30/05/2025
Il loro desiderio è riuscire a comunicare con noi
Passano la vita ad osservarci per cercare un canale di comunicazione efficace, cercano quotidianamente di dare un’interpretazione logica ai nostri movimenti ed associare ad essi quegli strani suoni che emettiamo: le parole.
A volte restando evidentemente sbalorditi, destabilizzati, colpiti da qualcosa che il proprietario ha detto o fatto.
Il problema maggiore del proprietario poco preparato è l’incoerenza nella comunicazione : spesso il suo atteggiamento, le sue parole,i suoni che emette sono letti dal cane in maniera TOTALMENTE contradditoria rispetto al concetto che l’umano voleva esprimere
Facciamo un esempio : se il cane commette quello che per noi è un grave reato (distruzione della poltrona preferita dalla nonna) e lo cogliamo in flagrante (chi punisce un cane a distanza temporale dall’accaduto è un babbeo ) lo dobbiamo ovviamente punire
La cino babbeona che proferirà le magiche parole “brutto cattivone , ti avevo detto che la poltrona non si tocca , adesso ti faccio andare in castigo , cattivone e bla , bla , bla … otterrà nel cane questo ragionamento : mamma mia com’è contenta la mia padroncina che mi riempie di coccole verbali per quello che ho fatto. Vediamo cosa succede se vaporizzo la sedia del papà….
Avremo comunicato l’esatto contrario di quello che avevamo in testa …
Tra umani, siamo in grado di comunicare in 1000 modi diversi e ottenere sempre lo stesso risultato proprio grazie al significato che diamo alle parole
Il cane è un animale estremamente empatico e cerca il significato nelle emozioni del suono, nella gestualità , nelle espressioni del viso, piuttosto che nel significato oggettivo della parola
Se al telefono ci arrabbiamo con qualcuno davanti al nostro cane e urliamo come dei posseduti da satana , lui penserà che siamo dei pazzi e che ce l’abbiamo con lui. Probabilmente se potesse scapperebbe, sicuramente spesso cercherà di nascondersi in luogo che ritiene sicuro
Se ,al contrario, sempre al telefono , “coccoliamo” qualcuno davanti al cane lui penserà che siamo felici di quello che stà facendo “in quel preciso momento”. Salvo poi scoprire l’esplosione di un paio di cuscini del divano…
Se chiamate il cane con il tono giocoso con cui lo avete addestrato verrà da voi. Se invece usate tono incazzoso (magari infarcendo il tutto con un sacco di improperi perché siete in ritardo per l’inizio del film ) il cane NON verrà
Se poi addirittura vi arrabbiate quando arriva per non aver risposto prontamente al richiamo allora sarete sulla buona strada per perdere il richiamo del tutto
E’ tutta una questione di atteggiamento : sarà sempre FONDAMENTALE controllare timbri, volumi e toni della voce ,gesti ed espressioni per trasmettere le emozioni corrette
Ogni cane ha ovviamente una sensibilità diversa e diversi modi di interpretare : sarà compito del proprietario variare la propria comunicazione in base all’effetto che vuole ottenere sul comportamento dell’animale
Il bravo comunicatore ? Quello che tutti dovreste diventare ?
Non lo riempie continuamente di suoni privi di significato, non lo chiama 100 miliardi di volte al minuto , non lo sommerge di richieste, non verifica ogni due secondi dove si trova e cosa stà facendo ( conosciamo babbei che ogni volta che vanno al bagno al ritorno lo riempiono di salamelecchi facendolo diventare stupido ) , non sbraita o grida per punire, usa espressione incazzosa quando è incazzato e gioiosa quando è felice.
Per la maggior parte del tempo stà IN SILENZIO…
Il bravo proprietario con cane normale STA ZITTO !!
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