Diego Buscicchio E-dog

Diego Buscicchio E-dog E-DOG intende promuovere e divulgare un’adeguata conoscenza e competenza della cultura canina Si avvale di Educatori Cinofili A.P.N.E.C.

La E-DOG è un Associazione Sportiva Dilettantistica affiliata alla FISC CNS libertas ente di Promozione Sportiva riconosciuta dal C.O.N.I. Nasce con l’intento di promuovere e divulgare un’adeguata conoscenza e competenza della cultura canina basata sulla giusta comunicazione e il reciproco rispetto di ogni binomio CANE/UOMO. Tale finalità è perseguita nel processo educativo del cane attraverso per

corsi tecnici sportivi e comportamentali opportunamente pensati in base all’età e alle caratteristiche dell’animale, con piani di intervento educativo e/o ri-educativo tenendo conto la corretta concezione di riconoscere all’animale una propria entità individuale che è alla base del metodo adottato.

14/07/2025

🐶 Dal ricovero al campo di E-dog ai primi interventi uno-a-uno con il terapeuta , passando per le stimolazioni ambientali con gli esseri umani, con oggetti e mezzi, fino all’interazione con gli altri cani.

🎦 Eccoli qua: in questo video di resoconto, i risultati finali ottenuti al campo con il bassotto Oliver, dopo tante settimane di dedizione e cura.

👉 “Il cane ha acquisito maggiori strumenti per fronteggiare gli ambienti circostanti – spiega Diego – grazie a un lungo e capillare lavoro di desensibilizzazione, peraltro non privo di alti e bassi. Abbiamo dato a Oliver gli artifizi culturali idonei a fargli capire che le stimolazioni intorno a lui non sono da considerarsi un pericolo”...

07/07/2025

😬 Per Holiver, cane fobico, persino una bottiglietta di plastica che rotola per strada poteva essere motivo di panico. Purtroppo, prima del lavoro svolto qui a , il cane ha fatto esperienze verso qualsiasi stimolo ambientale solo ed esclusivamente sulla base della paura e del timore: non ha, quindi, acquisito naturalmente gli strumenti idonei a conoscere il mondo circostante.

🎥 Ciò che vediamo in questo video, pertanto, è solo un piccolo collage di quanto effettivamente svolto: un lavoro di desensibilizzazione complesso che ha richiesto mesi di lavoro.

👉 “Quando si ha a che fare con casi di questo tipo – racconta Diego Buscicchio, terapeuta del cane – gli alti e bassi sono una costante, anche per la quantità di stimoli utilizzati, per l’elevatissimo numero di simulazioni da mettere in pratica. Il problema è che se non riusciamo a modificare l’emozione che prova l’animale quando vede un certo stimolo, non possiamo modificare i suoi comportamenti”.

🐶 Sono casi talmente complessi, infatti, che la stragrande maggioranza degli istruttori cinofili spesso finisce per rifiutare di prestare la propria professionalità, a causa proprio delle tantissime ore di lavoro previste. In questi casi, poi, presi dallo sconforto, quando non si trovano aiuti per far rinascere il proprio cane, si finisce per adottare terapie a base di psicofarmaci – cosa che, nel caso specifico, abbiamo rifiutato categoricamente.

⁉️ E allora, come si fa a risolvere problematiche così gravi?

💪 Si fa con la disponibilità e l’amore di un padroncino, e con la passione e la dedizione di un professionista che non si arrende durante le tante sedute di lavoro. ..

01/07/2025

❗️ “Era un incubo portarla fuori”.

🔎 È quanto raccontava di Kira la sua adopter, Sara, ormai più di un anno fa, prima che questa bellissima meticcia iniziasse la sua terapia presso E-dog. “Era sempre nervosa ed elettrica”, spiegava a suo tempo Sara, tanto da diventare aggressiva sia con gli esseri umani che con i cani.

🖍 Inoltre, va sottolineato, la povera Kira fu sottoposta per circa un anno e mezzo a una terapia a base di fluoxetina, uno psicofarmaco ad uso umano, prescritto da una veterinaria comportamentalista che, non solo non diede risultati, ma peggiorò la situazione: Kira diventò sempre più aggressiva nei confronti delle persone e dei cani.

👉 Questo perché l'aggressività di Kira andava subito gestita con un lavoro specifico basato esclusivamente sul rapporto cane-padrone, e non con i farmaci.

🎦 In questo breve ma significativo video, come vedete, Kira è a suo agio tra le gente, seduta in un locale, accanto alla sua padroncina: tra la confusione e la musica dal vivo che si sente, dimostra stabilità e calma...

06/06/2025

🧐 Nei primi tempi, una delle preoccupazioni più grandi di Vincenzo nei confronti del suo cane, era la fuga: Paolo, infatti, tendeva pericolosamente a scappare ogni volta che ne aveva l’occasione, spesso rientrando anche dopo molte ore.

‼️ Questo atteggiamento dipendeva da vari fattori.
Prima di tutto, da un’adozione avvenuta intorno ai due anni e mezzo, dopo che questo bellissimo meticcio è stato trovato a vagare nei boschi del Gargano (e non è escluso che avesse imparato ad autogestirsi anche a causa di un precedente proprietario che si curava poco di lui).

🐶 In secondo luogo poi, questa sua attitudine dipendeva dalla sua stessa peculiarità di razza: come tutti i cani da caccia, infatti, Pablo ha una forte motivazione perlustrativa che lo porta per natura ad andare in avanscoperta e, dunque, ad allontanarsi.

🔎 “Con Vincenzo – spiega Diego Buscicchio, terapeuta di E-dog – abbiamo fatto un lavoro che va ben oltre le consuete dinamiche di insegnamento della risposta al semplice richiamo. Abbiamo insistito sulla costruzione di una forte relazione tra loro, incentrandola sulla figura dell’adopter, il quale si è accreditato positivamente agli occhi del cane che, anche in ambienti fortemente stimolanti, ha imparato ad avvicinarsi su richiesta al suo padroncino".

🎦 Nel video, infatti, Paolo risponde prontamente al richiamo di Vincenzo, anche quando si trova ad una distanza importante. ..

Sembra solo un bellissimo cane che corre verso il suo padroncino... Ma la storia è un po' più complicata. A breve, ve la...
04/06/2025

Sembra solo un bellissimo cane che corre verso il suo padroncino... Ma la storia è un po' più complicata.

A breve, ve la racconteremo in un nuovo video :)

26/05/2025

🎦 In questo video c’è Paolo, un simpatico meticcio (Setter e Breton). Lo vediamo alle prese con attività di Problem Solving via via sempre più complesse, esito degli importanti risultati ottenuti al termine di una serie di sessioni di lavoro mirate.

🐶 In questo caso specifico, la risoluzione di problemi è stata un’attività necessaria anche dal punto di vista strettamente emotivo. La storia di Paolo è esemplificativa: trovato che vagava nei boschi del Gargano, ha subito rivelato agli occhi del proprietario una forte sensibilità. In parole povere, Paolo presentava ipersensibilità, instabilità, inibizione quando l'uomo si relazionava con lui e timore verso le novità. Inoltre presentava scarsa capacità di concentrazione, sia in generale che nei confronti del suo stesso adopter.

ℹ️ “Ho ritenuto opportuno impostare questo tipo di attività – ha spiegato , terapeuta canino di – dove, da principio, Paolo aveva difficoltà anche a svolgere semplicissimi giochi di livello basico. Piano piano però, inaspettatamemte, ha iniziato a mettere in campo tutte e tre le competenze a disposizione dei cani: l’uso del muso, l’uso della zampa e l’uso della bocca. Ci ha meravigliato molto per i risultati e i progressi ottenuti. Oggi Paolo dimostra maggiore concentrazione e fiducia in sè stesso. Inoltre – aggiunge Diego – essendo un’attività proposta dal proprietario, oltre a infondere competenze di autonomia e autostima in Paolo, ha creato tra loro un legame più forte, nel quale l’adopter si è accreditato agli occhi del cane, come un leader affidabile”.

😎 Prossimamente vedremo Paolo agli inizi del suo percorso e alle prese con altre tipologie di attività, tutte mirate per il suo recupero.

🐾 Sembra solo un gioco, in realtà è "anche" un gioco.Dietro questo tipo di attività c'è tanto lavoro. E tantissimi benef...
23/05/2025

🐾 Sembra solo un gioco, in realtà è "anche" un gioco.
Dietro questo tipo di attività c'è tanto lavoro. E tantissimi benefici.
Sempre se a condurre è un professionista di settore...

👇 Ne parleremo meglio nel prossimo video 👇

15/05/2025

🧐 Quelli protagonisti in questo video non bisogna chiamarli semplicemente “giochi”. Questi sono materiali preziosi, utili e funzionali a diversi scopi, soprattutto per quanto riguarda l’importantissima attività del problem solving.

❓ A cosa serve insegnare ai cani a risolvere problemi? Quali benefici porta? Ecco di seguito un elenco approssimativo:

📍 Favorisce l’autonomia del cane
📍 Promuove la sicurezza di sé
📍 Migliora l’attenzione e la concentrazione
📍 Attiva gli stati emozionali positivi
📍 Propone nuovi comportamenti (apertura mentale)
📍 Instilla nel cane la curiosità verso cose e situazioni nuove
📍 Previene ipo-stimolazione e problemi di comportamento (la prima, solitamente, causa i secondi)
📍 Favorisce l’attivazione mentale per preve**re l’ipo-stimolazione (importante, nel cane, quanto l’attivazione fisica): l’idea è quella di “stancarlo tanto e in modo positivo”
📍 Riattiva cani anziani, apatici o poco stimolati
📍 Previene l’invecchiamento cerebrale
📍 Sviluppa l’intelligenza
📍 Favorisce l’autocontrollo del cane, portandolo a essere più riflessivo e meno impulsivo
📍 Migliora la gestione della frustrazione, innalzando la soglia di stress, portando il cane a risolvere problemi in modo sereno ed equilibrato.
📍 Ultimo, ma non per importanza, migliora la relazione con il proprietario...

08/05/2025

😎 Sonia è la proprietaria di Charlie e Sally, due bellissimi cani già adulti con i quali, purtroppo, ha avuto alcuni problemi di gestione. Problemi che si traducevano nel ti**re il guinzaglio e, peggio, nell’aggressione degli altri cani in caso di avvicinamento.

☢️ Prima di ve**re qui a , Sonia è stata consigliata da altri educatori e addestratori, i quali però si sono soffermati più sul tipo di guinzaglio che sul problema in sé. Nel giro di poche lezioni, invece, adesso è riuscita a comprendere il modo corretto di comportarsi (e di comunicare) con Charlie e Sally.

✔️ “Abbiamo insegnato loro l’indifferenza verso gli altri cani – spiega , terapeuta del comportamento canino – durante la condotta al guinzaglio, anche a distanza ravvicinata, come accade di frequente nel contesto urbano. Superato questo primo scoglio poi, abbiamo lavorato sulla parte più difficile: Sonia stessa. La sua paura, infatti, diventava un attivatore del problema, questo perché il cane è un animale estremamente abile nel leggere gli stati emozionali dei membri del suo gruppo, compreso l’uomo: ogniqualvolta Sonia vedeva dei cani, in pratica, si irrigidiva, perché temeva che i suoi potessero diventare aggressivi. Il suo atteggiamento – aggiunge Diego – preannunciava il pericolo e i cani si responsabilizzavano su di lei, andando in protezione”.

🎦 In questo video, pertanto, Sonia è riuscita a stare anche all’interno di un branco, tra altri cani che giravano in libertà, il tipo di contesto che più l’agitava. Naturalmente, è il “nostro” branco, ossia quei cani meravigliosi che compongono lo staff di e-dog e che ci aiutano in numerose sessioni di lavoro.

🙌 “Sonia è riuscita a gestire la propria emotività trasmettendo ai propri cani un messaggio diverso, non di pericolo, proponendosi e accreditandosi anche come leader emotivo. Se esulta – conclude Diego Buscicchio – è perché quello in cui si è trovata era un classico frangente di panico: stavolta però, è riuscita a mantenere la calma e a richiamare l’attenzione del proprio cane, proseguendo nella passeggiata”...

❓ Perché Sonia sta esultando?❓ Come mai è così felice durante una delle tante attività svolte qui a   con il suo cane? ❓...
05/05/2025

❓ Perché Sonia sta esultando?
❓ Come mai è così felice durante una delle tante attività svolte qui a con il suo cane?
❓ Cosa è successo di così bello e importante?

(Presto, in un video, ve lo sveleremo 😉)

🛑 È notizia tragica e recente quella di un pitbull di famiglia che ha ucciso una bambina di 9 mesi. L’animale, stando ai...
19/02/2025

🛑 È notizia tragica e recente quella di un pitbull di famiglia che ha ucciso una bambina di 9 mesi. L’animale, stando ai primi accertamenti, avrebbe aggredito la piccola al volto e agli arti, in assenza del genitore

❓ Alla luce di questo bruttissimo episodio, si torna a parlare di pitbull: come mai sempre loro? Sono davvero così pericolosi? Ma soprattutto, perché aggrediscono?

Gli aspetti da considerare in questi casi sono due 👇

1️⃣ Fattore genetico: un terrier di tipo bull ha doti genetiche particolari che il proprietario del cane deve conoscere bene, dimostrandosi in grado di saperle stimolare ma anche tenere sotto controllo. In origine, va precisato, i pitbull sono cani combattenti, selezionati per aggredire altri animali, non gli umani, avendo una socialità intraspecifica bassissima. Il problema è che avendo un mercato floridissimo, sempre più spesso sono allevati e venduti da persone improvvisate che non controllano i comportamenti specifici dei cani destinati alla riproduzione. La conseguenza è quella di dare vita a veri e propri “maltrattamenti genetici”, tali da portare a un pericoloso abbassamento di docilità, causando nel cane l’istinto di aggredire anche esseri umani.

2️⃣ Fattore ambientale: il proprietario deve essere capace di instaurare con il cane, maggiormente con un pitbull, un sistema di regole coerenti, onde evitare qualsiasi tipo di incidente. Un fattore ambientale che spesso è male interpretato dagli umani, ad esempio, è quello di non tenere in dovuta considerazione la possessività dei cani: riteniamo una manifestazione di affetto la loro costante vicinanza fisica, quando il più delle volte si tratta di un comportamento possessivo che, nei casi peggiori, può sfociare in aggressioni. La definizione della leadership, tra adopter e cane, è un aspetto fondamentale, troppo spesso sottovalutato, anche da parte degli educatori ipergentilisti.

🔎 “Su questa tragedia è difficile dare una spiegazione scientifica – sostiene Diego Buscicchio, terapeuta del cane – anche in considerazione dei pochi elementi a disposizione. Restando nel campo delle ipotesi, tuttavia, può essere che all’origine dell’aggressione ci sia una mancata definizione della leadership all’interno della famiglia. È possibile che il cane, prima che nascesse il bambino, fosse sempre al centro dell’attenzione, godendo di tutte le considerazioni familiari e sentendosi l’elemento più importante del branco. Un nuovo arrivo può aver causato un crollo emotivo nell’animale, tanto da vedere il bambino come un suo competitore relazionale: l’aggressione, pertanto, è l’atto estremo a sua disposizione.

🔎🔎 Un’altra ipotesi poi – continua Diego – può essere quella che il cane abbia anche accettato il bambino ma, sempre in assenza di una leadership, lo abbia visto come un soggetto debole del quale occuparsi. Tra le dinamiche che avvengono nel mondo canino, infatti, c’è quella di disapprovare quei cuccioli che fanno rumore nella tana, rischiando di atti**re l’attenzione del predatore… È possibile che il cane, sentendo piangere il bambino (qualora le cose fossero andate così), sia intervenuto per disapprovare il suo comportamento, con la bruttissima conseguenza che sappiamo”...

Indirizzo

Foggia

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