14/02/2022
IPERPLASIA PROSTATICA BENIGNA
Tra le patologie dell’apparato riproduttore del cane senza dubbio la più comune è l’Iperplasia Prostatica Benigna.
I pazienti interessati sono maschi non castrati, con una prevalenza della patologia che aumentata con l’età del paziente, e si sviluppa per alterati equilibri ormonali tra androgeni ed estrogeni.
Si tratta di un aumento di volume simmetrico della prostata dovuto ad un aumento sia del numero che del volume delle cellule.
L’aumento di volume della prostata è il responsabile della sintomatologia clinica.
Secondo alcuni studi l’incidenza può riguardare il 100% della popolazione. Ma attenzione! Non tutti i soggetti con iperplasia prostatica benigna manifestano sintomatologia clinica, né tantomeno devono essere trattati.
Si riconoscono 2 forme principali di iperplasia prostatica benigna, o per meglio dire 2 differenti stadi:
- Fase ghiandolare
- Fase complessa
La fase ghiandolare si può riscontrare comunemente già in soggetti di circa 2 anni e mezzo; mentre dai 4/5 anni in su tende a essere più frequente la sua evoluzione verso una fase cistica/complessa.
Come anticipato, nella maggioranza dei casi la patologia non è associata a sintomatologia clinica.
Quando è presente si manifesta con:
- Perdite uretrali (anche ematiche)
- Difficoltà nella defecazione (con emissione di feci ridotte di calibro, a “fettuccina”, o addirittura stipsi completa) per l’azione compressiva esercitata sul colon e sul retto
- Disturbi nella emissione delle urine (più rari)
- Prostatiti e cistiti secondarie
Su cosa si basa la diagnosi?
Essenzialmente sul riscontro dei segni clinici tipici, sui rilievi alla palpazione trans rettale, sull’esame radiografico dell’addome e principalmente sul suo riscontro ecografico.
In caso di casi dubbi, può essere indicata l’esecuzione di campionamenti citologici o bioptici per meglio differenziare da prostatiti croniche o metaplasia squamosa, ma anche da neoplasie (sebbene spesso i rilevi ecografici siano differenti) o la valutazione della CPSE (Esterasi Prostatica Specifica Canina) per confermare la diagnosi.
Quando e come si tratta?
Non è indicato il trattamento in pazienti asintomatici, in cui magari la presenza della patologia risulti reperto accidentale in corso di un’ecografia, a meno che non accompagnata da altre alterazioni (es. cisti di grandi dimensioni / ascesso).
Nei casi sintomatici è invece è fortemente indicata una terapia medica o l’orchiectomia (la scelta dipende da vari fattori), ed è intesa a ridurre le dimensioni della ghiandola e conseguentemente dei segni clinici riducendo l’azione degli androgeni.