08/10/2022
Forse non tutti sanno che, quando usiamo un bocconcino per chiedere al nostro cane di mettersi seduto o di dare la zampa, stiamo utilizzando una tecnica di ADDESTRAMENTO (piuttosto superata, tra l'altro) chiamata lured training: si utilizza il cibo come esca per spingere il cane ad eseguire un comportamento, mentre lui in realtà si áncora emotivamente alla promessa della ricompensa alimentare.
Fin qui, niente di drammatico.
Da professionista con approccio cognitivo relazionale trovo la cosa solo un po' triste ed offensiva nei confronti dell'intelligenza emotiva e sociale dei cani, ma pazienza: sono animali flessibili e, alla maggior parte di loro (Maremmani esclusi), sentirsi benevolmente trattati da imbecilli non reca grande sofferenza.
Ma cosa accade quando ci viene la brillante idea di utilizzare la stessa tecnica per convincere un cane che ha paura degli esseri umani ad avvicinarsi?
Ovviamente la domanda è rivolta ai non addetti ai lavori, in quanto, se vi dichiarate educatori, addestratori o altro, si PRESUPPONE che abbiate frequentato con successo un corso di formazione e che, durante tale corso, vi abbiano spiegato bene la cosa.
Quando spingiamo un cane che ha paura degli umani ad avvicinarsi per avere un bocconcino, succede questo:
1. non esponiamo una richiesta chiara e non dialoghiamo con il cane, bensì gli proponiamo un'attività (prendere del cibo) che nasconde una finalità altra (avvicinarsi a ciò che teme);
2. di conseguenza, chiudiamo le porte in faccia alla relazione e le apriamo al ricatto emotivo;
3. rendiamo difficoltoso al cane l'ascolto di se stesso, il riconoscimento delle proprie emozioni e la riflessività decisionale in quanto lui/lei sarà concentrato sull'esca alimentare e non su ciò che sta facendo;
4. spingiamo il cane a chiudere la distanza con l'uomo nella più totale inconsapevolezza della propria sfera emotiva e senza che lui/lei si senta pronto;
5. impediamo l'apprendimento: un cane messo in condizioni di stress, esattamente come un essere umano, non è in grado di imparare assolutamente niente;
6. il cane si renderà conto solo dopo aver mangiato il bocconcino di essersi avvicinato troppo a ciò che voleva evitare. Le conseguenze? Possibile crollo emotivo (stato di forte ansia o paura), un'ancora più forte reazione di allontanamento e rifiuto dell'esperienza e, infine, la possibilità di un comportamento aggressivo su base emotiva non appena il cane alzerà lo sguardo e si renderà conto di quanto siamo pericolosamente vicini.
Ovviamente, se siete dei semplici amanti dei cani, non è necessario che vi sentiate in colpa: da profani, tutti abbiamo fatto degli errori.
Se siete dei volontari, la cosa cambia: dal momento che avete scelto di prendervi la responsabilità di aiutare qualcuno, forse varrebbe la pena investire un po' del vostro tempo per formarvi adeguatamente e cominciare a farlo sul serio.
Se vi dichiarate dei professionisti, beh, spero per i cani con i quali lavorate che questo post sia stato superfluo.
Ma grazie comunque per averlo letto.
🙂
-Enrica Ceccarini-