
07/08/2025
L’ALCHIMIA DELLE DOTI
Perché un cane che viene vessato in continuazione da un bambino si fa sempre da parte, invece di reagire?
Perché un cane tenuto a catena per anni, quando un estraneo si avvicina, scodinzola e fa le feste?
Perché dietro a un cancello uno abbaia furiosamente, e l’altro resta tranquillo sotto il portico ad osservare?
Perché un cane, durante la conduzione di una mandria, prende un calcio sul muso, si scrolla e riprende il lavoro come nulla fosse?
Potrei elencarvi altre centinaia di situazioni come queste, ma la spiegazione è una sola, sono le doti naturali e modo in cui sono distribuite, combinate, espresse. Non c’è magia, non c’è addestramento, non c’è relazione che tenga: ciò che un cane è, lo è anche e soprattutto per via delle sue doti.
Parlare di doti non significa classificare i cani, come molti fanno, ma riconoscerne l’identità. Ogni soggetto nasce con una propria alchimia interna tra le 9 doti. Nessuna dote si educa, la possiamo osservare, rispettare e canalizzare, sono il vero fondamento del comportamento del cane, chi finge di poterle cambiare con la relazione o con la tecnica sta ignorando la genetica e l’etologia. E spesso crea più danni che benefici.
Tempra
È la capacità di sopportare stimoli spiacevoli, fisici o psichici, senza crollare.
Temperamento
È la rapidità con cui un cane reagisce a uno stimolo piacevole o spiacevole
Docilità
È la predisposizione a collaborare con l’uomo.
Socialità
Indica quanto un cane è predisposto a stare ed ad inserirsi nel gruppi umani
Aggressività
E’ la capacità del cane di reagire a stimoli che il cane individua come minaccia
Combattività
La capacità di restare nel conflitto, di non mollare.
Curiosità
È la spinta vivace e naturale verso il nuovo, l’ignoto.
Possessività
È la capacità di difendere ciò che percepisce come proprio.
Vigilanza
È l’attenzione costante nel percepire i pericoli.
Ogni cane è una formula unica. Un mix irripetibile. Le doti non si sommano, si fondono l’una con l’altra. Un cane con una possessività marcata, in docile e molta combattività può essere pericoloso, ma la stessa possessività, in un cane docile, sociale e di buona tempra , può diventare una risorsa preziosa, il problema non è mai la dote. Il problema è non saperla leggere.
La cinofilia moderna spesso si è illusa di poter comprendere i cani attraverso tesi e studi di laboratorio, isolati dalla realtà, verificati in ambienti controllati, ma mai messe alla prova nella complessità di un contesto reale, in campo, così si è preferito teorizzare, piuttosto che toccare con mano. Il cane è una realtà biologica e relazionale e la sua realtà parte da qui: dalle doti naturali.