16/10/2024
Rubrica:Adozioni e Scelte consapevoli
Mila
Oggi vi raccontiamo di Mila e del suo percorso di adozione e post adozione.
Cercherò di essere più “tecnica” possibile,ma si parla di un cane che attualmente vive con me,quindi spero mi perdonerete qualche divagazione sentimentale…
Ho conosciuto Mila tre anni fa,si trovava presso il Canile Municipale della nostra città.
La prima volta che la vidi,e qualche altro passaggio successivo davanti al suo box,la vidi sempre ferma immobile,congelata dalla paura. Alcuni individui utilizzano il Freezing (congelamento,appunto),com strategia di sopravvivenza quando le emozioni sono troppo forti da vivere.
Con lei ho scelto un approccio statico: per un periodo sono stata seduta fuori dal suo box,girata di spalle,dandole modo di capire che non ero una minaccia. Ogni tanto le lanciavo dentro qualche cosa di buono per interessarla e farla uscire dal suo stato di immobilismo.
Non sono per l’utilizzo smodato del cibo,ma in questo caso era l’unico “gancio” possibile.
Da lì,piano piano,Mila ha iniziato la strada verso la lenta apertura verso l’esterno,anche se fatto in un contesto di ansia costante. Prima le uscite in sgambo,poi qualche lavoro di ricerca olfattiva (nel rispetto del suo essere cane da lavoro e cercare di assecondare la sua genetica per aiutarci a farle prendere contatto con il mondo).
Poi la conoscenza della pettorina,le prima passeggiate intorno alla struttura,la conoscenza della macchina,le esplorazioni nel mondo esterno.
La decisione di portarla a casa,lì in struttura,dove abbiamo avuto tutto l’appoggio dell’associazione de L’Impronta,il suo stato di ansia costante non ci dava ulteriore margine di aiutarla.
La mia intenzione iniziale era di aiutarla ad aprirsi per trovare una famiglia sua. Avevo già due cani,e sapevo che sarebbe servito ulteriore tempo per inserirla in famiglia. Mila ebbe un problema di salute,per cui,non consapevolmente,decisi di portarla a casa. Grazie alla mia famiglia di allora,trovammo una soluzione che le permettesse di avere un suo spazio senza dover entrare in contatto con Bianca e Zoe,i nostri due cani.
Sono passati più di due anni e il percorso con Mila prosegue con piccoli passi avanti ogni giorno.
La mia idea iniziale era,come da manuale,di fare una lenta abituazione al mondo esterno,gradatamente,accompagnandola nel conoscere piano piano il contesto prima semiurbano e poi urbano,eventualmente. Cercare di farle conoscere altri cani,nel rispetto di tutti gli individui coinvolti:Mila è un pastore tedesco,il suo approccio non è mai delicato. E in più la sua storia ci faceva pensare che non avesse idea alcuna di come rispettare il “Bon Ton” canino.
Ho continuato il lavoro con lei,da educatrice,con l classiche aspettative di un umano: con tempi lenti si sarebbe abituata. Beh,no.
Grazie al supporto di alcune professioniste,ho compreso che alcuni individui non si abituano,anzi,possono sensibilizzarsi ulteriormente,se non sono pronti a vivere alcune esperienze.
Grazie a questo ho potuto cambiare approccio,parola d’ordine: LEVARE LE ASPETTATIVE.
Siamo ripartite dal un contesto a lei congeniale,costruzione di schemi che le dessero sicurezza nel mondo e che le permettessero di costruirne altri più funzionali. Parlo di schemi perché i cani da pastore,specialmente questi,basano la loro vita su schemi che conoscono e ripropongono. Con Mila è stato necessario costruirne alcuni,invece di destrutturarli. Rispettare il suo essere,dandole certezze “comode” in modo poi da attuare qualche”forzatura” fatta al momento giusto e nel modo giusto.
I primi approcci con altri cani sono stati fatti a due anni dalla sua uscita dal box,quando sia lei che io eravamo pronte a farlo.
In questo percorso di vita e “recupero”(parola che non mi piace per nulla ma serve a rendere l’idea),ogni aspettativa è stata azzerata. E i cambiamenti sono avvenuti in modo naturale e spontaneo. Con lei il lavoro è stato di immobilismo e rispetto. Lenta presa di coscienza di sé attraverso esperienze guidate e protette,ovviamente il più possibile,non tutto viaggia sotto al nostro controllo. Anche gli imprevisti sono stati vissuti cercando di trarne il meglio.
Oggi,dopo di anni,sta iniziando il percorso di abituazione al mondo. Con un cane pronto,seppur con ritmi lenti e controllati,a mettersi alla prova in contesti nuovi.
Quando adottate,esiste una concreta possibilità che ciò che vi aspettate non avvenga.
Affidatevi a professionisti che sappiano guidarvi nel riconoscere l’individuo che avete davanti.
Diffidate da chi dice che il cane deve fare ciò chv volete voi e basta.
Costruite una relazione basata sul rispetto e conoscenza reciproci e da lì saprete cosa chieder a voi stessi stessi e al vostro cane.
Sara 🐾