27/09/2025
In Italia vivono diverse specie di conigli e lepri. Alcune sono originarie del nostro territorio, altre sono arrivate da altri paesi ma ormai fanno parte della nostra fauna.
Il 27 settembre si celebra la Giornata mondiale del coniglio. È l’occasione giusta per pensare sia ai conigli domestici, sempre più presenti nelle nostre case, sia a quelli selvatici e alle lepri che vivono nei nostri boschi, campagne e isole.
I conigli e le lepri sono lagomorfi, non roditori. Le specie presenti in Italia sono: la lepre sarda, la lepre italica o appenninica, la lepre europea, la lepre variabile, il coniglio selvatico e il silvilago (detto anche minilepre), che viene dal Nord America.
Ogni specie ha le sue caratteristiche e un ruolo preciso nell’ecosistema.
La lepre europea è la più diffusa, anche perché è stata introdotta più volte per la caccia.
Il “coniglio selvatico” vero e proprio è l’Oryctolagus cuniculus. È piccolo, con orecchie corte e occhi grandi. I suoi piccoli nascono ciechi e nudi e vengono accuditi nelle tane.
Le lepri hanno zampe posteriori molto lunghe, orecchie più grandi e vivono per lo più da sole. La lepre italica vive soprattutto nel centro-sud e in Sicilia ed è più piccola della europea.
La lepre variabile si trova sulle Alpi. In inverno il suo pelo diventa bianco per confondersi con la neve, in estate torna marrone.
La lepre sarda vive solo in Sardegna e si è adattata perfettamente ai paesaggi mediterranei.
Il silvilago, o minilepre, è stato introdotto dal Nord America. È più piccolo di un coniglio, con coda bianca e orecchie corte. Si è adattato molto bene ed è diventato comune soprattutto al nord.
Il coniglio selvatico vive soprattutto in Sardegna, Sicilia e in alcune zone della pen*sola, dove preferisce ambienti aperti con cespugli.
La lepre europea si trova un po’ ovunque, dalle pianure alle colline. La lepre italica ha invece una distribuzione limitata al centro-sud. La lepre variabile vive solo sulle Alpi. Il silvilago è diffuso soprattutto in Piemonte, Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana, Veneto e Umbria.
Conigli e lepri mangiano quasi solo erba, germogli e foglie. Il coniglio selvatico in inverno si nutre anche di radici e cortecce. Le lepri si adattano facilmente ai diversi ambienti, anche quelli di montagna.
Un aspetto curioso è la coprofagia: conigli e lepri mangiano alcune delle proprie feci per completare la digestione e sfruttare meglio il cibo che trovano.
Lepri e conigli selvatici sono spesso poco considerati, ma affrontano molte minacce. La caccia, i ripopolamenti e l’ibridazione con animali introdotti o scappati dalla cattività possono ridurre la loro varietà genetica, soprattutto per la lepre italica e il coniglio selvatico.
La frammentazione degli habitat, causata da agricoltura e urbanizzazione, riduce gli spazi dove possono vivere. Il coniglio selvatico, inoltre, è considerato vulnerabile in molte zone per via di malattie come la mixomatosi.
Lepri e conigli fanno parte della nostra cultura da secoli. Proteggerli vuol dire tutelare sia la biodiversità sia una parte importante della nostra storia naturale.