16/03/2017
Ex Galateo
Lettera aperta al Presidente Emiliano, alla città e agli abitanti leccesi
Siamo un gruppo di associazioni locali che sono state attive nel Programma di rigenerazione urbana del quartiere Leuca. Quartiere in cui è localizzato l'ex Galateo, di proprietà regionale, abbandonato da decenni. La decisione di scrivere questoappello a lei Presidente Emiliano, alla città e agli abitanti leccesi, nasce all’indomani dell'ennesima dichiarazione sulla destinazione da attribuire all'immobile dell'ex Galateo (albergo di lusso). Prima ancora a caserma, a casa delle associazioni, a sede di uffici pubblici e così via. Mesi fa, come gruppo di associazioni, interloquimmo informalmente con la Regione e con lo stesso Comune di Lecce proponendo un processo sperimentale innovativo di autorecupero della struttura, unico in Puglia e forse in Italia,che esaminasse modalità altrettanto innovative sulla sua successiva gestione. Ci accorgiamo, però, alla luce delle ultime dichiarazioni, che le istituzioni sembrano sorde alle sollecitazioni avanzate dal territorio e dai suoi abitanti, escludendo anche l'ipotesi di attivare, se non altro, un percorso di ascolto della città e delle stesse associazioni che avanzavano la proposta.
L’ex Galateo appartiene alla memoria storica della città di Lecce. E' parte di noi leccesi. Lostanziamento regionale di 1.200.000 euro “per la messa in sicurezza e rifunzionalizzazione dell’area verde circostante all’immobile dell’ex Galateo e la realizzazione di infrastrutture che garantiscano il miglioramento delle condizioni di fruibilità della città da parte di cittadini e turisti”, l’annuncio della sottoscrizione del relativo protocollo d’intesa con il Comune di Lecce, le varie ipotesi di destinazione della struttura che insiste nel futuro parco cittadino, ci forniscono spunti di riflessione sulla valorizzazione di spazi ed immobili di proprietà pubblica abbandonati e/o dismessi, soprattutto in un momento storico caratterizzato dalla scarsità di risorse.
Nell’ottica di una programmazione e pianificazione più ampia che la città di Lecce sta mettendo a punto con la Rigenerazione Urbana e con la formazione del Piano Urbanistico Generale, la valorizzazione dell’ex Galateo diventa un’occasione per la Regione e per il Comune di sperimentare modalità innovative di valorizzazione di spazi pubblici in disuso, per i quali immaginare progetti finalizzati all’utilità sociale, all’uso collettivo, al riutilizzo che includa considerazioni sulla qualità del recupero, sulla manutenzione necessaria negli anni, sulla flessibilità dell’uso e sulla capacità di affiancare alle funzioni pubbliche anche quelle private. Con il significativo ruolo della parte pubblica di definire il contesto in cui agire (obiettivi e standard prestazionali) e di avvicinare anche il mondo del terzo settore e il mondo imprenditoriale.
L’ex Galateo, nella sua interezza comprensiva del parco che lo circonda richiede necessariamente una valorizzazione complessiva, organica e coerente, fornendo con la sua articolazione planimetrica e volumetrica, la possibilità di accogliere numerose attività, servizi e iniziative in chiave culturale e sociale rispondendo anche a numerosi bisogni espressi dai cittadini leccesi e in particolare dagli abitanti nell’esperienza della Rigenerazione Urbana del quartiere Leuca, in cui il Galateo è collocato. Usi multipli, con spazi da destinare prioritariamente ad attività culturali e sociali, servizi a cui affiancare attività economiche (laboratori artigianali, piccole residenze per anziani, spazi per convegni, bar, spazi per l’apprendimento ecc.) che possano garantire la sostenibilità economica della struttura e della sua gestione, in un quadro di coerenza e di equità complessiva. Non appartiene alla nostra cultura l'immagine smembrata dell'ex Galateo che le istituzioni ci stanno fornendo. Parco cittadino e albergo di lusso insieme, una convivenza assai discutibile, che disarticola anche la visione unitaria che appartiene alla memoria cittadina di questo spazio, decisioni frutto, evidentemente, di politiche territoriali frammentate, incapaci di guardare con attenzione alle esigenze di un territorio che chiede altro.
In tale ottica, e anche al fine di ridurre l’impegno economico pubblico, la proposta che lanciammo allora e che qui ribadiamo alla Regionee al Comune di Lecce, prevedequindi la sperimentazione di una procedura di autorecupero di un immobile di proprietà pubblica in stato di abbandono. Sperimentazione che include sia la realizzazione di interventi di riqualificazione che la definizione di un piano di gestione e la sua attuazione in un periodo di tempo utile per l’avvio ed il consolidamento del modello. Si vorrebbe mettere a punto una modalità innovativa e sostenibile, una sfida per le amministrazioni pubbliche (già attuata in altre realtà italiane) in cui la sostenibilità deve essere intesa sia come capacità della proposta di auto-sostenersi economicamente in fase di esercizio, che di tenere in conto gli aspetti di tutela ambientale e di equità sociale che devono caratterizzare l’uso di spazi pubblici.
E’ l’esperienza che abbiamo maturatonell’ambito della Rigenerazione Urbana del quartiere Leuca. Esperienza elaborata, tra l’altro, insieme alla Regione, unica in Puglia per la sua capacità di includere (in coerenza con le finalità della legge regionale ma anche conformemente con la normativa sugli appalti pubblici) il terzo settorein sperimentazioni di autorecupero, riattivazione culturale e sociale di luoghi, gestione di spazi e/o immobili abbandonati e/o inutilizzati e di attività promosse. Capacità di lavorare assieme, moltiplicando gli effetti positivi dei risultati ottenuti e massimizzando le economie di scala e le integrazioni, oltre allo specifico sapere sulla costruzione di reti di socialità, coinvolgimento dei cittadini, cura degli spazi pubblici e di uso collettivo, riqualificazione che parte dai piccoli interventi e dalle piccole opere come strategia per tracciare un percorso praticabile “facendo vedere come si fa”.
Il desiderio parte dall’esperienza concreta del lavoro comune e dalla certezza che i progetti che cambiano il volto di un quartiere non sempre richiedono grandi somme di denaro. Richiedono passione, buon senso, capacità di mettere in relazione le persone, concretezza e competenza.
In tempi di scarsità di risorse, le idee e la passione hanno un valore inestimabile e questa ricchezza le associazioni possono, ancora una volta, metterla a servizio della città ed a disposizione dei decisori, della Regione Puglia e del Comune di Lecce.
Le associazioni che con piccoli budget hanno realizzato tanti progetti, minuscoli ma in rete e quindi potenziati nell’efficacia e nelle ricadute reali, hanno accumulato competenze e saperi sufficienti per poter raccogliere la sfida che il degrado in cui versa la struttura dell’ex Galateo ed i rischi che la stessa corre, pone alla città.
Partendo dalla certezza che 1.200.000 euro sono una cifra esagerata per il recupero del parco, che deve sì essere messo in sicurezza, ma non stravolto nella sua funzione ecologica, inestimabile per il quartiere. Il mantenimento di questa funzione ecologica e la possibilità di rendere il parcosicuro e fruibile alla città non richiedono cifre esagerate. Richiedono buoni progetti, che partano dal basso; richiedono modalità di realizzazione che assecondino e migliorino ciò che la natura ha mantenuto, che tengano conto della materia vivente con la quale ci si confronta e quindi possibilità di sperimentare, modificare, ascoltare, guardare, correggere. Guardiamo a ciò che si sta facendo nella Foresta Urbana di Via San Cesario, per esempio.
Un lavoro minuto e integrato, la somma di piccole azioni di manutenzione. Il contrario di ciò che un unico grande appalto potrebbe produrre. Un progetto che richiederebbe sicuramente meno denaro di quello stanziato per il recupero del parco e che consentirebbe, con le somme risparmiate, di cominciare a mettere in sicurezza e ad utilizzare almeno una parte dell’edificio.
Ragionando con la città sulle funzioni che potrebbero riempirlo di contenuti, diverse, integrate e flessibili, facendo in modo che il progetto del recupero dell'immobile si accompagni a quello sulla sua gestione e che questa sia sostenibile, nel senso delle risorse e nel senso etico che ancora attribuiamo a questa parola. Un progetto organico ed anche visionario e concreto insieme, in grado di richiamare altre risorse per il suo completamento. Che saprebbe sicuramente garantire maggiore rapidità, economicità ed efficacia nella sua realizzazione, di quanto possano fare le grandi e spesso poco utili e concrete grandi opere. Che somigli di più alla complessità delle tante vite che hanno attraversato ed attraversano il quartiere Leuca e la città di Lecce.
Ecco perché, a valle delle recenti dichiarazioni sulla destinazione d'uso dell'ex Galateo, rilanciamo la sfida alla Regione Puglia ed al Comune di Lecce.
Sperimentiamo una modalità nuova, etica, sostenibile di intervento negli spazi pubblici. Ragioniamo di progetto e di sua realizzazione utilizzando modalità nuove ma ormai consolidate nel mondo contemporaneo e nella nostra regione, sperimentiamo l’autorecupero, facciamo lavorare le tante piccole realtà imprenditoriali sane di questo territorio, mettiamole in relazione con il mondo del terzo settore. Un piccolo ma grande progetto che raccolga la comunità e che dia speranza e fiducia alle cittadine ed ai cittadini della città di Lecce.
Noi siamo pronti ed al loro servizio.
AMMIRATO CULTURE HOUSE
ASSOCIAZIONE ACROBATIK
ASSOCIAZIONE ARTESOTTOILSOLE
ASSOCIAZIONE B.A.D. IDEAS – BELIEVE AND DO
CASA DELLE DONNE
ASSOCIAZIONE CINEMA DEL REALE
FABLAB Lecce
FACTORY COMPAGNIA TRANSADRIATICA
ASSOCIAZIONE FERMENTI LATTICI
ASSOCIAZIONE LUA (LABORATORIO URBANO APERTO)
ASSOCIAZIONE MARMOCCHI
ASSOCIAZIONE MENA
ASSOCIAZIONE METICCIA
ASSOCIAZIONE CULTURALE OFFICINAVISIONI
ASSOCIAZIONE CULTURALE PAPAGNA
ASSOCIAZIONE PRINCIPIO ATTIVO TEATRO
ASSOCIAZIONE RANDAGE
ASSOCIAZIONE RETI DI PAN
ASSOCIAZIONE SUD EST
SOC. COOP. ABCITTÀ
SOC. COOP COOLCLUB ARL
WWF SALENTO