
12/08/2025
Me l'ero ripromesso, l'avrei fatto prima o poi ed oggi è arrivato quel giorno.
Oggi voglio scrivere di Harry, il cane ritratto in foto, mix pastore tedesco e dobermann o chissà cosa.
Quando ho valutato Harry 5 anni fa, era un cane poco più che adolescente; aveva tra le altre cose, minacciato una persona che si trovava con lui in un luogo chiusi, da soli, impedendo a quest'ultima di muoversi per lungo tempo.
Viveva con quella che allora era una bambina ed un altro cane maschio, già adulto.
Nel suo sguardo c'era il vuoto.
Nel suo muoversi c'era allerta, diffidenza, paura, rabbia.
Ma un giorno, al nostro terzo incontro, dentro casa sua, i nostri occhi si incrociarono per qualche istante e non era mai successo prima.
Dentro il mio corpo qualcosa si ruppe, lo vidi!
Ne vidi l'anima e non solo l'involucro.
Percepii oltre tutto ciò che esternava, un cane che voleva darmi spazio.
Questo mi commosse.
"Proviamoci" dissi alla proprietaria con la voce provata dall'emozione.
Mi rivolsi all'amico e collega Marcello Massa per lavorare in team e lui, con la schiettezza che lo distingue mi disse allarmato e senza fronzoli: " Alí, questo lo ammazza -riferendosi al cane con cui Harry viveva- ti aiuto solo perché sei tu e me lo hai chiesto..."
Bene.
Abbiamo iniziato terapia farmacologica e lavorato per mesi usando, cancellini, kennel, separazioni. Era priorità assoluta la sicurezza della famiglia, della bimba e di eventuali estranei (assolutamente non graditi).
La prima volta che lo tenni da me, in pensione, Harry dormí con me ma separato dalla mia famiglia.
Venne una collega a trovarmi e volli provare con lei, ma una volta aperta la porta, Harry uscì veloce in giardino, teso, orecchie come frecce e due occhi neri, pieni.
La mia amica e collega si geló e mi disse:" No, Alice, non me la sento", lo feci rientrare, mentre lei aveva il viso bianco di chi ha visto un fantasma.
Sono trascorsi 4 anni. Harry è in stanza con i miei figli e io mi fido di lui. Potrebbe andare altrove, invece sceglie la compagnia di due bambini piccoli.
Harry oggi vive con la famiglia che lo ha saputo vedere, accompagnare, supportare, affiancare. Persone che hanno voluto fortemente il suo bene, organizzando una vita familiare già complessa sulla base -anche- dei cani.
Una famiglia in ascolto di Harry che ha avuto -permettetemi di dirlo- un gran c**o a trovare loro.
Ogni volta che sto con lui, che LO TOCCO, LO BACIO E LO STRAPAZZO (il maiuscolo è necessario e voluto) penso che è per cani come lui che il mio lavoro non mi stancherá mai.
Per i cani che hanno una seconda possibilità e che hanno il diritto di essere felici.
Ed Harry oggi lo è.