Le Loup Garou - Addestramento e Sport cinofili

Le Loup Garou - Addestramento e Sport cinofili Un'area verde, in centro città, dedicata alla cultura, all'addestramento e agli sport cinofili.

Elena Latella
Addestratore Cinofilo ENCI
Presidente e Direttore Tecnico dell'Associazione "Le Loup Garou". SERVIZI:

- Consulenze pre e post adozione
- Educazione di base
- Addestramento avanzato
- Educazione e gestione urbana
- Puppy School
- Preparazione CAE-1 ENCI
- Preparazione gare di obbedienza Cinowork FIDASC
- Lezioni di tricks
- Discipline olfattive
- Rally-O
- Rieducazione
- Risoluzione dei problemi comportamentali
- Area sgambamento
- Dog Sitter Cerimonia ..e molto altro!

Cooper e l’aggressività da irritazione.🐾 Un percorso di fiducia e comprensione 🐾Cooper era arrivato da noi con un proble...
14/09/2025

Cooper e l’aggressività da irritazione.

🐾 Un percorso di fiducia e comprensione 🐾
Cooper era arrivato da noi con un problema importante: mordeva i suoi proprietari.
Non lo faceva “per cattiveria”, ma per aggressività da irritazione: da più di un anno conviveva con un forte fastidio a un occhio, curato solo con collirio ma senza miglioramenti. Il dolore e il prurito continuo lo rendevano intollerante al contatto, tanto da reagire con il morso.

👉 Il primo passo è stato fondamentale: rivolgerci a un veterinario oculista specializzato, che ha potuto finalmente inquadrare meglio la situazione.

Da lì è iniziato il lavoro insieme:
✔️ gestione domestica più chiara, con regole precise per dargli sicurezza
✔️ aiutarlo a comprendere ciò che stava per succedere, così da potersi preparare e gestire meglio le emozioni
✔️ esercizi di obbedienza per creare collaborazione
✔️ attività di gioco per rafforzare il legame positivo con i proprietari
✔️ e solo in ultimo, il lavoro sul contatto fisico, la vera sfida che aveva generato i morsi.

Il percorso non è concluso, ma i progressi sono già evidenti: il cane ha iniziato a fidarsi, a rilassarsi e a vivere con meno conflitti.

Ogni cane ci insegna che dietro un comportamento difficile c’è sempre un motivo da comprendere. Con pazienza, professionalità e amore i cambiamenti sono possibili. 🐶

L’11 settembre 2001, al 78° piano della Torre Nord, un Labrador giallo di nome Roselle, mostrò la sua resilienza in una ...
13/09/2025

L’11 settembre 2001, al 78° piano della Torre Nord, un Labrador giallo di nome Roselle, mostrò la sua resilienza in una delle situazioni più estreme della storia moderna. Era il cane guida di Michael Hingson, cieco dalla nascita. Dopo l’impatto dell’aereo e il diffondersi del panico, Roselle mantenne il suo compito: guidare.
Con passo costante e sicuro affrontò la discesa di oltre settanta piani, tra fumo, rumore e confusione. La sua fermezza attirò altre persone, fino a formare un gruppo di circa trenta individui che seguirono lei e Michael lungo le scale. Tutti uscirono in tempo, pochi istanti prima del crollo.
La sua tempra, frutto della selezione, le consentì di sostenere la pressione senza cedimenti. La vicenda di Roselle resta un esempio di come le qualità fissate nell’individuo possano emergere nei momenti più difficili, trasformandosi in salvezza concreta.
M. G.

🐶💚 Passi nella natura, risate, zampette felici e nuove amicizie!Un dog trekking che ci ha regalato condivisione, scopert...
07/09/2025

🐶💚 Passi nella natura, risate, zampette felici e nuove amicizie!
Un dog trekking che ci ha regalato condivisione, scoperte e tanta complicità con i nostri amici a quattro zampe.
Chi ha già voglia di rifarlo? 😍🐾

Un’esperienza pensata per far svagare i nostri beniamini in un luogo per loro piacevole e stimolante, per farli socializ...
30/08/2025

Un’esperienza pensata per far svagare i nostri beniamini in un luogo per loro piacevole e stimolante, per farli socializzare e per capire meglio la loro comunicazione.
Durante la passeggiata osserveremo e discuteremo delle dinamiche tra i cani e tra cani e umani, offrendo spazio a domande e consigli.
Un’occasione ideale per fare nuove amicizie tra proprietari e condividere esperienze, trucchi e storie di quotidianità con i vostri amati cani.

Unisciti a noi!

Una ricompensa di 1.000 euro verrà pagata a chi darà informazioni per l’individuazione del responsabile di questo crimin...
27/08/2025

Una ricompensa di 1.000 euro verrà pagata a chi darà informazioni per l’individuazione del responsabile di questo crimine.

Ci auguriamo che il colpevole venga trovato e punito in modo esemplare perché atti del genere non possono essere tollerati.
La vita di chiunque merita rispetto.

L'associazione per la difesa degli animali a cacccia dell'assassino. Oggi a Messina è avvenuta la rimozione della carcassa, vicino al villaggio Unrra

ll cane tenuto fuori in giardino non sta bene. Sopravvive. E lo fa male.Non si tratta di un’opinione, ma di una valutazi...
09/08/2025

ll cane tenuto fuori in giardino non sta bene. Sopravvive. E lo fa male.
Non si tratta di un’opinione, ma di una valutazione comportamentale, clinica ed etologica fondata. Negli ultimi anni, il dato è diventato sempre più chiaro: escludere il cane dal contesto domestico, impedirgli l’accesso alla casa e relegarlo in uno spazio esterno, indipendentemente dalla metratura o dalla qualità dello stesso, genera un danno. Sempre.

Il cane non è un animale solitario, e non è stato selezionato per vivere come presenza marginale attorno alla famiglia umana. È un animale sociale, affiliativo e cooperativo. La sua evoluzione è profondamente intrecciata con la nostra. Vive per appartenenza, per relazione, per comunicazione. Escluderlo dalla casa significa togliergli proprio quella dimensione per cui esiste: stare con l’uomo.

Tenere un cane in giardino, senza accesso regolare e condiviso alla casa, significa ridurlo a un sopravvissuto emotivo. Non ha riferimenti interni, non ha stabilità, non ha guida. Si muove tra stimoli esterni che non può decodificare, senza nessuno che gli spieghi cosa osservare e cosa ignorare. Vive come presenza periferica, come guardiano frustrato, come osservatore attivo ma escluso. E questo modello, che ancora molti ritengono accettabile, non ha alcun fondamento né educativo né relazionale.

Il più grande alibi culturale è questo: “sta fuori perché fa la guardia”. È una giustificazione fragile, ripetuta per abitudine più che per ragionamento. Un cane che vive sempre fuori non protegge nulla: reagisce, si agita, abbaia, spesso a vuoto. Non distingue un pericolo reale da un rumore insignificante. Non ha filtri, non ha discernimento. Quello che chiamiamo “fare la guardia” è quasi sempre una condizione di iperattività reattiva, di ipervigilanza cronica, che consuma il cane emotivamente. Un cane che si sente costantemente in allerta non è un cane funzionale: è un cane in ansia.

E i danni sono visibili. La letteratura comportamentale è piena di evidenze in tal senso. I cani tenuti costantemente fuori, senza vita relazionale condivisa, sviluppano con grande frequenza stereotipie motorie, come il girare in tondo o lo scavare compulsivo. Perdono la capacità di rilassarsi. Dormono male. Reagiscono con impeto a qualunque stimolo. Non imparano. Non ascoltano. Non si affidano. Alcuni diventano apatici. Altri diventano aggressivi. Tutti, però, si disconnettono. Perché vengono tenuti ai margini, trattati come cani “da fuori”, come elementi separati.

Poi c’è l’altro luogo comune: “almeno ha spazio, ha il giardino, può correre”. Come se lo spazio fosse un sostituto della relazione. Ma lo spazio non è relazione. Non è comunicazione. Non è appartenenza. Un cane può avere duecento metri quadri e sentirsi comunque solo, deprivato, insicuro. Se quello spazio non è condiviso con la sua figura di riferimento, se non c’è coinvolgimento quotidiano, se il cane non entra mai nella casa e nella routine della famiglia, allora il giardino non è un luogo di libertà. È una prigione silenziosa. È un’area esterna dove il cane si auto-regola, si iperstimola, e lentamente si disconnette.

E così, giorno dopo giorno, quel cane che doveva fare “la guardia” si trasforma. Diventa, nel senso più tragico e concreto del termine, un nano da giardino vivente. Una figura presente, che abbaia e si muove, ma che non fa parte di nulla. Non vive con. Sta fuori. Attorno. Invisibile. Inascoltato. Mai dentro.

Il problema, a questo punto, non è più solo gestionale. È culturale. È nel modo in cui concepiamo ancora oggi la presenza del cane nella nostra vita. Finché continueremo a credere che “tenerlo fuori” sia normale, continueremo a produrre animali disfunzionali e famiglie frustrate. Il cane lasciato fuori non è un errore episodico. È un sintomo. Di una cultura arretrata, sbagliata, che fatica ad evolvere.

Non basta dargli da mangiare.
Non basta portarlo dal veterinario.
Non basta dire “gli voglio bene”.

Un cane ha bisogno di essere parte del gruppo. Di stare dentro. Di vivere con. Di essere incluso nella routine, nei ritmi, nelle giornate, nelle pause e nei silenzi.
Ha bisogno di una figura di riferimento, di guida, di relazione continua.
Ha bisogno di appartenere.

Finché non comprenderemo davvero questo passaggio, continueremo a sbagliare tutto il resto.

L. Caputo

31/07/2025
Non crediate che sia crudele tenere un cane in un appartamento cittadino: la sua felicità dipende soprattutto dal tempo ...
09/07/2025

Non crediate che sia crudele tenere un cane in un appartamento cittadino: la sua felicità dipende soprattutto dal tempo che potete trascorrere con lui, dal numero di volte che vi può accompagnare nelle vostre uscite; al cane non importa nulla aspettare per ore e ore davanti alla porta del vostro studio, se poi ne avrà in premio dieci minuti di passeggiata al vostro fianco. Per il cane l'amicizia personale è tutto. Ricordate però che in questo modo vi assumete un impegno tutt'altro che lieve, perché dopo e' impossibile rompere l'amicizia con un cane fedele, e darlo via equivale a un omicidio.
[Konrad Lorenz]

In foto Rudy

“Per motivare bisogna togliere”…. Sento molti proprietari di cani vantarsi del fatto di non far mancare nulla ai loro qu...
08/07/2025

“Per motivare bisogna togliere”

…. Sento molti proprietari di cani vantarsi del fatto di non far mancare nulla ai loro quattrozampe. Abbondano frasi del tipo : “lo non ho mai fatto mancare niente al mio pelosetto”.

Questa frase, secondo me, esprime la totale inadeguatezza del proprietario, una vera e propria idiozia.
Il cane è e resta un predatore, votato alla cerca, alla cattura, alla conquista, il compito di un proprietario è certamente quello di accudire il proprio beniamino, ma deve possedere anche l’intendimento di far mancare qualcosa al proprio cane, perché se non manca nulla, a che serve la curiosità, a che serve l’ingegno, a che serve il talento, a che serve la cerca, a che serve tutta quella motilità?
Il cane in natura si impegna, ma non spreca!

Se un cane viene servito e riverito come un piccolo lord invornito sul divano, imbottito di cibo, con la disponibilità ad libitum di giochi, giochini e giochetti, è molto probabile che abbia bassa sensibilità di ascolto nei confronti del proprio servo della gleba!

Un bravo proprietario deve avere buon senso, deve credere che il proprio cane c’è la possa fare, che possa mettere impegno in quel che ad esso viene proposto, che non è sempre necessario aiutarlo perché se è bravo, saprà cavarsela.

Molti proprietari, mentre tentano di insegnare esercizi al proprio cane, lo aiutano continuamente, non lasciano al cane il tempo di impegnarsi e comprendere.
Molti insegnanti del piffero, sono lì con in mano wurstel di pollo, frementi nel volerlo concedere il prima possibile al loro bambolotto di pelo.

Che messaggio diamo ai cani? Siccome tu non ce la fai, ci pensano mamma o papá? Così facendo si spegne il desiderio, che è un potente strumento di motivazione.

Il cane non è un oggetto al quale dare tutto per placare malsani sensi di colpa, il cane ha una storia condivisa da tutte le razze, istinti e logiche, il cane ha un anima e non la dobbiamo sistemare, l’anima va dove sa andare.

Educare non ha nulla a che fare con la democrazia, il potere di decisione deve essere nelle mani di un proprietario autorevole, benevolo e gentile, non uno schiavo al servizio del quattrozampe di famiglia.

Un proprietario sano di mente dovrebbe insegnare al proprio cane fin da piccolo la “Regola della reciprocità”: io faccio qualcosa per il cucciolo e il cucciolo deve fare qualcosa per me, questa è la strada verso la cooperazione di branco, questa è la strada verso la felicità!
[Luca Rossi]

In foto: H.Fatal di Villa Cucinotta

🐾 ADOTTA UN CANE "IN ZONA ROSSA": QUELLO CHE NESSUNO TI RACCONTA (E DEVI SAPERE)Ogni settimana arrivano da me persone ch...
30/04/2025

🐾 ADOTTA UN CANE "IN ZONA ROSSA": QUELLO CHE NESSUNO TI RACCONTA (E DEVI SAPERE)

Ogni settimana arrivano da me persone che hanno adottato un cane senza sapere cosa stavano facendo per essere apprezzati.
"Nessuno mi ha avvisato", "mi hanno detto che era stato maltrattato, che avevo solo bisogno di affetto", "che gli dessi tanto amore", "Volevo solo aiutare"...
E all'improvviso si vedono con grugniti, morsi, distruzione, paura estrema, ansia.
Cani con un passato complicato e un presente fragile. Quello che io chiamo un cane in "zona rossa": reattività, aggressività, ipervigilanza, trauma, diffidenza.

Questo non è per spaventarti.
È per proteggere te e anche il cane che stai per portare a casa.
Perché adottare alla cieca può finire in un disastro.
E perché farlo con consapevolezza può essere un'esperienza che ti cambia la vita.

👇🏼 Ecco 10 verità importanti prima di adottare (e come evitare di finire con un cane di zona rossa senza saperlo):

✅ 1. L'amore non basta. La conoscenza è indispensabile.
Un cane trauma non arriva "grato". Arriva in guardia, sulla difensiva.
Se gli dai solo amore senza struttura, puoi destabilizzarlo ulteriormente.
Prima capisce. Prenditi cura dopo. Dopo arriverà l'affetto.

✅ 2. Non adottare dalla colpa o dall'impulso.
Quel video che ti spezza l'anima, quella storia che ti commuove... non sono abbastanza.
Adottare è una decisione a lungo termine. Non farlo per pietà. Fallo perché sei pronto.

✅ 3. Domanda TUTTO. Senza vergogna.
Ha morso? Come reagisce con gli sconosciuti? Ha attacchi d'ansia? Va d'accordo con altri animali?
Non accontentarti di risposte tipo "è un po' timido" o "con amore gli passa".

✅ 4. Non fidarti di come si comporta nella protettrice.
Molti cani sono spenti. Altri sembrano socievoli perché conoscono questo ambiente.
La realtà appare quando arriva a casa tua.

✅ 5. Un cane spaventato non ha bisogno di coccole. Ha bisogno che tu gli lasci spazio.
Forzare il contatto può peggiorare la sua insicurezza.
Prima ha bisogno di routine, calma e rispetto.
Il legame arriverà dopo, quando sarà pronto.

✅ 6. Se non hai formazione, conoscenza, non adottare un caso complicato.
Non è egoismo. È responsabilità.
Non tutte le case sono adatte a tutti i cani.
E saper dire "no" significa anche prendersi cura.

✅ 7. Non aspettarti che si adatti alla tua vita. Dovrai adattarti tu.
Cambiare la routine, evitare certi luoghi, ridurre gli stimoli...
Un cane spaventato ha bisogno di struttura. Sei disposto a offrirglielo?

✅ 8. Prepara la tua casa come se stessi badando a qualcuno in riabilitazione.
Zone sicure, doppia imbracatura, museruola se necessario, orari fissi.
Il contenimento non è una punizione. È tranquillità per lui e sicurezza per tutti.

✅ 9. Chiedi aiuto fin dall'inizio.
Non aspettare che ci sia un morso o una crisi
Un professionista puntuale può fare la differenza tra vivere con tensione... o andare davvero avanti.

✅ 10. Adottare consapevole trasforma anche te.
Un cane di zona rossa ti metterà davanti ai tuoi limiti.
Ti insegnerà pazienza, gestione emotiva e costanza.
E se lo fai dal fidanzamento, sì: può cambiarti la vita.

💬 Se hai già adottato e sei straripato, non sentirti in colpa. Ma è ora di chiedere aiuto.

Manuel Pacheco
Campione di Spagna e specialista di cani in zona rossa

Grazie infinite all'onorevole MANUEL PACHECO per queste parole così vere.

Si è appena conclusa la prima classe di lavoro, i cani partecipanti, tra gli 8 mesi e i 3 anni, si portano a casa nuove ...
12/04/2025

Si è appena conclusa la prima classe di lavoro, i cani partecipanti, tra gli 8 mesi e i 3 anni, si portano a casa nuove competenze ed i loro proprietari nuove consapevolezze su punti di forza e dettagli da migliorare.
Grazie a tutti, alla prossima!

Indirizzo

Vico S. Cosimo
Messina
98124

Orario di apertura

Martedì 15:00 - 20:00
Mercoledì 15:00 - 20:00
Giovedì 15:00 - 20:00
Venerdì 15:00 - 20:00

Telefono

+393457752002

Sito Web

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