
11/06/2025
In contesti particolarmente antropizzati, come alcune aree del Salento, può esserci la preoccupazione di qualche cittadino per l’avvistamento di esemplari di lupo. È bene subito precisare che un lupo che transita vicino a case o paesi, che sia di giorno o di notte, non rappresenta una criticità gestionale secondo i protocolli.
Se il medesimo lupo viene avvistato per diversi giorni a meno di 30 metri da case abitate, ovvero eventi continui in un periodo di tempo più lungo, allora la situazione richiede attenzione, in primis nella ricerca di cibo, che evidentemente quell’esemplare sta trovando agevolmente.
Altro esempio: un lupo che non scappa subito appena vede automobili o esseri umani, anzi si ferma e osserva, non rappresenta una criticità o un’anomalia nel comportamento dell’animale.
Richiede attenzione, invece, un lupo che consente ripetutamente alle persone di avvicinarsi a una distanza inferiore di 30 metri.
In queste “alterazioni” del comportamento dell’animale gioca un ruolo determinante la somministrazione di cibo da parte dell’uomo. Che sia una somministrazione volontaria o involontaria, come rifiuti organici non custoditi adeguatamente. Il cibo recuperato in aree antropizzate può provocare abituazione e condizionamento positivo nei confronti dell’uomo, che chiaramente è un fatto da evitare.
La tabella che abbiamo preparato è utile per orientarsi nella valutazione del comportamento del lupo e la valutazione del rischio per la sicurezza umana, con le eventuali misure di dissuasione e rimozione che possono essere attuate solo dagli enti preposti.
In Salento fino ad oggi - a parte l’episodio degli Alimini nel 2020, con un lupo probabilmente cresciuto illegalmente in cattività (presentava segni di collare) che ha avuto una interazione con una persona e quindi rimosso e dislocato in un’area faunistica - non si è verificata alcuna situazione critica secondo i protocolli.