CinoDidattica Ceruti

CinoDidattica Ceruti Cinofilia senza barriere. Didattica, sport, diveritmento.

03/05/2025

LA PETTORINA CONDIZIONA IL MODO DI CAMMINARE o TROTTARE DEI NOSTRI CANI?

Tra i metodi di contenzione dei nostri pazienti troviamo pettorine, guinzagli con collari e pettorine speciali per correre.

Negli ultimi anni si è discusso molto dell’utilizzo della pettorina alternativa al collare.. e in modo più o meno EMPIRICO gli appassionati di cinofilia hanno fornito il loro punto di vista a riguardo.

Un gruppo di ricercatori inglesi ha cercato di analizzare la questione facendo camminare e trottare su un tapis-roulant 9 cani e focalizzandosi sulla “restrizione del movimento” nell’ESTENSIONE DELLA SPALLA”.

I cani venivano fatti prima camminare e trottare senza guinzaglio dopo di che:

gruppo 1 - pettorine NON-RESTRITTIVE a forma di “Y”( sotto il collo)
gruppo 2- pettorine RESTRITTIVE con una fibbia orizzontale sul petto
gruppo 3 di controllo - con il SOLO COLLARE

Tutti i gruppi venivano analizzati al trotto e al passo su tapis roulantl con dei marker per identificare il grado di escursione di estensione della spalla durante il movimento.

Inoltre venivano aggiunti dei pesi sulle pettorine per mimare l’effetto della forza di traino imposta dal cane in movimento.

Dai risultati ottenuti
- solo il gruppo 3 con COLLARE aveva estensione di spalla significativamente più elevata rispetto agli altri gruppi sia al passo che al trotto.

- entrambi i cani con pettorine avevano una estensione di spalla INFERIORE, ristretta nel movimento

- L’estensione di spalla nei cani con pettorina NON restrittiva era inferiore di 2,6° al passo e di 4,4° al trotto rispetto a quelli che indossavano una pettorina RESTRITTIVA

- L’aggiunta di pesi non aggiungeva su tutti i soggetti una restrizione maggiore all’estensione quindi veniva considerata non significativa

Si tratta di uno studio con pochi soggetti con alcune limitazioni tecniche.. e che avrebbe bisogno di essere approfondite per essere calate nella realtà, però ve lo proponiamo perché ci ha fatto riflettere.
La pettorina che sembrava lasciare la spalla libera di estendersi in realtà, secondo i ricercatori, non aiutava in questo senso!





Vet Rec. 2019 Jan 12;184(2):64. doi: 10.1136/vr.104946. Epub 2018 Nov 19.
Effects of restrictive and non-restrictive harnesses on shoulder extension in dogs at walk and trot.
Lafuente MP1, Provis L1, Schmalz EA1.

Per oggi, torno con uno spunto tratto dal gruppo FB dedicato ai cittadini di Monza.  [Quella delle aree cani all'interno...
30/04/2025

Per oggi, torno con uno spunto tratto dal gruppo FB dedicato ai cittadini di Monza.

[Quella delle aree cani all'interno del Parco di Monza] è una questione annosa, a cui mi interessai anch'io qualche anno fa, ma senza esito. Sarebbe sicuramente un progetto fattibile e apprezzabile, ma ci sono tanti vincoli, e sinceramente, conoscendo la popolazione di cani e conduttori dei nostri dintorni, vedo un livello di civiltà non sempre ottimale per la sua attuazione.

Ad oggi io mi regolo col buon senso di non lasciare il mio cane libero vicino ai camminamenti, alle strade asfaltate, in presenza di altri animali o persone, folla, veicoli. Il mio cane lavora quasi ogni giorno con me, quindi ha un collegamento continuo anche da libero: gli chiedo spesso il richiamo anche in mezzo ai campi, sa stare al piede senza guinzaglio e ha il suo attestato CAE-1 (cane buon cittadino) che porto con me il più delle volte. Ergo, non ho mai avuto problemi con le guardie, con cui anzi sono in buoni contatti: dimostro rispetto e rimetto il cane al piede e al guinzaglio appena richiesto.

È pur vero che io sono appassionato in particolar modo, e come istruttore cinofilo questo è parte del mio lavoro, ma... quanti binomi cane-uomo, alla fine, si impegnano davvero, a livello gestionale quotidiano?

La longhina è un buon compromesso, ma vedo regolarmente cani condotti con 10 metri di corda senza saper rispondere al minimo richiamo, e ho pure visto un esemplare uccidere uno scoiattolo sfuggendo dalla stessa longhina... col proprietario, giustamente, multato in tempo.

Buona parte dei cani adulti, tra l'altro, è "buono" solo per il proprio conduttore, visto che più volte ho rischiato di farmi male separando "innocui" Labrador maschi fuori controllo che volevano "solo giocare" col mio... e a volte mi sono trovato a chiamare al guinzaglio cani per conto altrui, o riportarli ai loro conduttori, pur avendo io un handicap motorio.

Purtroppo in Italia non c'è senso della civiltà per le questioni tra umani, figuriamoci per le questioni tra uomini e animali, e per la buona gestione dei cani e del bene pubblico, del verde e dell'ambiente! In ogni caso, dobbiamo sempre restare speranzosi nei prossimi miglioramenti...🤞🏻

24/04/2025
UNESCO ha riconosciuto l'arte dell'addestramento tedesco per cani da utilità come patrimonio immateriale dell'umanità!Un...
28/03/2025

UNESCO ha riconosciuto l'arte dell'addestramento tedesco per cani da utilità come patrimonio immateriale dell'umanità!
Un passo avanti per la diffusione di una corretta percezione del binomio lavorativo uomo-cane, della sua natura preziosa e dell'impegno che sottosta alla creazione delle nostre squadre a due specie. 🐾👣

Detailseite Stätte - Die Deutsche UNESCO-Kommission ist die zentrale Ansprechpartnerin für alle UNESCO-Belange in Deutschland und Mittlerorganisation der Auswärtigen Kultur- und Bildungspolitik.

10/03/2025

Come mi piaceva, ormai una quindicina d'anni fa (o forse di più?), seguire il "gundog display" con i suoi esercizi, e i bellissimi Retriever e Spaniel agili e obbedienti.

Ora, sapere che un working gundog quale è Jimi è il mio miglior compagno di avventure e addestramento, mi riempie il cuore di soddisfazione.

Merito agli allevatori e addestratori seri, veramente cinofili, e alle più duttili, utili e preziose razze canine da lavoro! ✨

10/03/2025
E così, buon San Valentino a tutti! 😜🐾
14/02/2025

E così, buon San Valentino a tutti! 😜🐾

Così giusto per dire…

Dopo più di 16 anni a contatto immersivo con il mondo cinofilo, considero il livello di certe diatribe sugli strumenti c...
05/02/2025

Dopo più di 16 anni a contatto immersivo con il mondo cinofilo, considero il livello di certe diatribe sugli strumenti come poco più che adolescenziale, sterilmente provocatorio, passatempo ingigantito dalla facile fruibilità dei social media. Eppure, l'argomento torna e ritorna, e oggi lo spunto me lo dà Kodami.

Certo, il mio cane è sicuramente tra i miei amici più cari: il mio scaldino preferito steso sui piedi nelle notti d'inverno, compagno di avventure e di sport, di gioie e di dolori, di lavoro e di svago.

In più, il mio cane - e sottolineo, il mio cane - ha una grande fortuna: è stato allevato da persone assai scrupolose, che hanno contribuito (di pari passo con le caratteristiche tipiche di razza Labrador Retriever) a renderlo un cane estremamente ben socializzato, docile, praticamente mai rischioso da condurre in ambiente urbano, sotto ogni forma di stimolo o quasi.

Io sono handicappato, per dirla in maniera brutale: macino chilometri, vado in bicicletta, a cavallo, per sentieri eccetera eccetera... ma mi porto dietro due gambe non sempre in piena forma. Ciononostante, sono addestratore cinofilo. E col mio cane, ho passato - tra le varie - una eccellente Classe 1 di Obedience.

Io e il mio cane lavoriamo insieme quasi quotidianamente, e - lo so - è una fortuna non da tutti. Potrei, peraltro, condurlo col guinzaglio attaccato ad un nastro da pacco dono annodato attorno al petto, e sapere che ci conosciamo così bene, che nemmeno con le gambe più rigide che possa avere in una giornata di malessere, mi farebbe davvero finire a terra.

Eppure, questi siamo noi, io e il mio cane. Un binomio particolare, e per molti versi assai fortunato.
Non per tutti vale lo stesso. E anche il mio cane, comunque, è un Canide e di conseguenza un Carnvoro, dotato di potente muscolatura e 42 denti tipici del suo ordine zoologico. Oltre alle straordinarie capacità cognitive per cui lo ammiro e ringrazio ogni giorno, accompagnate a queste caratteristiche, ha però nella mente pulsioni non sempre facili da prevedere, né da contenere, come la predatoria e la difensiva.

Senza dubbio è un amico, ma è pur sempre un animale. E questa poco sondabile animalità che affiora, a volte dobbiamo contenerla, per sicurezza nostra, di chi ci sta intorno e dello stesso cane.

Con ciò, dopo anni di cinofilia, non nego che chi ho sentito dire che "la catena [collare a strangolo] è un toccasana" sia tecnicamente ben poco valido. E che chi insegna il controllo a strattonate, se non è un mezzo criminale poco ci manca, a maggior ragione con tutte le conoscenze di comportamento animale che ci sono disponibili oggi.

Eppure, trovo veramente superficiale prendersela col collare, e non con i singoli che ne fanno un uso che vada dal cretino al violento vero e proprio. "A strangolo" non sarà certo necessario per tutti, ma è parte di tutti quegli strumenti utili per guidare, e spesso tutelare, tanto i cani quanto gli umani, sia che si tratti di animali reattivi in maniera nociva, o persone con vincoli fisici specifici, e così via.

Sarebbe dunque ora di fare informazione maggiormente imparziale, e suffragata da fonti più solide.

07/01/2025

E' purtroppo chiaro che per fare notizia servano i casi tristi, brutti e gravi...ma sarebbe anche bello se ogni tanto, invece di riportare solo certe situazioni e fare di tutta l'erba un fascio, ci si dedicasse anche a mostrare realtà in cui le condizioni di vita sono buone se non ottime; realtà in cui gli allevatori hanno a cuore i loro cani, sia adulti che giovani, sia in età riproduttiva che anziani; realtà in cui non esistono truffe o maltrattamenti, dove ogni soggetto viene regolarmente testato e controllato e dove la riproduzione viene seguita con attenzione e dedizione, sperando sempre di migliorare la propria razza. Questi sono gli unici princìpi che rendono un allevatore tale.
Avere in mano la possibilità di raggiungere migliaia di telespettatori e comunicare con migliaia di persone è una grande responsabilità, sarebbe bello utilizzarla al meglio, per formare e portare messaggi utili, senza manipolare.
Non siamo tutti allevatori da sequestro, e sarebbe bene che tutti lo sapessero.

07/01/2025

Nella trasmissione Report sull’Enci, come tutti i frequentatori di questa pagina sanno, c’è stato un passaggio sulla pista di Maserada, sulla quale abbiamo dato in questi anni tanti chiarimenti e spiegazioni. Il conduttore della trasmissione Sigfrido Ranucci ha detto che dopo la chiusura del cinodromo di Roma nel 2002 “ora” si è riaperto un nuovo cinodromo. Un loro ospite ha parlato di non meglio precisato studi scientifici che parlano della pericolosità delle piste. Almeno una delle interrogazioni parlamentari, quella dell’onorevole Eleonora Evi, torna sull’argomento e afferma: “Inoltre, corre l'obbligo fare luce su una pista da corsa per levrieri, costruita nel 2022 a Maserada sul Piave (TV) e finanziata da ENCI Servizi, controllata di ENCI, per realizzare prove zootecniche per la selezione dei cani. Appare però molto critico il suo utilizzo sotto il profilo del benessere animale per il numero di incidenti tra cani e relativi morti e feriti che i cinodromi comportano”.
Abbiamo più volte segnalato che lo studio a cui tutti questi soggetti si riferiscono è di un veterinario inglese Andrew Knight (Injuries in racing greyhounds) che peraltro avevo salvato tempo fa ma mi pare che non si trovi più in rete. Lo studio che è riferito ai cinodromi commerciali e non può essere esteso alle piste della Fci e inoltre non è abolizionista del racing, perché dà una serie di indicazioni su come si possono ridurre notevolmente i rischi per le corse.
Perché non si possono utilizzare i dati dei cinodromi per le corse Fci?
Perché nei cinodromi corrono sei o otto (a seconda dei luoghi) greyhound e solo greyhound, non corrono piccoli levrieri italiani, borzoi, whippet (questi ultimi tranne in qualche raro caso), e altre razze che nelle corse della Fci sono prevalenti. I greyhound in Italia che corrono si contano sulle dita di una mano o poco più e provengono più da linee di esposizione e tranne uno non ce ne sono di linee da racing. I sei o otto greyhound che corrono nei cinodromi in ciascuna manche sono tutti cani selezionati per essere allo stesso livello di preparazione atletica. Quindi nella curva arrivano tutti insieme e se uno davanti frena, gli altri gli arrivano addosso e ci sono i (peraltro rarissimi) incidenti gravi. Questo anche in conseguenza del fatto che le curve (come diremo dopo) sono molto più strette delle nostre.
Lo studio di Knight poi dà una serie di suggerimenti per ridurre gli incidenti (che già sono nell’ordine di meno dell’1 per cento) come: rendere meno strette le curve, allungare il bastone che tira lo zimbello per non farli stringere ulteriormente, collocare meglio i punti di partenza. Queste cose sono già previste nelle nostre piste, dove infatti:
NON MUOIONO CANI
La stessa cosa non si può dire per le decine di cani adottati che ogni anno si perdono per le campagne e le strade italiane. Se si guarda la pericolosità in Italia occorrerebbe proibire le adozioni. Anche l’obiezione che non si perdono solo cani rescue è fallace, perché in genere quelli che si perdono sono tenuti più o meno come i rescue. In pista invece non succede nulla.
PS la foto in basso è stata scattata alla pista di Poianella di Bressanvido che ha chiuso nel 2021: perché se è vero che il cinodromo ha chiuso nel 2002 le piste ci sono sempre state e non è morto nessun cane

07/01/2025

AVVISO IMPORTANTE!
L'evento programmato per sabato 11/01 è stato rimandato a data da destinarsi.

Indirizzo

Monza
20900

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