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Pronto chi abbaia - Dott.ssa Daniela Ramberti Visite a domicilio Sogliano al Rubicone e dintorni; medicina interna; chirurgia specialistica presso cliniche private con trasporto gratuito

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- TAC

Questa settimana c’è la fila ovunque! Buon ferragosto 😎⛱
14/08/2025

Questa settimana c’è la fila ovunque! Buon ferragosto 😎⛱

01/08/2025

ll cane tenuto fuori in giardino non sta bene. Sopravvive. E lo fa male.
Non si tratta di un’opinione, ma di una valutazione comportamentale, clinica ed etologica fondata. Negli ultimi anni, il dato è diventato sempre più chiaro: escludere il cane dal contesto domestico, impedirgli l’accesso alla casa e relegarlo in uno spazio esterno, indipendentemente dalla metratura o dalla qualità dello stesso, genera un danno. Sempre.

Il cane non è un animale solitario, e non è stato selezionato per vivere come presenza marginale attorno alla famiglia umana. È un animale sociale, affiliativo e cooperativo. La sua evoluzione è profondamente intrecciata con la nostra. Vive per appartenenza, per relazione, per comunicazione. Escluderlo dalla casa significa togliergli proprio quella dimensione per cui esiste: stare con l’uomo.

Tenere un cane in giardino, senza accesso regolare e condiviso alla casa, significa ridurlo a un sopravvissuto emotivo. Non ha riferimenti interni, non ha stabilità, non ha guida. Si muove tra stimoli esterni che non può decodificare, senza nessuno che gli spieghi cosa osservare e cosa ignorare. Vive come presenza periferica, come guardiano frustrato, come osservatore attivo ma escluso. E questo modello, che ancora molti ritengono accettabile, non ha alcun fondamento né educativo né relazionale.

Il più grande alibi culturale è questo: “sta fuori perché fa la guardia”. È una giustificazione fragile, ripetuta per abitudine più che per ragionamento. Un cane che vive sempre fuori non protegge nulla: reagisce, si agita, abbaia, spesso a vuoto. Non distingue un pericolo reale da un rumore insignificante. Non ha filtri, non ha discernimento. Quello che chiamiamo “fare la guardia” è quasi sempre una condizione di iperattività reattiva, di ipervigilanza cronica, che consuma il cane emotivamente. Un cane che si sente costantemente in allerta non è un cane funzionale: è un cane in ansia.

E i danni sono visibili. La letteratura comportamentale è piena di evidenze in tal senso. I cani tenuti costantemente fuori, senza vita relazionale condivisa, sviluppano con grande frequenza stereotipie motorie, come il girare in tondo o lo scavare compulsivo. Perdono la capacità di rilassarsi. Dormono male. Reagiscono con impeto a qualunque stimolo. Non imparano. Non ascoltano. Non si affidano. Alcuni diventano apatici. Altri diventano aggressivi. Tutti, però, si disconnettono. Perché vengono tenuti ai margini, trattati come cani “da fuori”, come elementi separati.

Poi c’è l’altro luogo comune: “almeno ha spazio, ha il giardino, può correre”. Come se lo spazio fosse un sostituto della relazione. Ma lo spazio non è relazione. Non è comunicazione. Non è appartenenza. Un cane può avere duecento metri quadri e sentirsi comunque solo, deprivato, insicuro. Se quello spazio non è condiviso con la sua figura di riferimento, se non c’è coinvolgimento quotidiano, se il cane non entra mai nella casa e nella routine della famiglia, allora il giardino non è un luogo di libertà. È una prigione silenziosa. È un’area esterna dove il cane si auto-regola, si iperstimola, e lentamente si disconnette.

E così, giorno dopo giorno, quel cane che doveva fare “la guardia” si trasforma. Diventa, nel senso più tragico e concreto del termine, un nano da giardino vivente. Una figura presente, che abbaia e si muove, ma che non fa parte di nulla. Non vive con. Sta fuori. Attorno. Invisibile. Inascoltato. Mai dentro.

Il problema, a questo punto, non è più solo gestionale. È culturale. È nel modo in cui concepiamo ancora oggi la presenza del cane nella nostra vita. Finché continueremo a credere che “tenerlo fuori” sia normale, continueremo a produrre animali disfunzionali e famiglie frustrate. Il cane lasciato fuori non è un errore episodico. È un sintomo. Di una cultura arretrata, sbagliata, che fatica ad evolvere.

Non basta dargli da mangiare.
Non basta portarlo dal veterinario.
Non basta dire “gli voglio bene”.

Un cane ha bisogno di essere parte del gruppo. Di stare dentro. Di vivere con. Di essere incluso nella routine, nei ritmi, nelle giornate, nelle pause e nei silenzi.
Ha bisogno di una figura di riferimento, di guida, di relazione continua.
Ha bisogno di appartenere.

Finché non comprenderemo davvero questo passaggio, continueremo a sbagliare tutto il resto.

Fammi sapere se vuoi anche una versione breve per introduzione o caption, oppure se desideri che diventi parte di un manuale o protocollo formativo.

L. Caputo

E’ davvero urgente!!!  Aiutiamola , condividete e astenetevi dal giudicare , la situazione è davvero pesante 💔 per infor...
24/07/2025

E’ davvero urgente!!! Aiutiamola , condividete e astenetevi dal giudicare , la situazione è davvero pesante 💔 per informazioni tel a Chiara 3333390237 . Grazie di cuore❤️

20/06/2025

Le alte temperature possono mettere a rischio il benessere degli animali domestici. Ecco come proteggerli per vivere un’estate serena in loro compagnia.

03/06/2025

🚨 Veterinari in trincea contro la burocrazia! 🚨
Il diritto di sciopero non è solo una questione legale, ma una battaglia per la sopravvivenza della nostra professione.

📄 Nell’articolo pubblicato su La Settimana Veterinaria del 28 maggio 2025, il SIVELP denuncia il carico amministrativo insostenibile che soffoca i liberi professionisti veterinari e chiede un intervento immediato alle istituzioni.

📢 “Meno burocrazia, più salute animale!” non è uno slogan: è un grido d’aiuto.
🧑‍⚕️ È il momento di alzare la voce, uniti, per una veterinaria libera di curare senza ostacoli inutili.

👉 Leggi l’articolo completo e aiutaci a diffondere il messaggio!
https://sivelp.it/il-diritto-di-sciopero-dei-medici-veterinari-italiani-una-lotta-contro-la-burocrazia-insostenibile/

03/06/2025

MAI PIU’ LEGATI ALLA CATENA

ll Senato ha approvato in via definitiva il ddl 1308 detto anche Legge Brambilla. Cambia l’approccio del Codice Penale ai reati contro gli animali: il bene da tutelare non sarà più il "sentimento" umano "per" gli animali, ma l’essere vivente in quanto tale. In pratica c’è “l'intenzione di dedicare il contesto degli articoli del titolo IX-bis direttamente agli animali, e non più al sentimento che l'uomo prova per gli stessi” pertanto “gli animali saranno direttamente portatori di diritti e saranno loro stessi destinatari della tutela giuridica, finalmente avranno dei diritti in quanto esseri viventi e non in quanto oggetti posseduti… e questo non è poco.
Per quel che concerne il maltrattamento animale, viene modificato il primo comma dell’articolo 544-ter al fine di innalzare la pena della reclusione, attualmente da tre a diciotto mesi, o della multa, attualmente da 5.000 a 30.000 euro, prevedendo una pena da sei mesi a due anni e non alternativamente, come nella norma attuale, alla pena della multa, la cui misura è rimasta invariata. In parole povere, prima di questa legge il giudice poteva convertire la reclusione in multa e poi, con la cascata delle attenuati (incensurato, buona condotta etc.) e si arrivava a punire reati atroci con multe irrisorie che potevano anche non essere pagate se il reo era nullatenete. Ora chi maltratta gli animali andrà in galera.
Inasprite notevolmente le pene per chi organizza comatimenti a anche per chi assiste semplicemente.
Si vieta al proprietario o al detentore, anche temporaneo, di animali di affezione di custodirli nel luogo di detenzione e dimora di tenerli legati con la catena o altro strumento simile che ne impedisca il movimento, salvo che ciò sia imposto da documentate ragioni sanitarie certificate dal medico veterinario o da temporanee esigenze di sicurezza. In caso di violazione si applica la sanzione amministrativa da 500 a 5.000 euro… e qui potremo divertirci ad inondare di denunce le forze dell’ordine, ormai non ci sono più giustificazioni.
Vengono inoltre inasprite le pene in caso di introduzione illecita nel territorio nazionale di animali da compagnia. Inasprite anche le sanzioni amministrative accessorie.
Viene vietata l’importazione ed anche la commercializzazione delle pellicce di gatto (ovviamente consentite in Cina e chiamate con altri nomi per far si che l’ignaro acquirente lo sappia)
Fin qui tutto meraviglioso… ma purtroppo ogni medaglia ha il suo rovescio ed infatti nella legge c’è scritto che restano ferme le eccezioni dei casi previsti dalle leggi speciali in materia di caccia, pesca, allevamento, trasporto, macellazione, sperimentazione scientifica, attività circense, giardini zoologici e altre leggi speciali, quindi di fatto si sancisce che esistono animali di serie A ed animali di serie B, sarà possibile andare a divertirsi sparando agli uccellini, sarà possibile continuare a torturare gli animali negli allevamenti intensivi, sarà possibile catturare animali liberi per esporli negli zoo, saranno possibili gli umilianti spettacoli circensi con animali addestrati, sarà possibile la vivisezione … e proprio in questi giorni è in discussione un orribile disegno di legge che stravolge e deregolamenta la caccia anzi afferma che i cacciatori svolgono un ruolo fondamentale nella tutela e nella protezione della fauna selvatica (no, non è una barzelletta, c’è scritto così) che consente di cacciare nelle aree demaniali (potreste trovarvi cacciatori nei parchi pubblici), che consente di sparare agli uccelli nella stagione di riproduzione e nidificazione (se uccidi la mamma i piccoli muoiono di fame) che consente di cacciare sempre in fondi privati anche nei periodi di caccia sospesa) che aumenta a dismisura le specie a cui è consentita la caccia. UNA LEGGE ORRIBILE E DISUMANA
Due leggi quasi contemporanee prodotte dalla stessa maggioranza politica ma del sapore drasticamente opposto, viene il sospetto che la legge Brambilla sia un contentino per farci ingoiare il boccone amaro della legge disumana proposta dal governo per gratificare la lobby dei cacciatori e delle armi.
La legge Brambilla aumenta le pene, la proposta di legge Lollobrigida sulla caccia (che è ancora una proposta di legge, non è ancora stata approvata) consente di sparare sempre e ovunque mascherandolo come tutela della fauna selvatica.
Se venisse approvata sarebbe un clamoroso passo indietro.
A volte vorrei credere nel buonsenso… ma la mia fiducia comincia a vacillare.

Dottor Vincenzo Minuto
Medico Veterinario

Gina e’ stata ritrovata questa mattina 🤞🍀🍀🍀grazie mille a tutti per le innumerevoli condivisioni ♥️
19/05/2025

Gina e’ stata ritrovata questa mattina 🤞🍀🍀🍀grazie mille a tutti per le innumerevoli condivisioni ♥️

19/05/2025

La piccola Gina e’ stata finalmente ritrovata questa mattina dal suo proprietario. Grazie mille a tutti per le innumerevoli condivisioni ❤️

Gina si e’ persa oggi sl passo dei meloni, e’una femmina di Corgi , un po’ diffidente con gli estranei , chiunque la avv...
18/05/2025

Gina si e’ persa oggi sl passo dei meloni, e’una femmina di Corgi , un po’ diffidente con gli estranei , chiunque la avvisti anche da lontano contatti il numero sulla foto oppure direttamente me !!! Dobbiamo trovarla prima di notte , dateci una mano 🙏 grazie di cuore ♥️

Tanti auguri a tutte le mamme ♥️
11/05/2025

Tanti auguri a tutte le mamme ♥️

10/05/2025

DA LEGGERE… STUPENDA!

A volte, quando un amico o un conoscente si ferma ad accarezzare il mio cane mentre passeggiamo, capita che mi dica:
“Sai, sto pensando di prendere un cane. Che ne pensi? Faccio bene?”

Io lo lascio continuare a carezzare il testone del mio cane e, dopo un po’, gli dico un bel:
“NO!”

Lui (o lei) mi guarda esterrefatto e mi chiede il motivo per cui sono contrario.
Mi siedo sulla panchina dei giardini e poi gli dico:

“Hai valutato i pro e i contro nel prendere un cane? Allora prendi nota:
1. Comincerai e finirai ogni tua giornata raccogliendo la c***a del tuo cane da terra. E questo per tutta la sua vita.
2. Per i primi mesi scambierà la casa per un gabinetto.
3. Dovrai andare a lavorare e lasciarlo solo, e ogni volta sentirai una stretta al cuore chiudendo la porta.
4. Poi ne sentirai un’altra, quando penserai al divano, a una poltrona, alle tue preziose scarpe rimaste in casa, alla portata dei suoi denti.
5. Non avrai più un vestito senza i suoi peli per più di cinque minuti.
6. Dovrai dotarti di un ottimo aspirapolvere.
7. Il cucciolo che accarezzi crescerà — oh, se crescerà — così velocemente che rischierai di perderti i momenti più belli con lui.
8. Raccoglierai vomito, p**ì, pupù… e il bello è che non ti farà nemmeno schifo.
9. Non ci sono stagioni, condizioni meteo o cambiamenti climatici che tengano: dovrai portarlo fuori ogni giorno, ogni sera. Per lui sarà il momento più atteso.
10. Ogni volta che vedrai un cane soffrire, patire o morire, sarà come vedere il tuo soffrire, patire, morire. Se prima riuscivi a sopportare immagini cruente, dopo non potrai più: penserai che potrebbe essere il tuo.
11. Un cane costa un sacco di soldi. Non chiede la paghetta, ma non ti porterà mai a casa una busta paga per “aiutare la famiglia”.
12. Dirai: “Non salirà mai sul divano”… e ti ritroverai schiacciato in un angolo con trenta chili sullo stomaco.
13. Dovrai tollerare le occhiate della gente che ti giudicherà per come tratti il cane.
14. Dovrai tollerare chi ti dirà: “Ma il cane non è un figlio!” senza rispondere: “Ma pensa! Non me n’ero accorto!”
15. Dovrai sopportare gli sguardi di chi penserà: “Vuole bene al cane perché non ha figli…”
16. Metti in conto che un giorno dovrai salutarlo. E i cani non solo crescono in fretta: invecchiano troppo in fretta.
17. Faticherai a guardare un film in cui muore un cane.
18. Nella tua macchina ci saranno OVUNQUE i peli del tuo cane.
19. Rimpiangerai le occasioni p***e per stare con lui, perché avevi sempre un impegno importantissimo.
20. Ti chiederai se non stavi meglio prima di prendere il cane. Forse ti risponderai di sì, che avevi meno preoccupazioni… e allora dovrai lottare contro quei sensi di colpa che ti chiudono lo stomaco.

Silenzio.
“Ma allora… non ci sono pro?” mi chiede sconsolato.

“Sì, certo. Ecco il pro:

Una sera, alla fine di una giornata nera — una di quelle in cui hai rimpianto persino di essere nato, quando tutto sembra andare storto e non hai nemmeno la forza di alzarti dal divano — vedrai spuntare il muso del tuo cane.
Si poggerà sulla tua gamba, ti guarderà in silenzio, socchiuderà gli occhi e starà lì, fermo, finché tu non accarezzerai la sua testa.
E allora sentirai il tuo cuore aprirsi come una mela, e un brivido attraversarti tutto il corpo.

E lì capirai che nessuno ti amerà mai come lui.
Solo per questo momento vale la pena affrontare tutti i contro del prendere un cane.” 🐾♥️

✍🏻 Emanuele Grandi “Amarilla, Appunti di un viaggio a sei zampe”

10/05/2025

Grandi novità per chi viaggia in aereo con cani e gatti. Da lunedì cambiano le regole: anche animali di taglia media e grande potranno salire in cabina insieme ai proprietari.

Finora solo gli animali piccoli, chiusi in un trasportino e con un peso massimo tra 7 e 10 kg (contenitore incluso), potevano viaggiare con voi in cabina. Gli altri erano costretti nella stiva pressurizzata.

Con le nuove norme, cani e gatti più grandi potranno stare in cabina. Dovranno comunque essere in un trasportino adatto, che potrà essere fissato con la cintura di sicurezza o altri sistemi compatibili. Il peso totale di animale e contenitore potrà superare gli attuali limiti, ma non dovrà superare «il peso massimo previsto per un passeggero medio».

Per molti proprietari è un grande cambiamento. Viaggiare in stiva è spesso fonte di disagio per gli animali, che possono soffrire per rumore, solitudine e ambiente poco confortevole. Spesso si ricorre a tranquillanti, soluzione che molti evitano su consiglio anche dei veterinari. In molti casi, si sceglie di viaggiare in auto, nave o treno, con tempi più lunghi.

Ora non sarà più necessario rinunciare all’aereo per queste ragioni.

Restano da chiarire alcuni dettagli, come il numero di animali ammessi in cabina per ogni volo, il tipo di trasportino consentito e se sarà necessario acquistare un biglietto a prezzo pieno per il sedile occupato. Ricordiamo che le compagnie low cost, al momento, non accettano animali a bordo.

Restate aggiornati per scoprire tutte le novità su questo tema.

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