
27/08/2025
Bruxelles, 1942. La città camminava con il respiro corto, oppressa dall’ombra dei soldati tedeschi che pattugliavano le strade. Ogni angolo nascondeva paura, ogni passo era controllato. Ma in mezzo a quell’oscurità, una giovane maestra, Andrée Geulen, decise che non avrebbe lasciato che la paura fosse più forte dell’amore.
Un giorno, guardando i suoi alunni, il cuore le si spezzò. Alcuni bambini portavano sul petto una stella gialla, segno che li rendeva diversi, vulnerabili, esposti a un destino che lei non poteva accettare. Non erano più solo bambini: erano diventati un bersaglio.
La notte stessa pensò a un gesto semplice ma potente. Il giorno dopo, entrò in classe con una decisione che avrebbe cambiato tutto: fece indossare a ogni alunno lo stesso grembiule. Nessuna differenza. Nessuna separazione. Tutti uguali. Quel gesto, piccolo e silenzioso, fu il primo passo verso una vita fatta di coraggio e resistenza.
Andrée entrò nella Resistenza belga. Mise a rischio la sua vita ogni giorno, nascondendo bambini ebrei, trovando rifugi sicuri, salvando più di mille piccoli da un destino crudele. Non era un’eroina con le armi, ma con un registro, con la sua voce ferma, con un cuore che non si piegava.
Un giorno fu interrogata dai nazisti. Le chiesero con disprezzo:
“Non si vergogna a insegnare a bambini ebrei?”
Lei li guardò negli occhi e rispose con calma:
“E lei? Non si vergogna a fargli la guerra?”
Non cercava gloria, non desiderava riconoscimenti. Ogni sua azione nasceva da un unico principio: fare la cosa giusta. E la fece, ogni singolo giorno, con la forza silenziosa dell’amore.
Oggi, guardando quella foto che la ritrae tra le strade occupate, il suo volto appare fermo, deciso, capace di affrontare l’oppressione con dignità. Andrée Geulen non fu solo una maestra. Fu un faro di umanità in un tempo in cui il mondo sembrava averla dimenticata.
Perché a volte, per cambiare il destino di molti, basta il coraggio di una donna, un grembiule che rende uguali… e un cuore che non conosce paura.