02/06/2025
Un recentissimo studio analizza cosa spinge le persone a considerarsi genitori dei propri "figli-cani".
Tale fenomeno sembra riguardare principalmente le società occidentali. Lo studio dimostra che con questo approccio le persone tentano di esaudire (e superare, nda) delle proprie necessità (e difficoltà, nda).
I "cani-figli" vittime dei "genitori umani" sono condannati a vivere il ruolo di dipendenza, offriamo pochi spunti dello studio:
"Ad esempio, è stata osservata una relazione tra obesità canina e permissività del proprietario";
"Limitando le possibilità dei loro cani di esplorare il mondo e di socializzare in modo appropriato fin dalla giovane età (soprattutto durante il periodo critico della socializzazione), i proprietari possono ostacolare le future capacità di adattamento allo stress del loro cane, il che può portare allo sviluppo di problemi comportamentali.";
"Pur riconoscendo i problemi di salute, i proprietari tendono a minimizzarli o ad affermare che, anche se la razza non è sana, il loro cane lo è. Molti affermano di voler possedere di nuovo la stessa razza in futuro. Questo suggerisce che potrebbero apprezzare non solo la personalità del cane, ma anche il ruolo che ne deriva, in cui il cane dipende interamente da loro, come lo farebbe un bambino.";
"In pratica, questo significa che alcuni proprietari danno priorità a determinate caratteristiche del cane per il proprio beneficio, ad esempio per attirare l'amore e l'attenzione altrui tramite un cane carino o per comunicare il proprio status economico tramite un costoso cane di razza. "
Pochi figli, il sottostimato fenomeno del "parental abuse" e altre difficoltà legate allo svilppo delle nostre società occidentali, spingono le persone a simulare di essere genitori dei propri cani, in quanto questi facilmente controllabili.
Un esempio di come i cani devono far i conti con i nostri disagi e devono anche essere riconoscenti.