10/12/2025
**Il Collare a Scorrimento: Analisi Tecnico-Scientifica di uno Strumento Essenziale.
Errore del divieto, fallimento culturale e necessità di formazione obbligatoria**
Autore
Nel dibattito contemporaneo sul benessere animale, poche tematiche sono state tanto distorte quanto quella del collare a scorrimento (impropriamente definito “collare a strozzo”). Il clima emotivo, alimentato da slogan semplicistici, ha sostituito l’analisi tecnica, fisiologica e comportamentale. Il risultato è una narrativa profondamente fuorviante secondo cui questo strumento sarebbe “violento”, “inutile” o addirittura “torturante”.
Tale narrazione, priva di basi scientifiche, ha portato diversi enti amministrativi a proporre o introdurre divieti che non solo non migliorano il benessere dei cani, ma lo peggiorano in modo significativo.
Una società che discute di strumenti tecnici senza competenze tecniche cede inevitabilmente all’ideologia. E oggi, purtroppo, il panorama legislativo chinologico è ostaggio di un animalismo emotivo, profondamente ignorante dei fondamenti dell’etologia applicata, della biomeccanica del cane e della didattica dell’addestramento moderno.
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1. Il collare a scorrimento: cos’è realmente secondo la letteratura tecnico-addestrativa
Il collare a scorrimento è uno strumento che trasmette informazioni, non dolore.
La sua funzione primaria è comunicativa, non coercitiva.
La meccanica è semplice:
• quando il cane tende il guinzaglio, il collare si chiude;
• quando rilassa la tensione, il collare si riapre immediatamente.
Questa dinamica, se utilizzata correttamente, permette al cane di comprendere in modo chiaro e non ambiguo la relazione tra comportamento e conseguenza. In cinofilia tecnica si parla di feedback negativo informativo, non punitivo:
il cane apprende che smettere la trazione riporta il collare alla posizione neutra e confortevole.
Dal punto di vista biomeccanico, un collare a scorrimento correttamente regolato agisce su una porzione robusta dell’apparato muscolare cervicale, evitando:
• compressioni tracheali (paradossalmente più frequenti con pettorine mal regolate),
• sfregamenti continui (tipici dei collari fissi male adattati),
• tensioni toraciche asimmetriche (frequenti con pettorine ad H nei cani con forte drive).
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2. Perché è uno strumento indispensabile nell’addestramento scientifico
2.1. Comunicazione chiara e non ambigua
Nel training tecnico — IGP, utilità e difesa, discipline operative, ma anche semplice educazione urbana — il cane necessita di segnali precisi, immediatamente comprensibili.
Il collare a scorrimento permette micro-feedback impossibili da ottenere con strumenti statici.
La comunicazione fine è ciò che distingue:
• un cane che “obbedisce” perché costretto, da
• un cane che collabora perché capisce i segnali del conduttore.
Tutti i trattati di addestramento classico, dalla scuola tedesca alla scuola francese, dai testi di Herberts ai protocolli della Bundespolizei, considerano il collare a scorrimento uno degli strumenti base per strutturare condotta, controllo motorio e attenzione del cane.
2.2. Essenziale per i cani di lavoro e sportivi
Un cane con drive accentuato necessita di un canale di comunicazione che non sia:
• né troppo blando (pettorine che trasformano il cane in un trattore),
• né troppo rigido (collari fissi che non si autoregolano).
Per questo le principali forze di polizia cinofile europee utilizzano da decenni il collare a scorrimento come strumento primario.
Non perché “non amano gli animali”, ma perché conoscono la fisiologia e la pedagogia del cane.
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3. Perché è indispensabile nella vita quotidiana
3.1. Sicurezza del cane e delle persone
In ambiente urbano il collare a scorrimento è spesso l’unico strumento in grado di evitare fughe.
Se il cane arretra con un collare fisso o con una pettorina, può sfilarsi e liberarsi.
Un cane che scappa:
• rischia di essere investito,
• può causare incidenti,
• può subire aggressioni o provocarle.
La sicurezza non è un’opinione: è tecnica.
3.2. Evita il traino e il danneggiamento dell’apparato locomotore
Le pettorine, tanto amate dagli animalisti “da divano”, sono state progettate per permettere ai cani da slitta di trainare.
Non è un caso che con le pettorine molti cani:
• tirano di più,
• sviluppano posture scorrette,
• caricano male le articolazioni.
Il collare a scorrimento, usato correttamente, riduce queste problematiche.
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4. Il vero problema non è lo strumento: è l’ignoranza
Vietare il collare a scorrimento è come vietare i coltelli da cucina perché qualcuno si è tagliato:
il problema non è l’oggetto, ma la competenza di chi lo usa.
Nessuno strumento tecnico è “buono” o “cattivo”:
ciò che conta è l’uso corretto.
Invece di proibire, le istituzioni avrebbero dovuto:
→ Finanziare corsi formativi regionali obbligatori,
gratuiti e strutturati su:
• biomeccanica del cane,
• utilizzo corretto dello scorrimento,
• segnali di discomfort,
• tecniche di comunicazione fine,
• prevenzione degli abusi.
La formazione costa molto meno dei danni creati dall’ignoranza.
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5. Esempi concreti di corretto utilizzo
5.1. Educazione alla condotta al piede
Micro-chiusura → cane rallenta → apertura immediata.
Il cane associa in modo naturale che la condotta rilassata è lo stato più confortevole.
5.2. Contesti ad alta stimolazione
In presenza di:
• cani sconosciuti,
• traffico,
• bambini,
• rumori stressanti,
lo scorrimento permette interventi rapidi e precisi senza strattoni violenti.
5.3. Prevenzione fughe e ritorni improvvisi
Un cane che tenta di svincolarsi da paura, con un collare fisso, può uscirne in un secondo.
Con lo scorrimento, se correttamente posizionato, questo non accade.
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6. Le conseguenze del proibizionismo: un disastro annunciato
L’ondata ideologica che demonizza gli strumenti tecnici ha già prodotto:
• aumento dei cani ingestibili,
• incremento di morsicature,
• peggioramento della gestione urbana,
• frattura culturale tra addestratori professionisti e opinione pubblica,
• regressione della cinofilia italiana a modelli primitivi e anti-scientifici.
Oggi molti amministratori ascoltano animalisti che hanno una conoscenza della biomeccanica canina pari a quella che un astrologo ha dell’astrofisica.
Le loro richieste sono emotive, non tecniche.
Il risultato è devastante per i cani.
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7. Conclusioni: la tecnica non si vota, si studia
Il collare a scorrimento non è uno strumento di tortura, né è nato per punire.
È uno strumento tecnico, preciso, comunicativo, utilizzato da decenni da tutte le scuole addestrative più serie del mondo.
Abolirlo significa:
• impedire la formazione corretta dei cani,
• aumentare i rischi per la sicurezza,
• favorire posture scorrette,
• ostacolare l’addestramento operativo e sportivo,
• lasciare i proprietari senza strumenti efficaci.
La scienza e la tecnica non possono essere riscritte dai sentimenti.
Un Paese serio non vieta ciò che non conosce: forma.
E la formazione avrebbe salvato migliaia di cani da un futuro di disorientamento, paura, incomprensione e, nei casi peggiori, abbandono.
Il collare a scorrimento, se utilizzato correttamente, è uno dei più importanti strumenti di comunicazione tra uomo e cane.
Chi lo demonizza non difende gli animali:
difende la propria ignoranza.