La Casa dei Lupi Scuola Cinofila

La Casa dei Lupi Scuola Cinofila Educazione Cinofila,Relazione Umano-Cane, Interazioni,Socializzazione, Comunicazione

29/11/2024

Quando si vive in un gruppo famigliare con più cani,può succedere,purtroppo,che uno di loro muoia e lasci il resto della famiglia ad elaborare il lutto.
Anni fa,quando Lupa ci lasciò,mi chiesi cosa fosse meglio per Scully,la cagnetta che condivideva vita ed esperienze con lei e noi.
Chiesi ad una professionista che mi consigliò di mostrarle il corpo senza vita di Lupa. Seppellimmo il suo corpo nel nostro terreno e Scully ebbe modo di seguire ogni passaggio ed elaborare cosa stesse succedendo.
Anni dopo,quando fu Scully ad andarsene,la stessa cosa fu fatta con Bianca e Zoe,le due lunette che lei aveva cresciuto.
Date modo ai membri della vostra famiglia di vedere e capire cosa sta succedendo. È importante che tutti abbiano modo di comprendere e salutare per poi elaborare la perdita del compagno di vita.

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16/10/2024

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Puppy Class 🐾Ieri pomeriggio abbiamo sostenuto la nostra prima Puppy Class!!I nostri due piccoli studenti, Sole e Toby, ...
16/10/2024

Puppy Class 🐾

Ieri pomeriggio abbiamo sostenuto la nostra prima Puppy Class!!
I nostri due piccoli studenti, Sole e Toby, nomi bellissimi, bellissimi e bravissimi loro e le loro famiglie, sono due cuccioli molto diversi ma appassionanti.

Toby è un cucciolo di Beagle, segugio di nome e di fatto.
Ha un'alta motivazione verso il selvatico, l'esplorazione e verso i gruppi sociali, ama la sua famiglia e col giusto supporto è un cane pronto al gioco e al lavoro.
Lo abbiamo intervistato per recensire la giornata e ha dichiarato "tutto bello, si, ma sti conigli mi provocano di continuo.."

Sole è un'adozione dal Sud, e come accennato in un precedente post, come spesso accade ha una tendenza a schemi più ferali che da cucciolo domestico, quindi quei cuccioli che ti prendono un po' contropiede quando hai delle aspettative, concausa un mix terrier che la rende molto reattiva e scattante.
Presenta una lieve sensibilità a persone(e posture) e all'ambientarsi alla vita cittadina, ma con una bellissima tempra e voglia di fare e divertirsi con la sua umana.
Lei ha dichiarato "uiiiii sono un coniglio volante!!!"

Poi c'è la mia Lilith, coetanea loro, molto socievole con le persone ma timorosa con gli altri cani, che ha potuto interfacciarsi con altri cuccioli, dichiarando "movè Sole, conquisteremo il Mondo insieme!"

La classe è stata supportata da York, l'altro mio ragazzo, 12 anni e ottime competenze sociali.
Che ha dichiarato "3 cuccioli oggi.. non solo quella f***e di mia sorella... cosa ho fatto di male esattamente?"

Noi dichiariamo- grazie, siete bellissimi 🐾♥️

-Debora-

Rubrica:Adozioni e Scelte consapevoli  Mila  Oggi vi raccontiamo di Mila e del suo percorso di adozione e post adozione....
16/10/2024

Rubrica:Adozioni e Scelte consapevoli

Mila

Oggi vi raccontiamo di Mila e del suo percorso di adozione e post adozione.
Cercherò di essere più “tecnica” possibile,ma si parla di un cane che attualmente vive con me,quindi spero mi perdonerete qualche divagazione sentimentale…
Ho conosciuto Mila tre anni fa,si trovava presso il Canile Municipale della nostra città.
La prima volta che la vidi,e qualche altro passaggio successivo davanti al suo box,la vidi sempre ferma immobile,congelata dalla paura. Alcuni individui utilizzano il Freezing (congelamento,appunto),com strategia di sopravvivenza quando le emozioni sono troppo forti da vivere.
Con lei ho scelto un approccio statico: per un periodo sono stata seduta fuori dal suo box,girata di spalle,dandole modo di capire che non ero una minaccia. Ogni tanto le lanciavo dentro qualche cosa di buono per interessarla e farla uscire dal suo stato di immobilismo.
Non sono per l’utilizzo smodato del cibo,ma in questo caso era l’unico “gancio” possibile.
Da lì,piano piano,Mila ha iniziato la strada verso la lenta apertura verso l’esterno,anche se fatto in un contesto di ansia costante. Prima le uscite in sgambo,poi qualche lavoro di ricerca olfattiva (nel rispetto del suo essere cane da lavoro e cercare di assecondare la sua genetica per aiutarci a farle prendere contatto con il mondo).
Poi la conoscenza della pettorina,le prima passeggiate intorno alla struttura,la conoscenza della macchina,le esplorazioni nel mondo esterno.
La decisione di portarla a casa,lì in struttura,dove abbiamo avuto tutto l’appoggio dell’associazione de L’Impronta,il suo stato di ansia costante non ci dava ulteriore margine di aiutarla.
La mia intenzione iniziale era di aiutarla ad aprirsi per trovare una famiglia sua. Avevo già due cani,e sapevo che sarebbe servito ulteriore tempo per inserirla in famiglia. Mila ebbe un problema di salute,per cui,non consapevolmente,decisi di portarla a casa. Grazie alla mia famiglia di allora,trovammo una soluzione che le permettesse di avere un suo spazio senza dover entrare in contatto con Bianca e Zoe,i nostri due cani.
Sono passati più di due anni e il percorso con Mila prosegue con piccoli passi avanti ogni giorno.
La mia idea iniziale era,come da manuale,di fare una lenta abituazione al mondo esterno,gradatamente,accompagnandola nel conoscere piano piano il contesto prima semiurbano e poi urbano,eventualmente. Cercare di farle conoscere altri cani,nel rispetto di tutti gli individui coinvolti:Mila è un pastore tedesco,il suo approccio non è mai delicato. E in più la sua storia ci faceva pensare che non avesse idea alcuna di come rispettare il “Bon Ton” canino.
Ho continuato il lavoro con lei,da educatrice,con l classiche aspettative di un umano: con tempi lenti si sarebbe abituata. Beh,no.
Grazie al supporto di alcune professioniste,ho compreso che alcuni individui non si abituano,anzi,possono sensibilizzarsi ulteriormente,se non sono pronti a vivere alcune esperienze.
Grazie a questo ho potuto cambiare approccio,parola d’ordine: LEVARE LE ASPETTATIVE.
Siamo ripartite dal un contesto a lei congeniale,costruzione di schemi che le dessero sicurezza nel mondo e che le permettessero di costruirne altri più funzionali. Parlo di schemi perché i cani da pastore,specialmente questi,basano la loro vita su schemi che conoscono e ripropongono. Con Mila è stato necessario costruirne alcuni,invece di destrutturarli. Rispettare il suo essere,dandole certezze “comode” in modo poi da attuare qualche”forzatura” fatta al momento giusto e nel modo giusto.
I primi approcci con altri cani sono stati fatti a due anni dalla sua uscita dal box,quando sia lei che io eravamo pronte a farlo.
In questo percorso di vita e “recupero”(parola che non mi piace per nulla ma serve a rendere l’idea),ogni aspettativa è stata azzerata. E i cambiamenti sono avvenuti in modo naturale e spontaneo. Con lei il lavoro è stato di immobilismo e rispetto. Lenta presa di coscienza di sé attraverso esperienze guidate e protette,ovviamente il più possibile,non tutto viaggia sotto al nostro controllo. Anche gli imprevisti sono stati vissuti cercando di trarne il meglio.
Oggi,dopo di anni,sta iniziando il percorso di abituazione al mondo. Con un cane pronto,seppur con ritmi lenti e controllati,a mettersi alla prova in contesti nuovi.
Quando adottate,esiste una concreta possibilità che ciò che vi aspettate non avvenga.
Affidatevi a professionisti che sappiano guidarvi nel riconoscere l’individuo che avete davanti.
Diffidate da chi dice che il cane deve fare ciò chv volete voi e basta.
Costruite una relazione basata sul rispetto e conoscenza reciproci e da lì saprete cosa chieder a voi stessi stessi e al vostro cane.

Sara 🐾

RUBRICA “Adozioni e scelte consapevoli “Oggi vi racconto una storia,quella di Bianca,Pastore Svizzero che attualmente ha...
26/09/2024

RUBRICA “Adozioni e scelte consapevoli “

Oggi vi racconto una storia,quella di Bianca,Pastore Svizzero che attualmente ha 9 anni,adottata nel 2016 come “scarto di allevamento “. Che br**ta definizione,ma si,Bianca è un cane di razza che viene da un allevamento(poi anche qui andrà raccontato qualcosa in più per definire allevamenti e cagnari), ceduta in adozione perché timorosa.
Vi faccio una piccola premessa:l’”allevamento “ da cui arriva ha ben poca cura del benessere dei suoi cani , e nessuna della parte che dovrebbe essere fatta di abituazione al mondo. Quando è arrivata a casa,Bianca viveva nascosta negli angoli e sotto ai mobili,impaurita dalla vita. Tutte le sue funzioni biologiche e fisiologiche avvenivano di notte,quando la casa era silenziosa. Non mi dilungherò su cosa ha portato Bianca a scegliere questa strategia di sopravvivenza,di certo era arrivato a casa un cane terrorizzato e per niente pronto alla vita.
Sapete tutte quelle aspettative che si hanno quando un cucciolo arriva nelle vostre vite? Avventure,passeggiate,giochi,divertimento? Ecco,no,dimenticatevelo.
Con Bianca è stato fatto un percorso di LENTA abituazione alla vita. Tutto ciò che diamo per scontato,come ad esempio mettere la pettorina,camminare al guinzaglio,arrivare alla macchina,salire in macchina,etc… Per lei era una conquista fatta di tempi lunghissimi di riflessione,tentativi,associazioni positive quando le cose erano probabilmente troppo difficili.
Per mesi abbiamo dovuto portare Bianca in macchina in braccio,era così spaventata dal mondo che in nessun modo si riusciva a farla passeggiare. Per pettorina e guinzaglio è stato fatto un lavoro di abituazione anche in casa,affinché si abituasse ad averla addosso e a non associarla necessariamente al mondo esterno. Per la macchina,che soffriva tremendamente,una lenta abituazione anche solo salendo e rimanendo qualche momento a motore spento.
Siamo rimaste a lungo ad osservare il passaggio di persone o cani,senza forzare le interazioni,dandole il tempo di guardare e valutare. Quando se l’è sentita,l’abbiamo accompagnata con una corda lìl lunga al posto del guinzaglio per darle la possibilità di gestire i propri spazi. Noi diamo per scontato che la lunghezza del guinzaglio a loro basti. Ci sono cani che necessitano di spazio di gran lunga maggiore di quel metro e mezzo,per poter scegliere come e quando muoversi. Altri invece che vivono quella distanza dettata dalla legge come zona di sicurezza per affidarsi al proprio umano.
Con Bianca abbiamo fatto un lungo percorso di abituazione,in cui la presenza di Scully prima(meticcia di 8 anni all’epoca,che come una signorina Rottenmeier le insegnò a dovere gestione degli spazi e condivisione delle risorse) e Zoe poi (adottata qualche mese dopo Bianca,che la aiutò a tirar fuori il lato cucciolo e giocherellone),sono state di grande supporto.
Quando un cane entra nelle nostre vite spesso le nostre aspettative vengono disattese.
In questi anni ho imparato che quando si sceglie di far entrare un individuo nella nostra famiglia,bisogna mettersi in ascolto,toglierci dalla testa i tempi dettati dalla società umanocentrica e fare spazio ai loro ritmi. Sarà un’avventura meravigliosa e inaspettata.
Quando adottate,o comprate,fatelo consapevolmente.
E mettetevi in ascolto. Lasciatevi stupire e sarà una vita piena di sorprese.

RUBRICA "Adozioni- e scelte consapevoli"Cerco di toccarla piano perchè è un argomento delicato.Premetto che io e Sara si...
23/09/2024

RUBRICA "Adozioni- e scelte consapevoli"

Cerco di toccarla piano perchè è un argomento delicato.

Premetto che io e Sara siamo due sostenitrici delle adozioni, tra i nostri cani presenti e passati, l'unica non adottata è Lilith, per scelta consapevole.

Per adozioni non si intende la cucciolata dal privato o "salvataggi" dove si spendono soldi, come presso chi lucra su situazioni che creano pietà negli acquirenti.

Si avvisa che qualunque compravendita di cani deve avvenire solo in caso di Pedigree, perchè non si compra il cane ma la selezione della razza a cui appartiene che deve essere certificata da quel documento e accompagnata da una serie di test e accorgimenti che l'allevatore vi deve garantire.
Qualunque altro scambio di denaro può essere tollerabile come "rimborso spese", e far passare 600 euro o più per un rimborso spese è un po' da furbetti.

Gli incroci non dovrebbero essere commerciabili.

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Il tema di oggi che vorrei trattare sono le adozioni dei cani "del sud", è un argomento in voga negli ultimi anni in quanto, rispetto al nord, ci sono situazioni di randagismo più marcate, ma addirittura esistono situazioni dove i cani per generazioni sono randagi e per adattamento "naturale" stanno prendendo forme e "psicologia" ferale, ovvero che tendono a tornare selvatici, primitivi, più simili a lupi che a cani.

È un argomento che mi tocca perchè ci sono passata in prima persona e fino a qualche anno della sua vita non ho compreso il mio cane, York.

Lui come si può immaginare quindi viene dal sud, da madre randagia, da situazione di campagna.

Arrivato alla Spezia che avevo 19 anni, e l' unica esperienza era Pepe, 100% domestico proveniente dal canile.

Quindi con le poche esperienze pregresse ho preso York e via, in città, in macchina, facciamo tutto, così ti abitui.
Senza troppe smancerie e osservazioni riguardo lo stress che poteva patire e comportamenti di chiusura.

Nel tempo durante la crescita ho iniziato a notare che stava succedendo qualcosa, aveva paura ad avvicinarsi a me, era matto al guinzaglio, si nascondeva in pertugi della casa..
A proposito dei "pertugi", mi ha sempre dato l'idea di selvatico, per come mangiava, per come viveva.
Per il rapporto distaccato che aveva con noi.

Un cane che per anni ho sempre giudicato male, perchè siamo umani e abbiamo abitudini e aspettative, e a me York non stava poi così simpatico.
Oltrettutto dava un sacco di problemi, soffriva la macchina, andava nel panico per gli agenti atmosferici.
E non dava soddisfazioni, al vieni per una coccola sembrava che avesse paura di essere sbranato, a qualunque richiesta che facessi mi guardava e stava fermo e interrogativo, se mi avvicinavo si nascondeva sotto al tavolo, da libero stava con gli altri cani e io non avevo più nessun potere.
Nessuno vorrebbe un cane così.

Erano altri tempi, non avevo risorse economiche e non avevo ne patente ne auto.

Avevo dei canali a cui far riferimento e poter iniziare a comprendere chi era York, ma ahimè anche l'argomento ferali non era un argomento ancora trattato.

Nel tempo trovai i canali giusti a cui affidarmi e imparare, ma non fu facile e so che può spiazzare molto ritrovarsi un cane con questi schemi, è anche molto frustrante per l'umano in se che voleva solo un amico e lo vede nascondersi alla sua presenza.

Con questi cani è un lavoro impegnativo sia a livello di empatia, sia a livello di comprensione delle dinamiche, sia di lavoro, sono un enorme stimolo per una crescita personale perchè se volevi un cane da baciare devi imparare che è un tuo problema e una tua necessità, non del cane.
Non sono cani che si possono adottare e pensare di fargli fare una vita da cane di città dal primo giorno e a volte non ci si arriva nemmeno in tutta una vita.

Ogni caso è a sè, la maggior parte dei cani in adozione provenienti dal sud, non sono poi così selvatici o impegnativi ma bisogna che siate consapevoli che c'è un'alta possibilità che dovrete starci dietro in un modo non così semplicistico rispetto a come eravate abituati con altri cani della vostra vita o a come immaginate la vita con un cane.

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Creerò delle parti su questo argomento dove tratterò meglio la mia esperienza riguardo

1)Il periodo con la mamma/essere tolti presto
2)La sensibilizzazione/desensibilizzazione/socializzazione/abituamento
3)L' egoismo/aspettative umane, crescita personale
4)L'inserimento in auto/viaggi
5)Lavoro sul rapporto con l'umano
6)Lavoro con contenizioni quali trasportino e similari
7)L'accettazione della bellezza di un cane che non solo è un cane, ma che mantiene tratti meno domestici che sono attitudini, non errori o difetti.
8) scelta consapevole del proprio compagno di vita

Alla prossima

-Debora-

Rubrica "Cuccioli -manuale di sopravvivenza"Buongiorno a tutti.Ho pensato di dire un paio di parole sul richiamo- questo...
23/09/2024

Rubrica "Cuccioli -manuale di sopravvivenza"

Buongiorno a tutti.
Ho pensato di dire un paio di parole sul richiamo- questo nostro incubo, si anche nostro, non siete soli.

Premetto un paio di cose.
I cani tendenzialmente vivono una vita da "reclusi", per quanto una persona si applichi anche a dare momenti di libertà, non sarà così facile che sia la quantità e qualità di cui hanno veramente bisogno.
Almeno nei contesti più urbani.
Quindi passando molto tempo in casa, o nei giardini, o al guinzaglio, quando hanno spazio e stimoli più interessanti si entusiasmano particolarmente.

Quando si porta un cane in un contesto dove può stare libero, libero di correre, prendersi spazio (i pochi metri di guinzaglio che per noi sono normali per loro sono un grandissimo sacrificio, hanno bisogno di spazi più ampi anche in base al carattere e caratteristiche di razza) scaricare le tensioni quindi, fare i matti e inebriarsi di stimoli olfattivi; capita spesso che il cane non abbia voglia di tornare al richiamo, e che associ che se torna viene legato e portato via.

Se ci pensiamo non funziona tanto diversamente con i bambini al parco, scenate di pianto e rotolamento a terra annessi.

Quindi facendo questa premessa conoscitiva del cane ed empatizzando un po' col suo stato d'animo, lui di tornare e tornare a casa non ne ha mai veramente tanta voglia.

E credo che alla fine sia normale e giusto così.

Vanno sicuramente fatte comprendere un po' di cose prima di arrivare ad una risposta serena da parte loro.

1) quando si struttura un richiamo usare sempre la solita parola, inoltre tendenzialmente meno discorsi articolati si fanno ai cani meglio è soprattutto in fase di apprendimento, vivendo con noi col tempo iniziano a capire meglio la nostra lingua
(le parole sono una fonte di malintesi, citando la volpe del piccolo principe).
Invece è consigliabile unire versetti che ne attirano l'attenzione/curiosità.

2) almeno inizialmente non deve essere mai per andare via ma per portare bellezza in aggiunta a quello che già sta facendo
Vieni-> che giochiamo
Vieni -> che ti premio
Vieni -> sei stato un bravo ragazzo, ora torna a correre/corriamo insieme
3) dovete essere col cane, nelle vostre attività insieme, quando vi cerca/quando vi ingaggia a fare qualcosa.
Non significa ti**re a random palline, o non dargli mai spazio di fare cose da solo, anzi, ma significa essere con lui, parlarci, osservarlo, andare a vedere insieme a lui le cose, sostenerlo in ciò che fa, se per esempio scava potreste mettervi a scavare con lui, lo apprezzano un sacco.
Spesso vedo chi li ignora e poi ad un certo punto "andiamo" - e deve ubbidire, non fare di testa sua!
Si ok, ma tu cosa hai fatto fin'ora?
L'hai abbandonato a se stesso a farsi i fatti suoi, perché non dovrebbe continuare a farseli?

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In foto Lilith, a cui è stata già insegnata la parola -vieni- per ora non per essere legata o comunque quando è legata lascio lo spazio che vuole prendersi senza che il guinzaglio la porti in frustrazione.

Anche se in quel momento aveva delle distrazioni a cui poteva cedere invece che tornare da me, ho provato a testare l'efficacia del vieni.

Si dovrebbe scegliere sempre un momento dove si sa che il cane risponderà alla prima massimo seconda, se è troppo impegnato bisogna attendere.
Quindi ovviamente finché non ha un richiamo serio bisogna farlo in situazioni di sicurezza.
Nel tempo bisogna aumentare gli stimoli a gradi in base a come risponde il cane.

Sto osservando cosa la stimola a voler tornare, nel suo caso, come per quasi tutti i cani, ama quando mi accuccio a terra e uso toni vivaci.

La sua espressione in foto dovrebbe essere quella che i cani hanno al richiamo, non tornare lenti e gobbi, non scappare nella direzione opposta.

Guardarvi, illuminarsi e sapere che siete un luogo sicuro, che siete con loro, ed essere felici che li state chiamando perché se vi annunciate, è sempre bello.

Da qui, da questo rapporto con un cane, allora si può portare l' addestramento all'obbedienza, anche a livelli magari più sportivi.
Impartire comandi e sapere che risponderanno tempisticamente anche davanti a pericoli o grandi stimoli.
Non è scontato o facile arrivare ad alcuni livelli ma si può lavorare sempre sui comandi e stimoli anche per tutta la vita.
Ma sempre con la felicità negli occhi di essere insieme a voi e non solo perché "si mangia" o perché non hanno alternative.

Ma perché, come dovrebbe essere per tutti i rapporti sani, scelgono ogni giorno di scegliervi come guida, con fiducia e complicità.
Non per bisogno, paura e ricatto.

Alla prossima
-Debora-

Bianca,Zoe,York e Lilith. Due gruppi famigliari che costruiscono esperienze,soprattutto per supportare la crescita di Li...
23/09/2024

Bianca,Zoe,York e Lilith. Due gruppi famigliari che costruiscono esperienze,soprattutto per supportare la crescita di Lilith,cucciola di Barboncino,di poco più di 4 mesi. Rispetto ai primi incontri,in queste foto Lilith si avvicina a Zoe,con cautela,ma anche con coraggio,mettendo in campo un misto tra le strategie del cucciolo (vedi paraculaggine),ma anche straordinarie strategie sociali. Alla fine della passeggiata,Zoe e Lilith camminano fianco a fianco.

AIUTO!!!! Il mio cane è aggressivo,RINGHIA!Quante volte mi sono sentita dire questo,umani preoccupatissimi e terrorizzat...
19/09/2024

AIUTO!!!! Il mio cane è aggressivo,RINGHIA!
Quante volte mi sono sentita dire questo,umani preoccupatissimi e terrorizzati dal fatto che il loro cane ringhia e,talvolta mostra i denti.
Ho avuto la fortuna di condividere la vita con Scully,meticcia di carattere importante,che mi ha mostrato quanto il ringhio sia di FONDAMENTALE importanza nella comunicazione intraspecifica,quindi tra cani.
Umani,noi come comunichiamo? Parliamo,talvolta se ci alteriamo,il nostro tono di voce cambia ed esprime il nostro stato d’animo. Solitamente che si trova ad avere a che fare con un tono di voce diverso dal solito,ha modo di capire che in quel momento non siamo proprio tranquilli,a nostro agio,felici,in pace. Grazie a questo,il nostro interlocutore adotta la strategia che ritiene necessaria.
Lo stesso vale per i cani:io ringhio,che così ci terrorizza e preoccupa,non è nient’altro che una modalità molto efficace che ha un individuo di comunicare ad un altro il proprio sentire,chiedere spazio,o comunque avvertire che no,in quel momento non è propriamente accogliente.
Il ringhio è parte fondamentale della comunicazione,se ben gestito e non tarpato,dimostra che il vostro cane ha un ottimo equilibrio e capacità comunicativa.
In soldoni,è ciò che precede e previene l’aggressione fisica,una sorta di “Mo te lo spiego”.
So che può spaventare,perché ci dicono che i nostri cani devo essere “bravi cani”,il che vuol dire non mostrare tratti di personalità o di prendere iniziativa.
Io penso che un cane libero di esprimersi,aiutato e supportato nel farlo,sia un individuo appagato ed equilibrato.
Non abbiate paura del ringhio del vostro cane,pensate a quando siete arrabbiati e avete necessità di esprimerlo prima di diventare aggressivi. Quanto esternare le proprie emozioni possa essere utile prima di sbottare in malo modo.
Scully mi ha mostrato durante la nostra vita insieme,con il suo ringhio,che le cose di possono dire con un certo piglio,proprio per questo,evitando di eccedere.
Lasciamoli ringhiare e facciamoci supportare nel capire questa loro modalità di comunicazione.

Alla prossima,ah,io amo l’argomento RINGHIO,nasconde un mondo!

P.S.: per chiarezza,non siamo qui a dire che il vostro cane debba ritenersi libero di ringhiare alla qualunque o a voi! L’espressione deve essere equilibrata e ben modulata. Se il vostro cane ringhia ripetutamente e “senza un motivo apparente”,potrebbe dimostrare del disagio,contattate un professionista che vi aiuti a comprenderlo!

-Sara-

18/09/2024

RUBRICA "Cuccioli- manuale di sopravvivenza"

Ci siamo, siamo partite!

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Questi sono i miei ragazzi York (12anni e 12 carie)
E Lilith, detta anche Demonio dagli amici, 4 mesi di molestia.

York corrisponde all'incirca come età ad un uomo sui 65anni, Lilith ad una bimba di circa 5 anni.

Lui ha imparato la vita crescendo insieme a Pepe che all'epoca era adulto, che è mancato l'anno scorso per l'età avanzata, e ora ho deciso che tocca a lui l'onere di tramandare IL SAPERE alla nuova leva.

È sicuramente un nonno arzillo ma pur sempre con la pazienza e stanchezza di un nonno in questo contesto.

Lei gli chiede di fare cose, lui cerca di spiegare che magari ci sono degli orari e ad un certo punto si può anche riposare.

Quindi parlerei di due delle preoccupazioni medie più alte viste in giro: IL RINGHIO E IL MORSO.

Queste due temibili azioni in realtà fanno parte del linguaggio del cane in modo quotidiano e di base di per sé non è niente di offensivo.

Non sto dicendo che allora potete farvi ringhiare e mordere, ma vorrei fare una piccola spiegazione.

Poi la rifarà sicuramente anche Sara che ama l'argomento e sarebbe molto gradito il suo pensiero.

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Partendo dalle basi, il cane è un carnivoro adattato, ma pur sempre carnivoro, pur sempre predatore.

Già così sarebbe strano se non usasse la bocca, se non un predatore, chi?

Il cane deriva dal lupo, ma non lo è, è peggio.
Perchè se il lupo principalmente caccia, si difende e difende branco e territorio, nei boschi; il cane è stato nel tempo selezionato dall'uomo in base alle proprie necessità.

Che fosse, parlando di morso, uccidere qualunque essere infestante gli passasse a tiro, uccidere qualunque sconosciuto ipoteticamente dannoso per le proprietà/famiglia che passasse a tiro, uccidere altri cani (o animali come tori) per scommettere su chi rimaneva in piedi.

Quindi per come la vedo io, è potenzialmente peggio perché non lo fanno sempre e solo per stretta necessità ma alcune razze soprattutto, proprio per attitudine. Il che non li rende cattivi, perchè spesso poi sorge sto malinteso, ma in realtà guardando la storia, sono utili, li abbiamo voluti noi così.
E se non facciamo stili di vita dove ci serve quell'utilità, non la comprendiamo, ma se avessimo stili di vita in cui ci servisse un cane che pulisce i granai dai topi, il Jack russell sarebbe il nostro migliore complice.
Però se poi lo si prende come cane da divano o da borsetta senza tenere in considerazione CHI È, l'errore non è del cane ad essere utile.
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Premesso questo, nella comunicazione sia il morso che il ringhio sono spesso presenti.
Ci sono vari livelli e vari tipi, sennò fosse solo di un tipo, sarebbe troppo facile.

Il ringhio può essere a bocca chiusa e grave, con angoli della bocca verso il basso o verso l'alto.
Può essere a denti sguainati con diverse intensità o toni.
Possono significare dal lasciami stare, al gioco, all'allontanati, stai esagerando, qualunque cosa per dire all'altro che non sta apprezzando, fino al gioco che se ci si pensa, anche noi soprattutto da bambini simuliamo lotte e guerre dicendo parole o facendo gesti che decontestualizzati hanno significato di minaccia/violenza.

Ma passerei direttamente al mio preferito, il morso.

Ho visto spesso umani allarmarsi di ciò che secondo loro è un morso che il proprio cane da agli altri cani.

È un morso in avanti con denti visibili, e vanno a sb****re gli incisivi tipo nacchere.

Questo particolare tipo di morso si chiama SNAP, e non è un morso, è il modo più carino che possano usare per far allontanare qualcuno, soprattutto quando a farlo è una femmina e un maschio la vuole insistentemente annusare dietro senza invitarla prima a cena.
Ora ditemi che una botta di porco picchiandolo con la borsetta non lo fareste, ecco, lo snap ha la solita intensità e solitamente il cane che lo fa non è in modalità aggressiva, semplicemente chiede spazio e rispetto all'altro.

Ma puntualmente questi cani vengono sgridati.

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Nel video York spiega che non ne ha voglia, Lilith inizia a leccarlo, persino in gola, per spiegare le sue buone intenzioni e che è una cucciola reverenziale.
York sbadiglia per scarico/stress, dichiarando "è stancante stare dietro ai bambini".

-Debora-

RUBRICA "WEB CHE PASSIONE"PARTE 2.In riferimento a questo video https://www.facebook.com/share/v/A3Bi8CgmZExRxD2z/?mibex...
18/09/2024

RUBRICA "WEB CHE PASSIONE"

PARTE 2.

In riferimento a questo video
https://www.facebook.com/share/v/A3Bi8CgmZExRxD2z/?mibextid=WC7FNe

Premetto che la valutazione seria di una qualunque interazione ha sempre bisogno della storia dell'individuo e del contesto.
Da un pezzo di video estrapolato non si possono dare informazioni dettagliate ma solo ipotesi.

In questa sequenza l'umano incosciente inizia ad accarezzare il cane pensando che stia cercando affetto.
(Anche se fosse stato, non conoscendo nel dettaglio le dinamiche, il modo in cui lo ha fatto è errato e ha portato il cane a reagire).

Il cane si appoggia spingendolo con la testa, mi scuso che manca la foto, che in questo caso è esattamente quello che è: spingere via.

L'umano continua a scambiare per affetto e insiste a toccarlo.
Il suo modo di toccarlo, che io leggo come di una persona che ha molta paura dei cani, è scattoso e insicuro come se lo stesse studiando non capendo cosa vuole da lui.
E inizia una sequenza di carezze a mano aperta dove preme col palmo della mano la base della testa.
Mantenendo una posizione sul cane piegata.

Le due cose nel complesso unite, sono un segnale che anni fa avrebbero definito di dominanza, attualmente direi piuttosto "tamarro".
Un po' come se una persona ti si avvicinasse per la prima volta e ti desse una pacca sul braccio dicendo "bella zio come butta?" .
Questo mentre gli stai spiegando col monocolo, che sta camminando nel tuo giardino, pergiunta cerchi di essere diplomatico, nonostante lui ti abbia appena messo la mano in faccia, e no, non l'hai apprezzata, ma l'omicidio è illegale e cerchi di fare il Signore.

Quindi stoicamente l'uomo insiste nel suo tentativo di elargire il suo titubante amore.

Il cane ad una certa, prova addirittura a spingerlo via alzandosi in piedi, cercando di essere più minaccioso, ma lui gli prende le zampe.
Giusto perchè non era completa sennò la sequenza degli atti intimi e fastidiosamente maleducati.

(Se un cane sale con le zampe addosso, l'unica azione educata ed educativa da fare è spostarsi e farlo cadere, magari spostando il corpo mostrandogli il fianco. Personalmente evito di toccarli in quella posizione anche se amichevoli perchè per principio mio, non necessariamente giusto, porto rispetto dove mi viene portato, quando siamo sul solito livello di rispetto mi presto allo scambio affettivo).

Il cane scende e continua a frapporsi e spingere via.

L'umano continua a toccarlo sempre in modo più tamarro e violento (gli prende anche il muso fra le mani).
A sti punti siamo al tamarro nel giardino che mette mani in faccia e ti dà delle gran pacche sulle spalle parlando in ciociaro e masticando a bocca aperta che nemmeno Ivano di Verdone è arrivato a tanto.

E lui diplomaticamente continua a dire che non vuole problemi e chiede solo di spostarsi un po' più il là.

Al che, anche se apparentemente sto cane ha la tempra di Ned Flanders dei Simpson, ad una certa, glie se tappa la vena e glielo dice come difficilmente può essere fraintendibile.

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Queste due parti di spiegazioni nascono per sensibilizzare il più possibile gli umani a leggere e comprendere i cani, sia di famiglia che quelli che si conoscono per strada, perché errori di comunicazione di questo genere non solo possono spaventare e portare a mal pensare dei cani in generale, o talvolta generalizzare sull'aggressività di alcune razze, ma possono anche creare 100 o 1000 punti, ma di sutura, e talvolta anche provocare delle morti, perche se l'umano fosse stato un bambino, la faccia era la cosa più vicina da prendere.

E di base, il cane era solo preoccupato in ciò che ritiene casa propria, come chiunque sarebbe preoccupato con degli sconosciuti in casa propria.
Pergiunta se si ha a che fare con dei burini molesti che non capiscono niente di quello che è stato pacatamente detto.

Alla prossima!

Stay Tuned 🐾

-Debora-

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