produrre alcun risultato e, alla fine, ha capito che il morso è funzionale.

Per cui lo dico sempre e non mi stancherò mai di dirlo: la cosa più importante è PREVENIRE gli episodi di morsi, in quanto una volta che il cane ha iniziato a morderci, se noi continuiamo a insistere nei soliti comportamenti senza capirlo, lui continuerà e lo farà sempre di più perché è l'unico modo che ha per comunicare con noi.

Bisogna porsi delle domande quando comincia a ringhiare o a mostrare un "abbaio particolare" scattando verso di noi con un cambio di espressione negli occhi. Non dobbiamo inibire o punire un ringhio perché in quel momento ci sta avvertendo che qualcosa non va, ci sta dicendo:"Ho un problema con te e tu non lo stai prendendo in considerazione".

Prevenire significa OSSERVARE il nostro cane, cercare di comprendere i segnali di avvertimento.

Prevenire significa anche COMPRENDERE nel profondo cosa rende felice il nostro cane, non portarlo ad un livello di frustrazione tale per cui non sa più come farci capire che è giunto ad un limite di sopportazione oltre il quale c'è solo il morso, gesto estremo.

Prevenire significa EDUCARE i nostri bambini alla consapevolezza di avere di fronte un essere vivente, pensante, in grado di provare emozioni come noi e non un pupazzo che sopporta ogni giorno scherzi, dispetti e atti di prepotenza.

Prevenire significa essere in grado di RELAZIONARCI e pensare che il morso è un suo modo per esprimere un no, un disappunto, per farci capire che qualcosa non va e che noi non stiamo capendo cosa e perché. Mentre dobbiamo metterci in discussione e pensare che noi siamo parte e causa del problema. Abbiamo una responsabilità pari alla sua e ne siamo coinvolti quanto lui.

E la cosa importante è essere sempre coerenti, in ogni gesto, in ogni parola, perché i cani necessitano di chiarezza e di punti fermi. Hanno bisogno della parte migliore di noi, del nostro centro.
Il cane si deve FIDARE di noi.

Tutti noi dovremmo fare un passo indietro e riflettere su cosa sta accadendo intorno a noi, dove abbiamo sbagliato. Perché, vi assicuro, in qualcosa abbiamo sbagliato.

Sentiamo spesso ai telegiornali notizie che riguardano l'uccisione di bambini e adulti da parte di cani, dalle cosiddette "razze pericolose".
Ovviamente alcuni cani hanno un morso peggiore di altri e una motivazione predatoria e competitiva più spiccata , per cui bisogna prestare la massima attenzione e la mole è fondamentale se si calcola il fattore di rischio, per cui quando una persona adotta un cane dovrebbe sempre ponderare questa scelta e se ha dei dubbi dovrebbe chiedere ad un professionista serio, che non usa metodi coercitivi.

Non per questo bisogna etichettare questa o quella razza, ma semplicemente fare chiarezza sui bisogni di quella razza. Tutti i cani di taglia medio- grande possono uccidere, TUTTI.

Non bisogna affidarsi "al sentito dire" e a persone che pensano di sapere tutto solo perché hanno sempre avuto cani. Oppure non bisogna fare una scelta puramente estetica o seguendo una moda.
Non stiamo scegliendo un paio di scarpe, ma un essere vivente con cui condividere un pezzo della nostra vita. E deve essere affine a noi e al nostro stile di vita.

Le scarpe quando non ci piacciono più le buttiamo. E il cane? Anche lui lo buttiamo quando non ci piace più perché secondo noi ha passato il limite ?

I cànili sono pieni di cani che hanno morso. È più facile disfarsene, passare il NOSTRO problema a qualcun altro, perché sì ricordiamoci che riguarda anche noi, non solo il nostro cane. E quando si ama qualcuno,i problemi sì risolvono insieme.
Ci liberiamo di un peso e ci semplifichiamo la vita. E lo abbiamo lasciato lì, consegnato come un pacco troppo scomodo per continuare a tenerlo con noi.

Se la cosa che amo più al mondo è fare shopping, uscire per prendere l'aperitivo e indossare solo scarpe con tacco 12, perché faccio entrare un cane nella mia vita?
E non parlo di un cane da caccia, da pastore...ma di QUALUNQUE cane!
Anche un chihuahua ha diritto di fare una passeggiata in un bosco!

Io purtroppo mi trovo spesso nel mio lavoro a dovermi interfacciare con situazioni di aggressività e persone che si ritrovano in una sala del pronto soccorso.

Io sono disponibile a indirizzare la scelta di un cane in base al contesto e svolgo anche visite comportamentali preventive, una volta portato a casa il cane, per fornire gli strumenti per una buona relazione e una convivenza costruttiva.

Perché tutti sappiamo che prevenire è meglio che curare, e in questo caso è fondamentale per impedire catastrofi a cui poi non si può più porre rimedio, in quanto tutto è risolvibile al di fuori della morte.

Un cane che ci morde è un cane INFELICE, non dimentichiamolo mai. Ed è un cane SOLO a combattere la sua battaglia interiore.

Togliamoci dalla testa che è dominante, che va castrato per calmarlo e che dobbiamo imporci con la forza e la violenza.

La castrazione può peggiorare la situazione!
Bisogna lavorare sulla relazione, non si cancella il problema semplicemente privando il cane del suo testosterone.

E credetemi quando vi dico di non sottovalutare mai queste situazioni,sia per il nostro benessere, per quello dei nostri cari e per quello del cane.

Per cui riflettiamo su cosa vogliamo dal nostro cane.
Siamo proprio sicuri che poniamo al primo posto la sua felicità nella relazione con lui?

20/02/2025

‼️AGGIORNAMENTI IN FONDO ‼️

L’evento tragico di Acerra: riflessioni da studiosa del comportamento del cane e della relazione cane-famiglia umana.

🔹 Premessa: queste considerazioni si basano su quanto riportato dai giornali.

📌 Cosa dice l’autopsia:
• La bambina è stata morsa più volte dal cane.
• La causa della morte è la rottura del collo.
• I due eventi sono avvenuti entrambi, ma il referto non stabilisce un nesso di causa-effetto diretto.
L’equazione aggressione del pitbull → rottura del collo → morte è possibile, ma al momento non supportata dall’esame. Il referto indica piuttosto:
Rottura del collo = morte + aggressione del cane, oppure
Rottura del collo + aggressione del cane = morte (possibile concorso di fattori).
Sono in corso analisi genetiche per verificare la presenza di DNA nella bocca del cane.
🔍 Domande aperte:
1️⃣ Quante altre cause possono portare alla rottura del collo in una bambina di 9 mesi? Possibili scenari:
• Una caduta accidentale.
• Una presa o una manipolazione errata da parte di un adulto.
2️⃣ I morsi del cane possono essere arrivati dopo, quando la bambina era già a terra morta? Sì.
3️⃣ È possibile rispondere con certezza? Sì, ma ci vuole tempo.
🗣️ Il confronto deve restare aperto
I dubbi attuali sul reale coinvolgimento del cane nel decesso della bambina non implicano che si possa evitare di discutere e approfondire, per trovare soluzioni efficaci, temi centrali come:
• Il comportamento e la predisposizione individuale e di razza.
• L’idoneità di alcune razze a vivere in tutte le situazioni familiari.
• La responsabilità di chi sceglie di convivere con un cane e le misure di prevenzione necessarie.
Tuttavia, in questo dibattito servono esperte ed esperti con una solida formazione scientifica, capaci non solo di leggere le fonti, ma anche di comprenderle e divulgarle correttamente. Persone la cui conoscenza del comportamento dei cani derivi da centinaia, se non migliaia, di ore di osservazione diretta, supportata dallo studio approfondito della letteratura scientifica, letta e compresa, e affiancate da chi produce questa letteratura scientifica in prima persona.
Non possiamo affidarci a persone autodidatte che si definiscono etologhe/i dopo aver seguito un corso con la parola “etologia” nel titolo. Se tutti si improvvisano scienziati, allora per lo stesso principio potenzialmente siamo tutti educatori cinofili, filosofi, psicologi e così via.
💡 Il punto non è trovare colpevoli a tutti i costi, ma comprendere i fatti per evitare che tragedie simili si continuino a ripetere.
🔹 Note a margine:
1️⃣ Il padre ha tentato di coprire il proprio cane. È strano? Ma per favore. La pratica di attribuire un'aggressione che spedisce in pronto soccorso a un anonimo randagio per scagionare il proprio cane è notoriamente diffusa tra i caregiver. E non solo tra chi viene considerato socialmente "sospetto" (leggi: è poco colto, non benestante, fa un lavoro umile). Non facciamo i verginelli.
2️⃣ Il padre ha fumato hashish. È strano? Torniamo al punto precedente.
3️⃣ Il padre sta provando a coprire sé stesso? Se fosse così, nel caso, questo lo renderebbe per forza un mostro? Chiedetelo a chi vive o ha vissuto con un neonato che non dorme quasi mai, senza aiuti di babysitter o nonni, mentre cerca di mantenere due lavori non proprio da scrivania. La fatica, l'esaurimento, il senso di frustrazione.
Questo non significa giustificare, ma comprendere i contesti in cui certe tragedie possono maturare. E la funzione è sempre lo stessa: evitare che conitnuino a ripetersi (con o senza cani).

🔹 AGGIORNAMENTO sul caso (21/02/2025)

📌 I cani presenti in casa erano due:

🐶TYSON, pitbull, noto per aver aggredito e ucciso un altro cane mesi prima.
❓ È la prova che può aver attaccato la bimba? No. La letteratura scientifica distingue tra aggressività intraspecifica (verso altri cani) e interspecifica (verso altre specie, incluse le persone). Un cane può essere aggressivo con i propri simili senza esserlo con gli esseri umani. E viceversa. Inoltre, l’aggressività può manifestarsi solo verso certi cani e certe persone. Inoltre, l’aggressività può essere selettiva, ossia manifestarsi solo verso certi cani e certe persone.

🐶LAIKA, meticcia ex randagia, descritta come schiva.
❓ Schiva significa necessariamente timida e gentile? No. Può indicare anche altro, ad esempio bassa socievolezza (verso cani e/o persone, o solo alcuni/e di essi/e), ma anche disagio o una tolleranza limitata verso certe situazioni o individui (es. neonati).

📌 Prime analisi degli esperti dell’ASL:
Tyson non presenta residui ematici nelle fauci.
❓ È la prova che sia estraneo ai fatti? No.
Laika ha una macchia di sangue sul muso.
❓ È la prova che sia stata lei? No.

📌 La presenza o assenza di sangue non indica automaticamente responsabilità.

Attendiamo gli approfondimenti della scientifica e la valutazione comportamentale dei cani, che permetterà di far luce su:
- la loro personalità
- le strategie comportamentali che adottano per esprimere le loro intenzioni e emozioni
- il loro modo di relazionarsi con l’ambiente, le persone e gli alri cani.
Questi elementi saranno fondamentali per comprendere meglio il contesto e le dinamiche dell’evento.

17/02/2025

La mattina di domenica 16 febbraio ad Acerra, nel Napoletano, una bambino di 9 mesi è stato uccisa dal Pitbull di famiglia mentre dormiva

06/02/2025

SINDROME DA IPERESTESIA FELINA

In chiave PNEI la diagnosi e la terapia vengono valutate in maniera complessiva, considerando non un singolo apparato, ma tutto l’individuo e il sistema famiglia in cui vive
L’unico approccio che tocchi tutti i punti ✨
Argomento trattato alla giornata specialistica SISCA di novembre e durante il Corso di Perfezionamento: Psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) veterinaria presso l’Università di Perugia

06/02/2025
03/02/2025

LO SAI CHE...
IL METRONIDAZOLO RIDUCE I SINTOMI DI COLITE ACUTA NEL CANE, MA POTREBBE AVERE EFFETTI NEGATIVI SUL MICROBIOTA
Una dieta specifica, ricca di fibre fermentescibili e povera di grassi, può favorire una risoluzione naturale dei sintomi migliorando la qualità della flora intestinale. La nutrizione è un'arma potente!
Per saperne di più: https://www.myvetdiet.it/la_nutrizione_veterinaria_secondo_myvetdiet_dettaglio.asp?id=335&articolo=Colite%20Acuta%20Canina:%20gestione%20nutrizionale%20con%20o%20senza%20metronidazolo?

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