19/07/2025
Nel 1974, all’aeroporto Vnukovo di Mosca, una pastore tedesco di nome Palma fu separata dalla sua padrona.
Stavano per volare verso Norilsk.
Il biglietto era stato comprato.
Tutto pronto… tranne un dettaglio: Palma non aveva il certificato veterinario.
La sua padrona, dopo un breve abbraccio, le tolse il guinzaglio.
Poi si allontanò.
Senza voltarsi indietro.
Palma corse sulla pista, come se potesse ancora raggiungerla.
Inseguì il rombo dell’Il-18 finché l’aereo non divenne un puntino nel cielo.
E allora aspettò.
Per giorni.
Per mesi.
Per anni.
Dormiva sotto un rimorchio, si rifugiava tra i lavoratori…
ma non smise mai di avvicinarsi agli aerei.
Ogni volta che ne atterrava uno, correva verso la scaletta, annusava i passeggeri…
come se credesse ancora che la sua padrona sarebbe scesa da uno di quegli aerei.
Il capitano Viacheslav Valentei la osservava dalla sua cabina.
Palma era sempre lì.
Fedele, serena, instancabile.
Un simbolo di qualcosa che noi umani, troppe volte, dimentichiamo. 🥲💔
Nel 1976, il giornale Komsomólskaya Pravda pubblicò la sua storia.
Allora accadde qualcosa di inaspettato:
il vecchio padrone di Palma scrisse da Norilsk.
Confermò di non aver potuto farla salire a bordo a causa di un problema agli occhi.
Ma non tornò mai a riprenderla.
Non mancarono le offerte di adozione.
Palma era ormai famosa.
Alla fine fu accolta da Vera Kotliarevskaya, un’insegnante di Kiev.
Quando arrivò, la cagnolina si avvicinò alla figlia di Vera, che stava dormendo,
le leccò la guancia e le mordicchiò dolcemente l’orecchio.
Come se avesse finalmente riconosciuto una casa. ✨🏡
Vera scrisse nel suo diario:
«Un cane molto equilibrato, con un sistema nervoso stabile e un profondo attaccamento agli esseri umani e alla sua casa.»
Nel 1988, la sua storia ispirò il film sovietico “Legata alla pista”.
Palma non sapeva nulla di aerei, di biglietti o di passaporti…
ma sapeva cos’è l’amore.
E gli fu fedele, anche quando non fu ricambiata.