27/05/2025
Cose da umani, non da cani
Questo è un post scritto e condiviso insieme ad alcune colleghe che, come me, si occupano di relazione uomo-cane e desiderano proporre una riflessione collettiva…
Negli ultimi tempi nella nostra città si stanno moltiplicando gli eventi dedicati ai cani: passeggiate, sfilate, raduni... iniziative che nascono con le migliori intenzioni, ma che spesso finiscono per mettere i cani in situazioni tutt’altro che rispettose del loro benessere.
Passeggiate in contesti affollati e caotici senza un minimo di regia o supporto professionale, sfilate con musica alta, luci e confusione, cani travestiti, esibiti, tenuti in ambienti stressanti senza vie di fuga, senza momenti di decompressione e, soprattutto, senza la presenza di figure competenti. Tutto questo può sembrare “divertente” per noi umani, ma non lo è per i cani.
Il cane non è un intrattenitore, né un oggetto da esibire: è un essere senziente, con emozioni, bisogni e limiti. E ogni evento che lo coinvolge dovrebbe partire da qui, dal rispetto per ciò che è davvero.
Organizzare qualcosa “per i cani” significa progettare con consapevolezza, garantendo spazi, tempi, linguaggi e condizioni adeguate a loro. Richiede sensibilità, preparazione e presenza di figure professionali che sappiano leggere i segnali di disagio e prevenire situazioni rischiose. Significa pensare con loro e per loro, non solo per chi li accompagna.
In questi oltre dieci anni di attività sul territorio abbiamo cercato con impegno e passione di costruire nella nostra città una sana cultura cinofila fondata sul rispetto dell’alterità altra. Abbiamo sempre provato a cambiare il punto di vista di chi sceglieva di condividere la vita con un cane, proponendo attività all’aperto pensate per lui, passeggiate realmente idonee, in luoghi che rispecchiassero la sua natura. Abbiamo cercato di farlo rispettandolo come individuo, non come proiezione dei nostri desideri.
Chi decide di condividere la vita con un cane dovrebbe farlo davvero: condividere spazi, tempo, emozioni, esperienze. Non significa parcheggiarlo per dieci ore su un divano e portarlo fuori solo per le necessità fisiologiche, né tantomeno trascinarlo in ambienti affollati, caotici, non pensati per lui – come centri commerciali, zone pedonali sovrastimolate o manifestazioni progettate unicamente per il divertimento umano.
Anche quando il cane viene affidato temporaneamente a strutture esterne, è importante valutare con attenzione le condizioni offerte. Il benessere non si garantisce semplicemente “mettendo insieme dei cani”, specialmente se in spazi chiusi, senza valutazione individuale, senza conoscenza delle dinamiche relazionali tra loro e senza una gestione attenta e professionale. I cani non sono tutti uguali, non tutti hanno gli stessi bisogni né desideri: ogni scelta che li riguarda dovrebbe essere fatta con responsabilità e rispetto.
Noi crediamo in una cultura cinofila che metta al centro la relazione, il rispetto e la conoscenza. E crediamo che, come comunità, possiamo imparare a fare meglio.
Un pensiero condiviso da:
- Raffaella Montrano, Educatrice /Istruttrice Cinofila - Operatrice di Zooantropologia Didattica - Tecnico di Mobility Dog
- Daniela Tibollo – Educatrice Cinofila
- Alessandra Sala– Operatrice Cinofila
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