22/08/2025
Guinefort, il santo cane.
Il 22 agosto, in alcune zone di Italia e Francia, si festeggia San Guinefort, un levriero la cui storia dolce-amara sembra uscita da un romanzo.
La leggenda narra che intorno al 1200 un cavaliere fece ritorno al suo castello e trovò il proprio levriero con le fauci insanguinate. Non vedendo il figlio neonato, il cavaliere pensò che il cane lo avesse sbranato e, dunque, lo trafisse con la spada.
Poco dopo sentì piangere il piccolo sotto il letto, accanto a una vipera che il cane aveva ucciso per salvarlo. Preso da un tremendo rimorso, il cavaliere diede degna sepoltura al valoroso cane.
Ben presto la tomba divenne meta di pellegrinaggio da parte di genitori con figli malati, sperando che il cane potesse salvare anche loro. A Lione si credeva che i bambini venivano sostituiti dagli spiriti malvagi e solo attraverso un pericoloso rituale potevano essere salvati. I genitori, dopo aver visitato la tomba di Guinefort, immergevano i bambini nelle acque del fiume Chalarone: se il bambino moriva allora non si era riavuta indietro la sua vera anima, se invece guariva, la sostituzione era stata ripristinata.
La Chiesa condannò il culto canino e il rituale che imitava il battesimo. Ma, per ovviare al divieto, il cane fu trasformato in un santo umano, come ad esempio San Guniforto a Pavia, dove, nei pressi del fiume Ticino, le madri invocavano il santo cane per i figli malati recitando "San Guniforte, la vita, la morte!”. E, curiosamente, in Lombardia esistono diverse chiese dedicate a un certo san Guniforte, protettore dei bambini.
Il significato di Guinefort deriva da “guen”, cioè bianco/puro e da “frout”, cioè torrente/acqua viva. Guinefort significa quindi «torrente vivo e puro» o, meglio ancora «il puro torrente della vita». Questo giustifica il rito del falso battesimo per ridonare la vita ai bambini malati.
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Illustrazione di Jenna Barton