26/09/2025
Le motivazioni del cane.
In cinofilia si parla spesso delle motivazioni del cane e della necessità di doverle esprimere affinché possa vivere una vita soddisfacente.
Tutto questo è vero, ma come in tutti i campi della vita di un essere senziente e sociale come è il cane, la giusta definizione dovrebbe essere "dipende" da...
Mi spiego: una determinata motivazione può essere espressa in svariati modi e per determinati motivi.
Ad esempio posso essere motivato a correre incontro a una persona a me cara, ma se sono arrabbiato con lei, o lei con me non avrà gli stessi obiettivi se sono felice o se l'individuo che raggiungo è falice.
Quello che ho descritto è solo un piccolo esermpio per comprendere quanto vorrei esprimere in questo breve articolo.
Le motivazioni del cane non possono essere da lui espresse enucleandole dal "campo" o "ambiente" in cui il soggetto è inserito e si trova a vivere l'esperienza dell'intenzionalità motivazionale.
Qui entra in gioco a pieno titolo l'ambiente sociale, famigliare e le condizioni di salute fisica ed emotiva che il cane sta vivendo in quello spazio di dialogo.
Ma le intenzioni motivazionali del cane sono solo leve interne a lui o possono essere contaminate da quelle dei suoi famigliari umani e non?
Il cane ha una struttura sociale e caratteristiche etologiche comunicative che lo rendono particolarmente sensibile a intercettare i nostri stati d’animo quando ci rivolgiamo a lui, che siano per comunicargli affetto e accoglienza, oppure per rimproverarlo o educarlo a manifestare comportamenti che lo facciano e ci facciano stare maggiormente in sintonia con i bisogni della vita in comune.
Saper orientare le motivazioni del cane attraverso un dialogo comprensibile, ci permette di essere maggiormente consapevoli su come comunicare al meglio con lui. Affinché i nostri “voleri” di conviventi umani possano per il cane rappresentare i suoi “valori” e pertanto essere non solo assecondati, rifiutati o ignorati in relazione allo stimolo o al premio, ma al contrario il dialogo famigliare interspecie possa essere condiviso, concertato e compreso anche dal nostro cane.
Con queste premesse, per soddisfare le motivazioni del cane, emerge la necessità di saper rispondere ad alcune di queste domane:
Quali sono le caratteristiche salienti delle famiglie in cui sono presenti componenti di specie differenti?
Quali dimensioni e quali processi sono coinvolti quando entriamo in relazione con i cani? Quali possono essere le risorse e le complessità del lavoro con le famiglie?
Ed ecco che per poter dare risposte si rende necessario nel gruppo sociale della famiglia multispecie saper dare significati condivisi alle aspettative, alle intenzioni, ai desideri dei conviventi umani del cane e immaginare come questi aspetti possono essere non ben più che soddisfatti da semplici leve motivazionali nel tentativo di farci ascoltare o ubbidire, ma diventino dei veri e propri dialoghi convergenti, congiunti e quindi appaganti per tutti.
Attilio Miconi
Co-Direttore e docente del Corso EsCAC Certificato Tambra
Co-Relatore del Seminario Con-Tatto condotto con Sarah Miconi