19/02/2025
NON SI DEVE PIU’ MORIRE DI FIP
C’è una malattia infettiva dei gatti, la FIP (peritonite infettiva felina) che in Italia porta rapidamente a morte il 95% dei gatti che la contraggono. Perchè ho detto “in Italia”?… perché la cura che li salverebbe c’è ma a noi Veterinari è fatto divieto assoluto di praticarla.
Dicono che il farmaco è proibito per “interessi di salute pubblica” e che pertanto è disponibile solo per terapie “umane” ad uso ospedaliero, ma io con quale coraggio posso assistere al progressivo dimagrimento, alla pancia che si gonfia, alle convulsioni ed alle sintomatologie neurologiche quando so che potrei salvarlo? Con quale coraggio posso dire alla persona sola che ha solo il gatto come compagnia “deve morire, non possiamo fare nulla” quando so che non è vero?
Quando mi sono laureato ho giurato di “svolgere la mia attività in piena libertà e indipendenza di giudizio, secondo scienza e coscienza, con dignità e decoro, conformemente ai principi etici e deontologici propri della Medicina Veterinaria.”
Guardiamo in faccia alla realtà, il mondo non è più lo stesso, la gente si informa sui social, le notizie girano, ci sono siti internet che ti guidano all’acquisto del farmaco anti FIP importandolo dall’estero in modo clandestino ed arricchendo affaristi senza scrupoli. La gente disperata è disposta a tutto e quindi si procura il farmaco e attua le cure “fai da te” senza potersi far seguire dal veterinario, del resto l’alternativa sarebbe vederli morire lentamente e fra atroci sofferenze.
Il Redemsvir (è questo il nome della molecola) è un antivirale messo appunto per la terapia dell’Ebola e del Coronavirus, molti virus mutano costantemente anche per sfuggire alla pressione che i farmaci creano su di loro, questo è il motivo che giustificherebbe una normativa così restrittiva ma, in questo caso, la legge sortisce l’effetto opposto, il farmaco entra lo stesso ma in modo clandestino e non gestito dai veterinari e quindi eludendo qualsiasi forma di controllo e tracciabilità.
Ovviamente il farmaco è stato sperimentato sui gatti, nel 2023 l’unione europea ne aveva concesso l’utilizzo a Cipro per un periodo limitato con risultati ottimi, quindi funziona.
Perché vietarlo ai veterinari consegnando la terapia a “spacciatori” che lo consigliano senza controllo, senza monitoraggio ed a prezzi vergognosi?
Non si fa un buon servizio alla lotta alla farmaco resistenza, non si fa un buon servizio ai poveri animali condannati ad una morte atroce per ottusità burocratica, non si fa un buon servizio ai veterinari costringendoli ad un’impotenza che non meritano.
Cerchiamo di far sentire la nostra voce, Veterinari ed amanti dei gatti, condividiamo questo post (o altri vostri se preferite) ma cerchiamo di smuovere le coscienze, una soluzione che ci tuteli tutti si può trovare, basta volerlo.
Dottor Vincenzo Minuto
Medico Veterinario