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29/08/2024
ThorAppena finito di toelettare
16/09/2023

Thor
Appena finito di toelettare

29/08/2023

Muoio🤣

Buondì da Axel ... Per qualche giorno con noi.
24/08/2023

Buondì da Axel ... Per qualche giorno con noi.

Ricordo ai gentili clienti che noi effettuiamo servizio di grafica e siti web per allevatori amatoriali e professionisti...
25/07/2023

Ricordo ai gentili clienti che noi effettuiamo servizio di grafica e siti web per allevatori amatoriali e professionisti.

23/07/2023

Ferruccio Amendola iniziò a lavorare come doppiatore negli anni cinquanta per la C.D.C. Dotato di una dizione imperfetta, viene relegato per diverso tempo a ruoli secondari come caratterista, finché non viene scelto per doppiare Dustin Hoffman in Un uomo da marciapiede. Da allora diviene il doppiatore di molti attori celebri: oltre a Hoffman doppia ininterrottamente fino alla morte, con poche eccezioni, Robert De Niro e Sylvester Stallone.

Ha prestato la voce anche ad Al Pacino in alcuni dei suoi film più noti, tra cui la trilogia de Il padrino, Serpico e Scarface. Fu scelto come voce ufficiale di Tomas Milian da Milian stesso per le interpretazioni di Nico Giraldi ed er Monnezza e in altri poliziotteschi. Doppiò anche Bill Cosby nelle sit-com I Robinson e Cosby. Prestò inoltre la voce anche al cane Tequila nella serie televisiva Tequila e Bonetti.

Amendola rimase nella C.D.C. fino alla sua chiusura nel 1994, fondando poi la sua società Compagnia Doppiatori (oggi CD Cine Dubbing) nella quale ha lavorato fino alla morte. auguri dovunque tu sia.🎬📽🎞📺🇮🇹😔😔

22/07/2023

E poi c'è lei, Simona, fa l'autista di bus.
Roma, solita giornata infernale.
Il suo bus è stracolmo di ragazzini che tornano da scuola ed adulti che si spostano in città.
Ad un certo punto Simona nota in lontananza, dallo specchietto retrovisore, un bambino che viene spintonato da altri ragazzini.
Ferma il bus e si dirige verso la fine del mezzo, prende dolcemente per mano il ragazzino bullizzato e lo porta con sé in cabina di guida.
Non contenta si fa dare il numero della madre, la chiama e gli chiede di aspettarla in fermata.
Io non so cosa ci riservi il futuro, so soltanto che in questo mondo malato di indifferenza, Simona..... è la cura.
Fonte: "Genny Dani II"

22/07/2023

Chi era s'accabadora?

Fino a qualche decennio fa in Sardegna si praticava l'eutanasia.
Era compito di ''sa femmina accabadora'' procurare la morte a persone in agonia.

S'accabadora era una donna che, chiamata dai familiari del malato terminale, provvedeva ad ucciderlo ponendo fine alle sue sofferenze. Un atto pietoso nei confronti del moribondo ma anche un atto necessario alla sopravvivenza dei parenti, soprattutto per le classi sociali meno abbienti: nei piccoli paesi lontani da un medico molti giorni di cavallo, serviva ad evitare lunghe e atroci sofferenze al malato.
Sa femmina accabadora arrivava nella casa del moribondo sempre di notte e, dopo aver fatto uscire i familiari che l’avevano chiamata, entrava nella stanza della morte: la porta si apriva e il moribondo, dal suo letto d’agonia, la vedeva entrare vestita di nero, con il viso coperto, e capiva che la sua sofferenza stava per finire.
Il malato veniva soppresso con un cuscino, oppure la donna assestava il colpo di ''su mazzolu'' provocando la morte.

S'accabbadora andava via in punta di piedi, quasi avesse compiuto una missione, ed i familiari del malato le esprimevano profonda gratitudine per il servizio reso al loro congiunto offrendole prodotti della terra.
Quasi sempre il colpo era diretto alla fronte.
Il termine ''accabadora'' viene dallo spagnolo ''acabar'' che significa finire.
''Su mazzolu'' era una sorta di bastone appositamente costruito da ramo di olivastro, lungo 40 centimetri e largo 20, con un ma**co che permette un'impugnatura sicura e precisa.

In Sardegna s'accabbadora ha esercitato fino a pochi decenni fa, soprattutto nella parte centro-settentrionale dell’isola. Gli ultimi episodi noti di ''accabadura'' avvennero a Luras nel 1929 e a Orgosolo nel 1952. Oltre i casi documentati, moltissimi sono quelli affidati alla trasmissione orale e alle memorie di famiglia. Molti ricordano un nonno o bisnonno che comunque ha avuto a che fare con la signora vestita di nero.

La sua esistenza e' sempre stata ritenuta un fatto naturale,come esisteva la levatrice che aiutava a nascere, esisteva s'accabadora che aiutava a morire. Si dice addirittura che spesso era la stessa persona e che il suo compito si distinguesse dal colore dell'abito (nero se portava la morte, bianco o chiaro se doveva far nascere una vita).
Questa figura, espressione di un fenomeno socio-culturale e storico, e' la pratica dell’eutanasia e nei piccoli paesi rurali della Sardegna e' legata al rapporto che i sardi avevano con la morte, considerata come la conclusione del naturale ciclo della vita.

Storia o fantasia?

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