Puglia Forever

Puglia Forever Non vogliamo far vedere la Puglia , vogliamo raccontarla , creando una narrazione vera Marketing Territoriale

Turismo Digitale

13/06/2025
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05/06/2025

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Ogni volta che il pensiero torna a queste isole, riaffiorano storie lontane ma vive: amici campeggiatori del vecchio camping del Touring Club, le uova delle diomedee raccolte per necessitร , e quei canti selvatici e struggenti che sembravano lamenti o benedizioni, intrecciandosi con il soffio del vento e la voce del mare. Il mare mosso spesso isolava queste terre, rendendole confine e rifugio, spazio altro dove il tempo aveva un suo ritmo lento e profondo.
Ma, come sempre, la storia si trasforma. Alla natura incontaminata e al mare trasparente si affiancano nuove narrazioni: la lingua tremitese che richiama accenti partenopei, la battaglia di chi ha saputo dire no alle trivelle, la presenza gentile e poetica di Lucio Dalla, che scelse proprio queste isole come casa dellโ€™anima, luogo dโ€™arte e ispirazione. Un richiamo potente, come una sirena, capace di attrarre chi cerca autenticitร  e bellezza.
Oggi, perรฒ, ciรฒ che preoccupa รจ lโ€™overtourism, quel turismo frettoloso e distratto che rischia di spezzare lโ€™incanto, di consumare senza comprendere. Eppure le Tremiti chiedono altro: rispetto, lentezza, ascolto. Sono isole da vivere in punta di piedi, in silenzio, lasciandosi avvolgere dal profumo del mirto, dal suono delle onde e dalle storie che si sussurrano tra i pini e le rocce.
Proprio questo spirito vive nelle parole luminose di Enrica Simonetti, che con il suo articolo ci guida in un viaggio emozionante tra natura, memoria e poesia. Le sue immagini, cosรฌ nitide e profonde, ci accompagnano alla scoperta del mare delle Tremiti, un mare che non รจ solo bellezza, ma racconto, identitร , mistero. Un mare che, ancora oggi, continua a parlarci.

Molfetta, viaggio nella luce del mare e dellโ€™intelligenzaCon il suo consueto passo lieve ma profondo, Enrica Simonetti c...
22/05/2025

Molfetta, viaggio nella luce del mare e dellโ€™intelligenza

Con il suo consueto passo lieve ma profondo, Enrica Simonetti ci accompagna in un viaggio dentro la luce di Molfetta, quel chiarore cangiante che il mare restituisce ogni giorno come uno specchio dโ€™anima, difficile da catturare ma impossibile da dimenticare. Un viaggio che non รจ solo geografico, ma soprattutto interiore, fatto di storia, scienza e memorie intrecciate.
Enrica ha scelto di raccontare la figura di Giuseppe Saverio Poli, scienziato e intellettuale del Settecento, molfettese di nascita ma cittadino del mondo, che studiava le conchiglie come se fossero frammenti di un universo piรน vasto. Nella sua casa affacciata sul porto, oggi recuperata grazie allโ€™impegno della sua famiglia, Poli accumulava saperi, ceramiche, reperti, testi e mappe. Oggi quel patrimonio ritorna alla luce grazie a una nuova consapevolezza culturale e alla ristampa del suo prezioso manuale di malacologia dalla Biblioteca Nazionale di Parigi.
Ma nel racconto evocato da Simonetti, che attraversa la scienza e la poesia marina, si inseriscono naturalmente anche altri elementi. Molfetta รจ una cittร  che ha pianto e vissuto con il mare: lacrime e sangue sparsi per gli oceani del mondo, uomini partiti e mai tornati, storie di tragedie, guerre e migrazioni. Da Salvemini a Don Tonino Bello, fino a Riccardo Muti e alle bande musicali delle processioni, la cittร  ha sempre generato visioni e vocazioni che andavano oltre lโ€™orizzonte.
Eppure, accanto a questo filo eterno che lega la cittร  allโ€™acqua, va ricordata anche la terraferma, quella che oggi regge una solida economia fatta di ingegno e innovazione. Se lโ€™anima รจ nel mare, il corpo produttivo della Molfetta moderna si espande grazie a un sistema imprenditoriale che si รจ affermato a livello internazionale. E qui spicca Exprivia, azienda di punta nel settore IT, simbolo di una nuova rete di imprese capaci di dialogare con il mondo senza dimenticare le proprie radici.
Non si puรฒ parlare di Molfetta senza menzionare la sua grande ospitalitร : uomini e donne che allโ€™alba scrutano ancora il mare, che lo salutano come si fa con un parente lontano. Vecchi marinai diventati sapienti commentatori da banchina, testimoni silenziosi di storie che il vento porta via, ma che restano impresse negli occhi di chi sa ascoltare.
Il viaggio che ci propone Enrica รจ un invito a fermarsi, a guardare indietro per capire come andare avanti. E allora anche noi lo continuiamo, aggiungendo voci e sfumature: quelle di una cittร  viva, forte, complessa, che ha il mare negli occhi e il futuro nelle mani.

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12/05/2025

๐†๐ข๐ฎฬ€ ๐ฅ๐ž ๐ฆ๐š๐ง๐ข ๐๐š ๐“๐จ๐ซ๐ซ๐ž ๐๐จ๐ณ๐ณ๐ž๐ฅ๐ฅ๐ž: ๐๐š๐ฌ๐ญ๐š ๐ฌ๐ฉ๐ž๐œ๐ฎ๐ฅ๐š๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ข ๐ฌ๐ฎ๐ฅ๐ฅ๐š ๐œ๐จ๐ฌ๐ญ๐š ๐ฉ๐ฎ๐ ๐ฅ๐ข๐ž๐ฌ๐ž!

Voglio condividere con voi qualcosa che mi ha profondamente indignato. รˆ con grande rabbia che apprendo del recente bando del Comune di Ostuni che prevede nuove concessioni demaniali su sette aree costiere. Tra queste, incredibilmente, c'รจ Torre Pozzelle, lโ€™ultima vera oasi naturale intatta della costa ostunese.
Questa concessione, valida per sei anni dal 2025, autorizza l'installazione di chioschi, gazebi, pavimentazioni leggere e servizi balneari proprio nellโ€™area piรน vasta e preziosa tra quelle a disposizione: ben 17.554 metri quadri. Una scelta che rischia di distruggere definitivamente un ecosistema fragile, ricco di biodiversitร , dove crescono specie rare come l'orchidea Ophrys apulica, endemismo pugliese, e dove nidificano uccelli protetti come il fratino e i gruccioni.
รˆ scandaloso che dopo anni di tutela, durante i quali abbiamo potuto apprezzare la bellezza autentica e selvaggia di questo luogo, si voglia ora svendere un patrimonio naturale unico per favorire la speculazione turistica e privatistica. Questo non รจ progresso, ma una vergognosa svendita del nostro territorio alle logiche del profitto facile e della speculazione selvaggia.
Non lasciamo che la nostra costa diventi merce da sfruttare! Torre Pozzelle deve restare un luogo libero, protetto, incontaminato. Seguiamo l'esempio positivo di Torre Guaceto: mobilitiamoci tutti contro questa speculazione! รˆ ora di dire basta all'attacco indiscriminato contro la natura e alla privatizzazione della costa pugliese.

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08/05/2025

๐—ง๐—ผ๐—ฟ๐—ฟ๐—ฒ ๐—š๐˜‚๐—ฎ๐—ฐ๐—ฒ๐˜๐—ผ, ๐—ฑ๐—ผ๐˜ƒ๐—ฒ ๐—น๐—ฎ ๐—ป๐—ฎ๐˜๐˜‚๐—ฟ๐—ฎ ๐—ฒฬ€ ๐—ฎ๐—ป๐—ถ๐—บ๐—ฎ ๐—ฒ ๐—ฟ๐—ฒ๐˜€๐—ฝ๐—ถ๐—ฟ๐—ผ

Acqua a perdita dโ€™occhio, dune, laghi, macchia mediterranea: a Torre Guaceto anche le paludi diventano poesia. Enrica Simonetti ce lo racconta con la delicatezza di un verso di Emily Dickinson: ยซPer chi serba il cuore di unโ€™orchidea / le paludi sono rosa a giugnoยป. E davvero, lรฌ, nel cuore di questa riserva naturale a nord di Brindisi, ogni angolo diventa meraviglia.
Ma a leggere queste righe, la mente corre indietro. Ai ritorni dal Salento, quando Torre Guaceto era tappa obbligata. Quando ritrovavi lโ€™amica archeologa che sovrintendeva gli scavi e ti chiedeva consiglio su dove posizionare la copertura. O alle notti magiche di Naturalia, con escursioni notturne tra risacca e chiar di luna, tra performance teatrali, musica e, infine, la melonata sotto la torre.
Tante le volte in cui abbiamo partecipato a manifestazioni per difendere lโ€™oasi da incendi dolosi e mire speculative. Un atto di resilienza collettiva, un amore condiviso per un parco vissuto con anima e cuore. Un luogo dove si sognavano bagni in zone integrali, sempre rispettati, dove ogni immersione nella natura diventava esperienza profonda.
Perchรฉ Torre Guaceto non รจ solo un luogo da vedere, รจ un luogo da sentire. Con i suoi 8 chilometri di costa e piรน di 3.000 ettari tra riserva marina e terrestre, con le sue cinque isole, le torri, i ginepri, i fenicotteri, i capperi, i mirti, i pesciolini tra le rocce. Con quella sabbia che racconta storie millenarie e quella terra che โ€œluccica dโ€™acqua dolceโ€.
รˆ un pezzo di Puglia che resiste, che conserva e accoglie, dove ogni passo รจ memoria e futuro. Come scrive Simonetti, viaggiare qui non รจ solo andare, รจ tornare: ยซViaggiare significa avere nuovi occhiยป. E Torre Guaceto ce li regala, ogni volta.

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24/04/2025

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Cโ€™รจ chi racconta i luoghi con le parole di un catalogo turistico, e cโ€™รจ chi riesce a farli vivere, vibrando tra i margini della memoria, delle radici e dellโ€™immaginazione. Enrica Simonetti, con questo suo articolo, ci regala molto piรน di un consiglio di viaggio: ci conduce nel cuore profondo della Basilicata, in uno di quei paesi che sembrano nati dalla pietra e dal silenzio, sospesi tra cielo e terra, tra meraviglia e malinconia.
Sasso di Castalda, con il suo ponte tibetano che tocca le nuvole, รจ una perfetta metafora di una regione intera: sospesa, fragile, bellissima. Una Basilicata che punta sul turismo lento, sullโ€™emozione del camminare, sul rispetto della wilderness, sullโ€™incontro con cervi, faggi secolari, sentieri e antiche case di pietra. Eppure, nonostante la bellezza, nonostante gli sforzi, i paesi si svuotano. Restano gli anziani, restano le pietre, resta โ€“ per fortuna โ€“ la voce di chi sa raccontare tutto questo con amore, precisione e rispetto.
Simonetti riesce in ciรฒ che รจ piรน difficile: fotografare lโ€™anima di un luogo, senza piegarla a stereotipi, senza imbalsamarla nel folklore. Con la sua scrittura asciutta e poetica, ci parla del Ponte alla Luna, del Bosco del Faggio di San Michele, della memoria di Mimmo Beneventano, della luce dโ€™inverno, del vuoto che avanza e dellโ€™incanto che resiste.
รˆ anche un invito, implicito ma potentissimo, a riflettere. Perchรฉ in queste terre, spesso dimenticate da tutti โ€“ se non dalle multinazionali del petrolio โ€“ si nasconde una ricchezza di bellezza e di dignitร  che lโ€™Italia troppo spesso trascura.
Leggere questo articolo significa viaggiare. Ma significa anche capire.
E forse, decidere di andare davvero.

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