13/01/2024
**Corea del Sud, una legge storica mette fine al commercio di carne di cane**
La Corea del Sud ha approvato una legge che vieta l'allevamento, la macellazione e la vendita di cani destinati al consumo umano, ponendo fine a una pratica tradizionale che ha suscitato forti critiche da parte degli attivisti per i diritti degli animali. La legge, votata all'unanimità dal Parlamento martedì 9 gennaio 2024, entrerà in vigore dopo un periodo di transizione di tre anni, durante il quale i produttori e i ristoratori di carne di cane dovranno adeguarsi alla nuova normativa o cambiare attività.
La Corea del Sud è uno dei pochi paesi al mondo dove il consumo di carne di cane è ancora legale e diffuso, soprattutto tra le generazioni più anziane, che la considerano un alimento benefico per la salute e in grado di contrastare il caldo estivo. Secondo le statistiche governative, nel paese esistono circa 1.100 allevamenti, in cui vengono allevati 570.000 cani, e 1.600 ristoranti che servono piatti a base di carne di cane. Tuttavia, negli ultimi anni, la domanda di questo tipo di carne è calata sensibilmente, anche grazie alla maggiore sensibilizzazione verso il benessere animale e alla diffusione dei cani come animali domestici.
Un sondaggio condotto nel dicembre 2023 ha rivelato che solo l'8% della popolazione ha mangiato carne di cane negli ultimi 12 mesi, e che meno di un quinto degli intervistati si è detto favorevole a questa pratica.
La legge approvata dal Parlamento prevede sanzioni severe per chi viola il divieto di commercio di carne di cane: chi macella un cane rischia fino a tre anni di carcere e una multa fino a 30 milioni di won coreani (circa 20mila euro), mentre chi alleva cani per il cibo, o che consapevolmente acquista, trasporta, immagazzina o vende cibo a base di cani, dovrà pagare una multa più bassa e un periodo di prigione. Inoltre, i proprietari di fattorie e quelli di ristoranti di carne di cane saranno graziati se entro tre anni chiuderanno o cambieranno la loro attività. Il governo ha promesso di sostenere pienamente i lavoratori del settore, offrendo loro incentivi economici e opportunità di riconversione professionale.