29/07/2025
IL TRIANGOLO DELL'EQUILIBRIO
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di Eleonora Teresa Lucente
Fare sport con il cane non è soltanto un passatempo o un’occasione per farlo “sfogare”: è una vera e propria medicina dell’anima, un atto educativo, un cammino di crescita condivisa.
Corpo, mente ed emozioni: il triangolo dell’equilibrio
Nel cane (come nell’essere umano) il benessere non si costruisce solo con il riposo o l’amore, ma anche attraverso l’attivazione. Il corpo, quando è stimolato con attività sane e strutturate, diventa veicolo di autoregolazione emotiva e cognitiva.
Durante l’attività sportiva il cervello del cane produce:
- endorfine,
- dopamina,
-serotonina
tutti ormoni legati al benessere, alla gratificazione e alla calma. Allo stesso tempo si abbassa il cortisolo, responsabile di stress, ansia e comportamenti reattivi.
In altre parole:
un cane che si muove in modo sano è un cane che pensa meglio, sente meglio, vive meglio.
Il valore dello sport nei percorsi rieducativi secondo il mio punto di vista:
In caso di problemi comportamentali
(paure, aggressività, iperattività, insicurezza), lo sport:
- crea routine positive, rassicuranti e prevedibili;
- stimola l’autocontrollo in modo naturale, attraverso l’attesa, la cooperazione, il rispetto dei tempi;
- canalizza le emozioni intense verso obiettivi funzionali;
- riduce le frustrazioni e favorisce l’auto-efficacia: “posso farcela”,
“sto facendo qualcosa di utile”,
“sono capace”;
-rafforza il legame col conduttore, rendendo più solida la comunicazione.
Molti cani che vivono disagi comportamentali sono anche CANI INASCOLTATI, che non hanno mai avuto un contesto per esprimere le loro vere capacità. Lo sport restituisce loro una forma di voce.
ATTRAVERSO LO SPORT IL CANE FIORISCE
Lo sport non è solo disciplina, ma possibilità.
È lo spazio in cui il cane può fiorire, dove ogni salto, ogni target, ogni esercizio diventano passi verso l’autonomia, verso la calma, verso la gioia.
È un tempo senza giudizio, fatto di piccoli successi, di errori accolti, di gesti ripetuti che diventano dialogo.
Un cane che si sente capace, accolto, accompagnato, è un cane che cambia.
Non perché lo correggiamo.
Ma perché gli DIAMO STRUMENTI per diventare se stesso in modo più sereno.
Ecco perché nei percorsi educativi e rieducativi, lo sport non dovrebbe mai mancare:
non è un extra, è parte essenziale del viaggio.
Perché educare non è solo correggere: è creare possibilità di fioritura.
UN CANE CHE COLLABORA, SI CONCENTRA,
È UN CANE CHE VIVE. NON SOLO SOPRAVVIVE.
Eleonora Teresa Lucente
(in foto io insieme alla mia Onda)