03/08/2025
Tornando a casa dopo 12 ore passate a tagliare prati, ero stanco, sporco e con un solo pensiero in mente: una doccia calda e un po’ di riposo. Ma poi l’ho visto.
Un signore anziano, piegato su sé stesso, stava cercando di falciare un grande prato con un piccolo tagliaerba manuale. Non so chi sia, non conosco il suo nome neanche oggi. Ma so che in quel momento ho sentito che non potevo lasciarlo affrontare quella fatica da solo.
Così ho fatto inversione, sono tornato indietro, ho scaricato il mio tagliaerba professionale e sono attraversato la strada. Mi sono avvicinato e gli ho chiesto:
"Posso darle una mano?"
I suoi occhi si sono illuminati. Non ha detto una parola, ma il suo sguardo era un sì più chiaro di qualsiasi risposta.
Senza perdere tempo, ho avviato il mio tosaerba e mi sono messo al lavoro.
Mentre tagliavo, li ho visti: lui si era piegato verso sua moglie, la testa appoggiata sulla sua spalla. Un gesto dolce, intimo, che parlava più di mille parole.
Mi sono sentito onorato di poter offrire quel momento di sollievo e tenerezza.
In 15 minuti ho finito tutto il prato. Prima ancora che potessi caricare il tagliaerba sul camion, sua moglie è uscita e mi ha ringraziato con una gratitudine che non dimenticherò mai. Mi ha raccontato che il loro tagliaerba si era rotto, e che suo marito aveva insistito per tagliare l’erba lo stesso, a mano, nonostante l’età.
Quel piccolo gesto per me, per loro ha significato il mondo.
E io ho capito che, a volte, servono solo 15 minuti per cambiare la giornata — o perfino la vita — a qualcuno.
Non ho fatto nulla di straordinario. Ma spero che, leggendo questa storia, qualcuno domani si senta ispirato a fare qualcosa di buono per qualcun altro.
Perché la gentilezza è contagiosa. E io sono profondamente grato per essere dove sono oggi… e per le persone che, lungo la strada, hanno fatto lo stesso per me.