13/03/2024
C’è un maltrattamento che va ben oltre quello finisco, un maltrattamento sottile, quasi invisibile ma altrettanto ingombrante e doloroso… il maltrattamento etologico, l’ignoranza e l’arroganza con cui continuiamo a soggiogare ed insultare l’intelligenza di questi splendidi animali.
Ed importantissimo, ricordate… L’ISOLAMENTO SOCIALE È MALTRATTAMENTO!!!! UNO DEI PEGGIORI
"Siamo tutti pronti a scandalizzarci e a puntare il dito quando veniamo a conoscenza di maltrattamenti fisici a spese di un cane, o di un animale in generale, eppure non riusciamo a mostrare la stessa sensibilita` e fermezza nei confronti del maltrattamento etologico che si verifica quando non si ascoltano le richieste e si inibiscono i desideri dell’animale che diciamo di amare, costringendolo a una vita diversa da quella che gli suggerisce la sua etologia.
Al di la` del dolore fisico e della paura che prova, pensiamo davvero che un animale sociale, intelligente, curioso e desideroso di correre e annusare come il cane non si senta altrettanto infelice del cane che viene picchiato, quando gli viene impedito di fare cio` che desidera, cioe` di essere se stesso?
Vogliamo che il nostro futuro cane sia un cane felice?
Allora cerchiamo di conoscere il piu` possibile il suo carattere e i suoi bisogni prima di portarlo a casa!
Ancora oggi, purtroppo, sono in molti a pensare che i cani si sentano appagati nell’esaudire i desideri del loro proprietario, come se l’unica loro aspettativa fosse quella di servirci e riverirci in quanto leader di un branco ibrido. Corollario di questa convinzione e` che tutti i cani possano essere felici semplicemente venendo educati a seguirci ovunque, a obbedire a una serie di comandi, a camminare senza ti**re al guinzaglio e a riportarci la pallina che gli lanciamo.
Non nego che la sua educazione sia un requisito fondamentale per una serena convivenza, ma credo che questo non basti per far sı` che il nostro cane sia soddisfatto della vita che conduce. Sarebbe come a dire che tutti noi possiamo essere felici solo in virtu` del fatto di aver imparato a salutare e dire « grazie» e «prego»."
da COME (E PERCHE') SCEGLIERE UN CANE, di Simone Dalla Valle - dog trainer - ed. TEA
In foto...il cane dei miei vicini di casa nella sua prigione: un fantastico giardino piantumato in cui vive solo, abbandonato a se stesso e impossibilitato, per via di una recinzione costruita ad hoc, anche a raggiungere la famiglia che lo ha scelto per condannarlo a questa solitudine eterna.
VERGOGNA!!!