10/12/2025
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Questo weekend appena trascorso ho tenuto una docenza presso il corso istruttori , con la mia amica e collega dr. ssa Federica e il saggio dr Colangeli, e nel preparare la lezione ho aggiornato la bibliografia 📚. Ho cercato nuovi articoli scientifici 📕.
Oramai è ampiamente riconosciuto che la paura e lo stress durante le visite veterinarie siano una delle cause principali di rinvii, con potenziali conseguenze negative sulla salute dei pazienti animali. Una recente revisione scientifica a cura di Aimee Clark e Kristie E. Cameron sottolinea l'importanza di superare il mero contenimento fisico, adottando invece protocolli volti a ridurre attivamente l'ansia e il timore percepiti.
La ricerca evidenzia che non è necessario accettare la paura come un elemento inevitabile. Esistono strumenti di supporto, o "stampelle", che possono rendere l'esperienza clinica più serena, come ad esempio l'impiego mirato di farmaci, nutraceutici, fitoterapici somministrati prima e durante la visita.
Ma non è sufficiente; bisogna considerare l'implementazione di pratiche a basso stress (come gli standard Fear Free o Cat Friendly), oltre a tecniche di training specifico per il paziente, per favorire la cooperazione durante le procedure di manipolazione.
💡 Il protocollo di gestione dello stress più efficace non può essere standardizzato, ma deve essere fortemente individualizzato.
Per questa ragione, prima di stabilire il piano di cura, è essenziale:➡️ richiedere una valutazione comportamentale. Solo attraverso un'analisi comportamentale specialistica si può definire il protocollo più sicuro e appropriato per il benessere psico-fisico del singolo individuo.
L' obiettivo professionale è sempre quello di cercare cure di eccellenza, minimizzando lo stress. Il benessere emotivo è un pilastro fondamentale della salute complessiva 💫.