11/02/2025
𝑳𝙖 𝙘𝒂𝙙𝒖𝙩𝒂
Da cavallo si cade, prima o poi succede.
Nella grandissima parte dei casi non ci si fa male, soprattutto quando si tratta di bambini che montano pony.🦄
Ciò però che sorprende al giorno d’oggi è la reazione emotiva del bambino/ragazzo alla caduta; spesso infatti, seguono crisi di panico, forti stati d’ansia, pianti interminabili, urla strazianti, quasi a pensare il peggio quando in realtà invece non c’è nemmeno un graffio.🤷♀️
Quando ero piccola e giocavo fuori in strada con gli altri bambini del quartiere la caduta o l’incidente erano all’ordine del giorno: si cadeva dalla bicicletta, dal muretto, dal cancello, da uno spintone di un compagno e così ginocchia sbucciate, braccia grattate, mani graffiate erano pane quotidiano. E, a casa, guai lamentarsi, altrimenti non si poteva più uscire a giocare. 😅
La vita di strada, di quartiere all’aria aperta dava ai bambini la possibilità di sperimentare gli “imprevisti” della vita in maniera graduale ed indipendente (di genitori nemmeno l’ombra!) insegnando loro a gestire autonomamente le proprie emozioni in queste circostanze. 🙂
Oggi quegli “imprevisti” succedono ai personaggi dei video games che i bambini giocano.
Che emozione c’è da gestire?
Nessuna, solo un dito che schiaccia “start again” e la “caduta” è sistemata senza alcun impatto emotivo.😡
Ecco perché quando poi succede veramente diventa un dramma!
Auguro ai bambini d’oggi di avere più possibilità di stare all’aria aperta in giardino, nelle strade di quartiere e fare un po’ di vita di branco, qualche bravata, qualche litigata e qualche caduta.
Evviva i bambini con i pantaloni rotti e le ginocchia sbucciate.
In foto la nostra piccola Maria Stella Camuffo