01/11/2025
❌ No a collarini e campanellini
Sembrano innocui, perfino eleganti.
Molti li mettono per “riconoscere” il gatto, o per sentirlo arrivare.
Ma collarini e campanellini non sono accessori: sono fonti di rischio e disagio.
Il problema dei collarini
Anche se definiti “a sgancio rapido”, i collarini possono impigliarsi in recinzioni, maniglie, reti o rami.
Un gatto spaventato che tenta di liberarsi può rimanere strozzato o ferito al collo.
Non è raro che i veterinari segnalino lesioni da strangolamento, tagli profondi, abrasioni o deformazioni permanenti della pelle.
Nei casi peggiori, il collarino può compromettere la respirazione o la circolazione.
I collarini antipulci non fanno eccezione: oltre al rischio meccanico, contengono sostanze tossiche che il gatto può ingerire leccandosi il pelo o lavando un compagno.
Il problema dei campanellini
Il suono costante del campanellino, anche se “carino” per noi, è un disturbo acustico cronico per il gatto.
L’udito felino è molto più sensibile del nostro, e sentire un tintinnio continuo a pochi centimetri dall’orecchio provoca stress, irritabilità e ansia.
Diversi studi hanno collegato l’uso prolungato del campanellino a comportamenti di evitamento, grooming eccessivo e alterazioni del sonno.
Le alternative sicure
Se vuoi identificare il gatto, il microchip è l’unico metodo sicuro e riconosciuto per legge.
Se desideri un segno visivo, esistono pettorine certificate da usare solo sotto supervisione, non in libertà.
E soprattutto: un gatto messo in sicurezza non ha bisogno di collari o campanelli.
La libertà vera è quella che non mette a rischio la sua vita.
Lasciamo i campanellini ai ricordi d’infanzia e scegliamo il silenzio: quello che per i gatti significa pace, non pericolo.
Operiamo in Toscana e zone limitrofe.
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