27/07/2022
E I , ECCO COSA DICE LA LEGGE
Contrariamente ai cani, i gatti sono considerati animali liberi (come gli uccelli per esempio) e quindi patrimonio indisponibile dello Stato.
La legge italiana sui gatti che vivono in libertà ( . 281\91) prevede il divieto, per chiunque, di maltrattare o spostare i gatti che vivono in libertà, si siano essi stanziati su suolo pubblico o privato (cortili di aziende e di ospedali o scuole, giardini condominiali) .
Prevede anche che i piccoli felini siano sterilizzati dall’autorità sanitaria pubblica (ASL veterinarie) e riammessi nel loro gruppo. I gatti in libertà possono essere soppressi soltanto se gravemente malati o incurabili.
Per maltrattamento si intende anche impedire il loro nutrimento e il loro riparo e le loro cure nel luogo che i gatti hanno scelto.
Una colonia felina deve essere innanzitutto censita: il volontario che vuole occuparsene, che faccia parte di un'associazione animalista o meno, si deve rivolgere presso gli sportelli riservati ai diritti degli animali presso le ASL o i Comuni e chiedere di diventare REFERENTE DI COLONIA, oggi è questo il termine più usato al posto di "gattaro". Deve indicare la composizione numerica della colonia e fornire i propri dati.
Da questo momento in poi è il referente della colonia felina, dotato di un patentino che può esibire a chi, e ci sarà di certo, verrà a infastidirlo con commenti inutili, a essere il tramite con le autorità, a prendere appuntamenti per le sterilizzazioni e le cure.
La legge, la logica e il buon senso impongono di rispettare l'igiene e la pulizia del luogo durante e dopo il nutrimento delle colonie.